pubblicato il 11.02.22
Scontri comizio Casapound: 43 condanne e 4 assoluzioni per i manifestanti antifascisti ·
I tarfferugli con le forze dell'ordine avevano anche portato al pestaggio del giornalista Stefano Origone da parte della polizia
10 Febbraio 2022
Al processo per gli scontri di Corvetto del 2019 contro il comizio dei neofascisti di Casapound il tribunale ha emesso 43 condanne e 4 assoluzioni, pene dagli otto mesi ai quattro anni (2 imputati), la stragrande maggioranza intorno a un anno. Accolta la linea della procura e delle indagini della Digos.
I due manifestanti che quel giorno vennero arrestati sono stati condannati a 4 anni e 3 anni e 2 mesi.
I manifestanti erano accusati avario titolo di resistenza, travisamento e lancio di oggetti pericolosi.
Alcuni dei manifestanti, nelle scorse udienze, si erano difesi dalle accuse con spontanee dichiarazioni in aula: “Eravamo in quella piazza perché il comizio fascista non si svolgesse, ci eravamo già rivolti al sindaco ma visto che la manifestazione era stata autorizzata, abbiamo fatto ogni altra volta che sono stati concessi spazi ai fascisti, siamo scesi in piazza”.
Gli agenti della Digos avevano identificato le persone in piazza grazie ai video e alle immagini girate quel giorno, sia delle forze dell'ordine che dai numerosi media presenti a documentare la manifestazione.
Il presidio fuori dal tribunale
A nessuno degli imputati è stato contestato dalla Procura il reato di lesioni, al contrario dei 4 poliziotti del Reparto Mobile che nel corso degli scontri di quella giornata avevano pestato a sangue il giornalista di Repubblica Stefano Origone, scambiandolo proprio per un manifestante.
Sono stati condannati in primo grado a 40 giorni di reclusione. Per questo procedimento deve essere ancora fissato l’appello.
https://genova.repubblica.it/cronaca/2022/02/10/news/scontri_comizio_casapound-337202604/
Dopo le condanne Genova Antifascista scende in piazza: "Pene spropositate"
Manifestazione in piazzale Parenzo in risposta alla presenza di Casapound ai giardini Cavagnaro di Staglieno dove si terrà una cerimonia commemorativa a cura del Comitato 10 Febbraio nell'ambito del 'Giorno del Ricordo' dedicato alle vittime delle foibe
Immagine di repertorio - foto Facebook: Genova Antifascista
Il tribunale di Genova ha condannato 43 dei 47 manifestanti antifascisti coinvolti nei disordini scoppiati in piazza Corvetto il 23 maggio 2019 in occasione della manifestazione di protesta contro il comizio di Casapound. Le pene variano dagli otto mesi ai quattro anni (2 imputati) ma la maggior parte è intorno a un anno e 9 mesi di reclusione.
Genova Antifascista ha commentato la sentenza di giovedì 10 febbraio 2022 e ha annunciato una manifestazione di piazza: "Punizione esemplare per gli antifascisti e antifasciste genovesi. La sentenza di oggi condanna a pene fino a 4 anni e per alcuni interdizione dai pubblici uffici per i prossimi cinque anni. Pene spropositate - scrive Genova Antifascista sui propri canali social - e con il chiaro intento repressivo e intimidatorio visti i capi d'accusa e se si pensa alla condanna a 40 giorni per gli agenti colpevoli di lesioni nei confronti di un giornalista. Continuiamo a rivendicarci quella giornata di lotta, convinti di essere dalla parte giusta della barricata. Stasera alle 20 ci vediamo in piazzale Parenzo perché noi i fascisti nelle nostre strade non li vogliamo e fino a quando ne avremo le forze faremo di tutto per impedire loro di manifestare".
La manifestazione arriva anche come risposta alla presenza di Casapound ai giardini Cavagnaro di Genova Staglieno dove si terrà una cerimonia commemorativa a cura del Comitato 10 Febbraio nell'ambito del 'Giorno del Ricordo' dedicato alle vittime delle foibe.
"Oggi, 10 febbraio - scrive ancora Genova Antifascista su Facebook - quegli stessi fascisti che il 23 maggio del 2019 furono rispediti nelle fogne da centinaia di antifascisti tornano nuovamente in strada per il fantasioso giorno del ricordo delle foibe. Genova scende ancora una volta in strada con le stesse convinzioni che ci portarono in piazza nel 2019: nessuno spazio ai fascisti nella nostra città. Ci vediamo in piazzale Parenzo alle 20, per ribadire che i morti non sono tutti uguali e per impedire ancora una volta ai fascisti di manifestare".
Si preannuncia quindi una serata calda, con le forze dell'ordine impegnate a evitare che le due fazioni possano entrare in contatto.
https://www.genovatoday.it/attualita/genova-antifascista-sentenza.html
Anpi e Cgil contro i giudici: "Condanne dure agli antifascisti, irrisorie ad agenti che picchiarono giornalista di Repubblica"
L'associazione partigiani e il sindacato dopo la sentenza che ha condannato 43 manifestanti per i disordini contro Casapound: "Preoccupanti i segnali dal processo per i fatti di Corvetto"
11 Febbraio 2022
Già ieri pomeriggio, dopo la sentenza che condannava 43 dei 47 manifestanti antifascisti imputati per gli scontri di piazza Corvetto del 2019, negli ambienti della sinistra radicale, con comunicati, chat e post sui social, si stigmatizzava il silenzio di Anpi e Cgil rispetto alle dure condanne inflitte. In molti hanno ricordato come quella manifestazione fosse stata voluta anche da Anpi e Cgil per protestare contro la concessione di una piazza centrale (piazza Marsala) ai neofascisti di Casapound. Era il periodo dell'onda nera su Genova, dell'espansione di gruppi neofascisti nella città Medaglia d'oro della Resistenza e il clima era caldo, tanto più che il Comune celebrava ufficialmente i morti di Salò e il sindaco non si diceva anti fascista per evitare di essere divisivo.
Oggi però Anpi e Cgil intervengono sulla sentenza, in maniera molto chiara quanto dura:"La scelta dei giudici di primo grado di condannare a pene da nove mesi fino a quattro anni 43 dei 47 manifestanti rinviati a giudizio per i fatti di piazza Corvetto, dove il 23 maggio 2019 si svolgeva la manifestazione antifascista contro il comizio di Casapound nella vicina piazza Marsala, si scontra drammaticamente contro un’altra sentenza relativa alla stessa vicenda, e cioè quei 40 giorni a cui furono condannati quattro agenti del Reparto Mobile che massacrarono a manganellate le mani del cronista di Repubblica Stefano Origone, mentre si proteggeva dalle botte dei poliziotti e che, nonostante gridasse di essere un giornalista, era stato messo senza alcuna pietà nel mirino perché ritenuto un manifestante".
"Al di là delle responsabilità oggettive dei singoli manifestanti- prosegue la nota- gli avvocati hanno sottolineato come non ci fu alcun ferito tra i poliziotti a differenza di quanto accaduto a Origone - per il cui ferimento con esiti permanenti gli agenti sono stati condannati per lesioni colpose e non dolose - ci preoccupano due fatti: il mancato accoglimento delle ragioni attenuanti, in primo luogo l’antifascismo, visto che quel comizio di Casapound, allora partito e attualmente tornato ad essere movimento, si rifà largamente e apertamente a idee e modi del fascismo, e la scelta dei giudici di pronunciare condanne superiori a quelle chieste dalla pubblica accusa, quasi fosse un avvertimento.
Anpi e Cgil erano stati tra i promotori di quel presidio ed erano in piazza insieme a molti altri. Anpi e Cgil continueranno ad esserci ogni volta che i neofascisti torneranno a rivendicare di riunirsi nel cuore di una città medaglia d’oro della Resistenza".
https://genova.repubblica.it/cronaca/2022/02/11/news/anpi_e_cgil_contro_i_giudici_condanne_dure_agli_antifascisti_irrisorie_ad_agenti_che_picchiarono_gironalista_-337370922/
repressione
r_liguria
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