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Viterbo – Ancora un’aggressione di stampo neofascista al centro della città – Immediato intervento delle forze dell’ordine
“Compagni di merda…” e giù botte
Viterbo 17 febbraio 2006, ore 3,30
‘Compagni di merda… tagliatevi i capelli’. Ancora un episodio di violenza politica, ieri notte, al centro della città.
Ad essere aggrediti sono stati cinque studenti universitari. Quattro ragazzi e una ragazza.
Appena usciti dal cinema Genio, dopo aver visto il film Munich, i cinque universitari, a piazza del Comune all’altezza di via Cavour, hanno incrociato un gruppo di una decina di ragazzi sotto i vent’anni.
Erano più o meno le una e un quarto di notte.
Prima c’è stata una semplice spallata e poi sono iniziate le provocazioni, le intimidazioni e, infine, le botte a colpi di casco.
“Quando li abbiamo incrociati uno di loro ha dato una spallata a uno di noi – spiega uno dei ragazzi aggrediti, studente di 24 anni -. Abbiamo subito capito che c’era qualcosa che non andava e abbiamo tirato diritto verso piazza della Morte, senza discussioni. In un primo momento il gruppo è andato oltre dicendo frasi del tipo “Ci sono le zecche… (termine spregiativo con cui i ragazzi di destra indicano quelli di sinistra, ndr)” “Compagni di merda”, “Ma guarda che capelli lunghi, ma perché non li tagliate”. Poi uno ha dato un calcio alle strutture per i lavori di restauro della chiesa di Sant’Angelo. Noi ci siamo girati per il rumore e poi abbiamo proseguito. Tempo pochi secondi e ci siamo accorti che ci seguivano. Che mi venivano dietro me ne sono reso conto dall’ombra. Un ragazzo mi si è affiancato. Quando mi sono voltato mi ha apostrofato minaccioso dicendo “Che c’è da guarda’...”. Io ho chiesto se c’era qualche problema”.
Fin qui l’intimidazione, poi arrivano le botte.
“Il ragazzo mi ha sferrato un calcio alla caviglia sinistra. Ho perso l’equilibrio e sono caduto. Gli altri brandivano i caschi dei motorini tenendoli dalla cinghia. E a quel punto mi è stato sferrato un colpo con un casco sulla testa. Mi hanno tirato addosso altri caschi. Ho tentato di difendermi, prendendo su uno. Ma mi hanno intimato di posarlo. In quel momento è intervenuto un mio amico che mi ha tirato via. Io mi sono divincolato e sono andato verso il più vicino degli aggressori per difendermi. Mi hanno scagliato un altro casco sulla testa. Lì per lì non mi sono reso bene conto di cosa accadesse. Siamo corsi via, mentre ci tiravano i caschi, verso piazza della Morte. Per fortuna abbiamo trovato un bar aperto a piazza San Carluccio”.
Gli studenti universitari hanno avuto abbastanza sangue freddo e hanno chiamato le forze dell’ordine, polizia e carabinieri. Vista la mossa, gli aggressori, presumibilmente ragazzi della destra neofascista, se la sono data a gambe gridando “Via, via… hanno chiamato la polizia”.
Le forze dell’ordine sono arrivate in un paio di minuti, ma non sono riuscite a trovare gli aggressori che erano scappati nelle vie del centro storico.
Una storia da arancia meccanica al centro della città.
“Quei ragazzi non li conosciamo – afferma il ragazzo aggredito -. Non li abbiamo mai visti. Noi non non siamo militanti di nessun partito. Abbiamo, forse, solo il “torto” di portare la barba o i capelli lunghi”.
Insomma, un gruppo di ragazzi vestiti normalmente ma che danno l’idea di essere di sinistra, per i capelli o la barba, bastano a far scatenare la violenza di quella che appare come una ronda di neofascisti.
Contro gli aggressori è stata presentata denuncia per percosse e lesioni.