pubblicato il 15.12.21
Forza Nuova e No Vax, accuse di terrorismo a Fiore e Castellino ·
Il piano di Fiore e Castellino per un gruppo eversivo No vax di estrema destra, i leader di Forza Nuova indagati per terrorismo
15 Dicembre 2021
Le accuse per cui indaga la procura di Bari sono di addestramento con finalità di terrorismo anche internazionale
Roberto Fiore e Giuliano Castellino, i leader di Forza Nuova che probabilmente passeranno il Natale in carcere, arrestati per l’assalto alla Cgil a Roma, risultano indagati per terrorismo in un’inchiesta condotta dalla Procura di Bari, con le accuse di addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale. A scriverlo è oggi il quotidiano la Repubblica. Fiore e Castellino, secondo la ricostruzione del quotidiano, avrebbero ideato un piano per creare un nuovo organismo di matrice politico eversiva «che comprende ma non si esaurisce in Forza Nuova». Una realtà in cui aggregare, si legge ancora, «un movimento storicamente organizzato e politicamente attivo, in grado di avere strutture, personale e risorse finanziarie, appunto Fn», ed entità «politicamente, molto meno o per niente orientate, come la galassia No Vax, interessata però allo stesso piano di natura eversiva nei confronti dello Stato».
Le indagini sono cominciate dai tempi in cui Giuseppe Conte aveva deciso di mettere per la prima volta il paese in lockdown. Roberto Fiore, ricorda ancora il quotidiano, è già stato condannato in passato per banda armata e associazione sovversiva. Ad attirare l’attenzione degli inquirenti è Roberto Falco, scrive ancora la Repubblica, leader di ristoratori che chiedono le riaperture e fratello di Angelo, parte di una banda che assaltava portavalori e vicino secondo le indagini ai clan baresi. Entra in contatto con Fiore e Castellino, con Forza Nuova che prova a reclutare personaggi nei gruppi social no vax. Con particolare attenzione, dice ancora il quotidiano, a chi diceva di avere familiarità con l’uso delle armi.
https://www.open.online/2021/12/15/covid-19-fiore-castellino-forza-nuova-indagine-terrorismo-bari/
Assalto alla Cgil, inchiesta chiusa. Castellino e Fiore verso il Natale in carcere
14 Dicembre 2021
La procura chiede il giudizio immediato per l’aggressione alla sede sindacale. Il processo potrebbe svolgersi già entro febbraio
Sono passati poco più di due mesi dall’assalto alla sede nazionale della Cgil, a Roma, a margine di una manifestazione contro il Green pass egemonizzata dai leader di Forza Nuova Giuliano Castellino e Roberto Fiore. E nel frattempo la procura di Roma è arrivata a un quadro della situazione sufficientemente chiaro da decidere di chiudere le indagini e proporre il giudizio immediato per i due militanti neofascisti e gli altri indagati. Il che vuol dire, tra l’altro, che salvo novità, coloro che sono agli arresti in carcere ci resteranno almeno fino a dopo le festività natalizie. Il processo infatti potrebbe svolgersi già entro febbraio e la chiusura del fascicolo di indagine, fissata in queste ore, allunga i tempi della custodia cautelare. Per il solo reato di devastazione e saccheggio, tra l’altro, gli indagati rischiano tra gli 8 e i 15 anni di carcere. Il leader nazionale e quello romano di Forza Nuova, ovvero Roberto Fiore e Giuliano Castellino, sono indagati per devastazione e saccheggio della sede sindacale, incitamento alla violenza e violenza privata nei confronti di poliziotti e carabinieri chiamati a protezione della sede sindacale. Assieme a loro sono detenuti anche l’ex nar Luigi Aronica e gli attivisti Pamela Testa e Salvatore Lubrano, accusati di devastazione e saccheggio e violenza privata e sono sottoposti a misure cautelari anche altri sei manifestanti, tra i quali il leader di Forza Nuova Verona, Luca Castellini. Nelle scorse settimane, invece, è tornato in libertà il portavoce del movimento “Io Apro”, Biagio Passaro.
L’aggressione
Quanto accaduto quel giorno, il 9 ottobre scorso, del resto, è stato sufficientemente chiarito tanto dalle indagini quanto dalla ricostruzione basata sulle telecamere di sicurezza interne alla Cgil. Nel corso di un presidio contro il green pass convocato in piazza del Popolo, i manifestanti contro il green pass ottengono, dal funzionario di polizia presente sul posto, l’autorizzazione a spostarsi verso corso Italia, attraverso villa Borghese, avvicinandosi così alla sede del sindacato. La manifestazione si svolge con una tensione crescente durante tutto il percorso e almeno un paio di incidenti (tra i quali l’aggressione ad un mezzo della Polizia). E, infine, a ridosso degli uffici sindacali, un gruppo di manifestanti si stacca dal corteo, assaltando l’ingresso della Cgil. In primissima fila Giuliano Castellino ma anche lo stesso Roberto Fiore. Il primo, in particolare, avrebbe urlato più volte al cordone di polizia sulla scalinata del sindacato: «Portateci da Landini o lo andiamo a prendere noi!». All’interno degli storici uffici di corso Italia, alcuni manifestanti vengono immortalati dalle telecamere interne mentre cercano di buttar giù porte, manifesti e suppellettili. L’indagine ha poi ricostruito che per la manifestazione del 9 ottobre sono arrivati a Roma i leader di Forza Nuova di buona parte dei gruppi presenti sul territorio nazionale, da Palermo a Verona passando per Arezzo. Molti di loro sono poi finiti nell’inchiesta che ora la procura di Roma ha deciso di avviare verso un rapido processo.
https://www.open.online/2021/12/14/assalto-cgil-forza-nuova-fiore-castellino-natale-carcere/
Forza Nuova e No Vax, accuse di terrorismo a Fiore e Castellino
Sei procure indagano sull’organizzazione che ha puntato a infiltrare e guidare la galassia anti vaccini: le armi e la pista dei soldi. A Bari contestati i reati più pesanti contro i leader del partito neo-fascista. La Finanza a caccia dei finanziamenti per organizzare i cortei
15 Dicembre 2021
Un piano occulto per dare vita a un nuovo organismo di matrice politico-eversiva, “che comprende ma non si esaurisce in Forza Nuova”, in cui si mettono insieme “un movimento storicamente organizzato e politicamente attivo, in grado di avere strutture, personale e risorse finanziarie, come appunto Forza Nuova”, e aggregazioni “politicamente molto meno o per niente orientate, come la galassia No Vax, interessata però allo stesso piano di natura eversiva nei confronti dello Stato”. Due mesi dopo l’assalto squadrista alla sede della Cgil a Roma, è questa l’ipotesi di lavoro su cui stanno convergendo le inchieste di almeno sei procure, coordinate dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Ed è questo, soprattutto, il cuore dell’indagine della procura di Bari, aperta nei mesi che hanno preceduto i fatti di Piazza del Popolo, e che vede iscritti nel registro degli indagati, tra gli altri, i due leader e ideatori di questa fusione: Roberto Fiore e Giuliano Castellino. Tutti accusati di addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale (articolo 270 quinquies del codice penale).
La saldatura
L’inchiesta è coordinata dal procuratore Roberto Rossi, dall’aggiunto Francesco Giannella e dal sostituto Francesco Abbadessa. L’ufficio di Bari arriva per primo alla contestazione di un reato così pesante, forse il più pesante per chi come Fiore ha già alle spalle una condanna per banda armata e associazione sovversiva, perché è partito per primo. Il fascicolo viene aperto nei giorni che seguono la decisione del governo Conte di mettere il Paese in lockdown. E si muove sulle tracce di Roberto Falco, un singolare personaggio con un cognome noto al palazzo di giustizia: Angelo, suo fratello, faceva parte di una banda che assaltava furgoni portavalori, ed è considerato vicino ai clan baresi.
Roberto Falco irrompe nella scena del malcontento sociale accreditandosi come leader di ristoratori ed esercenti che chiedono di poter riaprire i negozi. L’allarme dei servizi di intelligence scatta quando viene diffuso in Rete un video di una coppia di baristi, disperati, davanti alla sede di una banca. «Si rileva — si legge in un’informativa riservata — la presenza di un gruppo pubblico, creato in data 25 marzo 2020, i cui iscritti, facendo leva sulla situazione di difficoltà economica e occupazionale, acuita dalle misure per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19, inneggiano palesemente alla rivoluzione, al disordine sociale, alla necessità di saccheggiare i supermercati e organizzare manifestazioni, anche violente, contro il governo italiano e i suoi rappresentanti». Falco è in piazza, accanto ai ristoratori. Fomenta i follower sui social con lunghi video-sermoni, anima le chat. Non è solo. Lo si ritrova anche accanto al generale Antonio Pappalardo e ai suoi gilet arancioni. Proprio per questo, viene notato e infine arruolato da Forza Nuova di cui diventa segretario provinciale di Bari.
I contatti con Roma
È così che avviene il salto di qualità. Falco entra in contatto con i due caporioni romani, Castellino e Fiore (tuttora agli arresti per le devastazioni alla Cgil). Per un anno i tre si sentono praticamente tutti i giorni: telefonate, chat, messaggi audio. I vertici di Forza Nuova individuano, da subito, le potenzialità del pugliese, scommettono su di lui. Lo fanno non per caso: in quel momento Forza Nuova sta provando a lanciare un’opa sul movimento che si oppone alla vaccinazione.
Come ha potuto ricostruire la Polizia, che sta conducendo indagini in tutta Italia, già nell’estate del 2020 i dirigenti neofascisti cercavano sui forum di Telegram e su Facebook donne e uomini da ingaggiare. Individuavano i più esagitati, testavano fin dove erano pronti a spingersi, li mettevano alla prova. E li reclutavano. Particolare attenzione veniva data a chi asseriva di avere familiarità con le armi. Di cui, nei gruppi chiusi, si parlava senza remore. Venivano fornite informazioni precise e dettagliate: come ha raccontato Repubblica nelle settimane scorse, si sono scambiati indicazioni e foto per fabbricare una pistola mono-colpo con una stampante 3d.
La pista dei soldi
Il riferimento alle armi è un segnale che gli investigatori non sottovalutano. Seguono i personaggi più pericolosi: a Torino, a Milano, in Emilia Romagna, a Bari, negli ultimi due mesi sequestrano pistole (legalmente detenute), balestre, taniche di acido, coltelli. La Guardia di Finanza, inoltre, sta ricostruendo i passaggi di denaro che hanno permesso l’organizzazione di alcune manifestazioni e sono serviti a sostenere le spese legali di alcuni neofascisti storici. Prima con Conte (ai tempi delle chiusure) e ora con Draghi (per la questione vaccini) è stata promossa una denuncia di massa: centinaia di querele per “abuso di potere” sono state presentate alle procure di tutta Italia, con dei pre-stampati. Un’iniziativa rilanciata su quegli stessi canali che oggi gridano al martirio di Roberto Fiore. E che per Fiore organizzano raccolte fondi.
La grande prova
È l’appuntamento del 9 ottobre scorso a Roma il grande atto che doveva consacrare la saldatura tra fascisti e No-Vax, ponendo le basi per quel nuovo organismo di matrice eversiva ipotizzato dai magistrati. Lo raccontano le chat ora nelle mani degli investigatori. A Piazza del Popolo, tra Fiore, Castellino e gli altri che saranno arrestati dalla Polizia, c’è anche Falco, insieme con sua cugina Beatrice e i capi forzanuovisti pugliesi Adriano Dagnello e Domenico Carlucci. Gli agenti sono già andati a bussare alle porte di ciascuno di loro: come Fiore e Castellino, sono accusati di addestramento ad attività con finalità di terrorismo.
A Roma, invece, i capi di Forza Nuova risultano indagati per devastazione, saccheggio, resistenza a pubblico ufficale, violenze. L’inchiesta si avvia alle battute finali.
https://www.repubblica.it/politica/2021/12/15/news/forza_nuova_e_no_vax_accuse_di_terrorismo_a_fiore_e_castellino-330218465/
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