pubblicato il 29.05.22
Casapound, sit in a Roma nonostante divieto ·
Presidio di CasaPound a Roma: frasi sessiste e attacchi ad Anpi, Salvini e Meloni
28 maggio 2022
(LaPresse) Il portavoce di CasaPound, Luca Marsella, parla dalla finestra del palazzo occupato in via napoleone III a Roma dopo il divieto della questura di effettuare un corteo nella Capitale. Frasi sessiste e attacchi ad Anpi, Salvini e Meloni. "Trenta cialtroni col fazzoletto rosso al collo che impediscono a noi di sfilare nella nostra città. Dieci ragazze sarebbero bastate per farli scappare come conigli", tuona Marsella, riferendosi ai partigiani dell'Anpi. "Ed è assurdo che il problema dell'Italia siamo noi, o che ad esempio per una settimana non si parla d'altro che degli Alpini. Per una settimana il problema dell'Italia sono stati gli Alpini perché hanno fatto degli apprezzamenti su alcune donne. Che poi io mi chiedo: voi le avete viste queste donne? Mi chiedo che cosa si sono bevuti gli Alpini per fare questi apprezzamenti?", l'altro affondo di Marsella. "E quindi, cari Salvini e Meloni, continuate pure a farvi i selfie con le torte, con le uova di gallina, con i gattini fuffolosi, perché oggi era in ballo la libertà e voi non avete avuto il coraggio di dire una mezza parola. Il mio è un monito, perché noi lo sappiamo bene che la libertà non è un diritto, ma è un dovere. Che la libertà va conquistata. Oggi noi siamo qui a conquistarcela", ha concluso Marsella.
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28 maggio 2022
Centinaia di bandiere italiane in via Napoleone III. Comizio del leader Iannone dalla finestra: "Non è un balcone...". Il portavoce Marsella: "Oggi ci riprendiamo la libertà. Metteteci fuorilegge o fateci manifestare"
Centinaia di tricolori sotto la sede di Casapound in via Napoleone III a Roma e uno slogan, "Draghi vattene", per il sit in 'spontaneo' organizzato dal movimento dopo che il corteo preavvisato che sarebbe dovuto partire da piazza Santa Maria Maggiore è stato vietato dalla questura di Roma per motivi di ordine pubblico. Sul palazzo occupato dal movimento diversi striscioni che spiegano i motivi della protesta. "Ecco perché Casapound non deve manifestare: 1.384.000 nuovi poveri, 10mila imprese fallite, +30% costo pane, benzina, luce e gas, 58esimo posto per la libertà di stampa", spiega Luca Marsella, portavoce di CasaPound Italia, il primo a prendere la parola prima ancora che inizi il comizio, che prevede interventi dello stesso Marsella, del fondatore del movimento Gianluca Iannone e di Sergio Filacchioni, responsabile del Blocco studentesco nazionale.
"Oggi ci riprendiamo la libertà - dice Marsella - Il divieto che ci è stato imposto viene soltanto da pressioni politiche e dalla volontà del Pd, ed è inaccettabile. A CasaPound sono state sempre rivolte accuse pretestuose ma non eravamo mai arrivati a questo punto. A quelli che ci sventolano in faccia la Costituzione diciamo: 'O ci mettete fuorilegge o ci consentite di manifestare'".
Marsella rivendica poi i 18 anni di esistenza di Casapound e aggiunge: "Oggi siamo qui perché, pur non avendo accettato il divieto della questura, abbiamo dimostrato ancora una volta senso di responsabilità, spostando il sit in sotto questo palazzo che dà tanto fastidio ai più". Tuttavia, ribadisce, "questa era una manifestazione contro il governo e non sulle strumentalizzazioni che sono state fatte. Abbiamo 1,5 mln e mezzo di nuovi poveri, abbiamo 10mila aziende che sono fallite, l'Italia al 58esimo posto per la libertà di stampa. Ci sono stati aumenti sulle bollette, sulle materie prime, sulla benzina e su tutto questo il governo Draghi non ha dato nessuna risposta. È soltanto esecutore di interessi sovranazionali e non certo di interessi del popolo italiano. Ma noi siamo il popolo italiano".
Piccolo colpo di scena poi, quando il leader storico del movimento, Gianluca Iannone, si affaccia alla finestra del palazzo occupato per un mini-comizio: "Già leggo i giornali di domani 'a Casapound fanno i discorsi dai balconi', ma questa è una finestra no?'", scherza Iannone.
Spazio anche all'attualità con la questione Ucraina e il caso alpini. "La nostra posizione sulla Russia è chiara: dobbiamo uscire dal discorso delle tifoserie, Casapound sì sta con il popolo ucraino, ma non sta con la Nato", dice Marsella, rispondendo a una domanda sulla guerra. Mentre, sul caso delle presunte molestie a Rimini, il commento è tranchant: “Per una settimana il problema dell’Italia sono stati gli Alpini perché hanno fatto degli apprezzamenti su alcune donne... Ma che s'erano bevuti?".
La manifestazione si chiude alle 19 senza nessuna tensione, con via Napoleone III che viene riaperta al traffico, dopo un pomeriggio di stop alle auto e presidio delle forze dell'ordine, con tanto di elicottero a sorvolare la zona. Al presidio si stima la partecipazione di circa 400 persone. In contemporanea, a piazzale Tiburtino, il presidio degli antifascisti (Fronte gioventù comunista), un'ottantina di persone, un sit in anche in questo caso pacifico e senza problemi di ordine pubblico.
https://www.adnkronos.com/casapound-sit-in-a-roma-nonostante-divieto_1nhCdkqO0Qi9bdMZGTX3QH
Sit-in di CasaPound contro il governo Draghi. Iannone va alla finestra: “Questo non è un balcone”
Dal palazzo occupato di via Napoleone III CasaPound contesta il governo ed il divieto a manifestare
Il corteo che doveva partire da piazza Santa Maria Maggiore è stato vietato dalla questura. E CasaPound sceglie un’altra modalità per manifestare: un sit-in sotto
al palazzo occupato di via Napoleone III, con tanto di comizio.
"Oggi ci riprendiamo la libertà. Il divieto che ci è stato imposto viene soltanto da pressioni politiche e dalla volontà del Pd, ed è inaccettabile. A CasaPound sono state sempre rivolte accuse pretestuose ma non eravamo mai arrivati a questo punto. A quelli che ci sventolano in faccia la Costituzione diciamo: 'O ci mettete fuorilegge o ci consentite di manifestare'” ha dichiarato Luca Marsella, portavoce di Casapound Italia.
Alla finestra si è visto anche Gianluca Iannone che, affacciandosi dallo stabile occupato, mentre era in corso il sit-in, ha commentato "Già leggo i giornali di domani 'a CasaPound fanno i discorsi dai balconi', ma questa è una finestra no?'". Ironia a parte, i fascisti del terzo millennio, oltre a protestare contro la mancata autorizzazione al corteo, hanno contestato aspramente il governo Draghi.
Ecco perché Casapound non deve manifestare: 1.384.000 nuovi poveri, 10mila imprese fallite, +30% costo pane, benzina, luce e gas, 58esimo posto per la libertà di stampa" ha ricordato Luca Marsella. L’ex consigliere del municipio X, ora portavoce di CasaPound Italia, ha aggiunto che “Ci sono stati aumenti sulle bollette, sulle materie prime, sulla benzina e su tutto questo il governo Draghi non ha dato nessuna risposta. È soltanto esecutore di interessi sovranazionali e non certo di interessi del popolo italiano ma noi siamo il popolo italiano”.
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