pubblicato il 16.11.21
Gallarate, traffico internazionale di armi: Del Bergiolo, ex Forza Nuova, condannato a 15 anni ·
15/11/2021
GALLARATE – E’ stato condannato a 15 anni per traffico internazionale di armi Fabio Del Bergiolo, gallaratese di 62 anni, ex funzionario Svad di Malpensa, candidato al Senato per Forza Nuova nel 2001. Il Gup del tribunale di Busto Arsizio Veronica Giacoia ha pronunciato la sentenza di primo grado qualche minuto prima delle 17 di oggi, lunedì 15 novembre.
L’inchiesta e l’arresto
Del Bergiolo, difeso dall’avvocato Fausto Moscatelli, aveva sempre negato ogni addebito descrivendosi come un appassionato collezionista, non certo come un trafficante di armi. Il Gup oggi ha accolto in toto la richiesta del pubblico ministero bustocco Massimo De Filippo il quale era partito da una pena di 24 anni scesa a 16 con lo sconto di un terzo garantito dal rito abbreviato. De Filippo ha coordinato l’inchiesta che nell’ottobre dell’anno scorso aveva portato all’arresto del 62enne intercettato mentre rientrava dalla Svizzera insieme alla madre nella cui borsa era nascosta una pistola. Particolare non di secondo piano il 62enne avrebbe dovuto essere in quel momento agli arresti domiciliari.
Archiviate le accuse per il missile
L’indagine parte infatti da un’inchiesta avviata dalla procura di Torino relativo all’ormai “celebre” Missile Matra rintracciato a Lamezia Terme. L’allora ministero dell’Interno Matteo Salvini aveva infatti all’epoca affermato che quel missile era destinato a lui; Salvini aveva parlato di segnalazione di un ex agente del Kgb su un attentato da parte di nazionalisti ucraini. Lo scorso 26 ottobre il Gip del tribunale di Milano aveva archiviato le accuse a carico del 62enne gallaratese: il missile era disarmato e il giudice per le indagini preliminari lo aveva definito “un soprammobile bizzarro”.
Sono innocente
Oggi il Gup di Busto ha pronunciato una sentenza molto diversa ritenendo provato il presunto vasto traffico di armi rivolte soprattutto all’estero con vendita di mitragliatori, Kalashnikov, Uzi, granate ma anche revolver e fucili contestato dall’accusa. «Visto il dispositivo della sentenza, ma non le motivazioni, in prima battuta valuto positivamente un primo passaggio di scrematura delle 23 imputazioni dalla lettera a alla lettera w a carico del mio assistito – commenta l’avvocato Moscatelli – Per 3 capi d’imputazione (ricettazione) stante la remota acquisizione delle armi (tesi da sempre sostenuta dallo stesso) , è stato prosciolto per prescrizione, per 5 capi di imputazione che riguardano la detenzione di armi v’è stato assorbimento negli altri. Sono dunque sopravvissuti 15 capi di imputazione».
Collezionista non trafficante
«La pena è comunque da considerarsi severissima, poiché il mio assistito – e io gli credo – è un mero collezionista e non un trafficante di armi. La pena è grave poiché ritenuta fondata la accusa di messa in vendita di centinaia di fucili mitragliatori e di milioni di proiettili. Proprio questa è l’accusa che il mio assistito ritiene piu infondata – prosegue il difensore – Sulla condanna per avere svolto consulenze in materia di trattative per vendita di armi che si concentreranno gli sforzi dell’appello, poiché il mio assistito ha compiuto attività che non ritengo rientranti nel concetto di messa in vendita di armi».
Ricorso in Appello
«E’ mio dovere stare accanto a questo uomo nel momento della sua massima sofferenza, confidando in una rimeditazione da parte della Corte di Appello di Milano e per il riconoscimento della vicenda per quello che é. Proprio a Milano egli ha ricevuto qualche settimana fa la migliore soddisfazione: difatti finalmente dopo anni di perizie il missile da cui la vicenda è esordita è stato valutato quale era ovvero un simulacro e non un arma (tale verità era stata riferita dal Del Bergiolo già il 19 luglio 2019 nei primi interrogatori). E difatti il 4 ottobre 2021 la magistratura milanese ha archiviato questo processo, riconoscendo la fondatezza di quanto egli aveva sempre affermato. Auspichiamo un eguale risultato per l’appello a questa sentenza le cui motivazioni verranno depositate nei prossimi 90 giorni», conclude Moscatelli
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