pubblicato il 12.12.22
"I cortei e i social, così il mio ex è diventato nazista" ·
Il racconto di una donna nell'inchiesta sugli estremisti di destra di periferia: "Era simpatico, aveva amici. Poi è cambiato tutto"
11 Dicembre 2022
Era un uomo "socievole e pieno di amici". Aveva un'azienda di controlli per impianti di sollevamento in provincia di Caserta. " Non si era mai occupato attivamente di politica, né di ideologia". Poi, nel 2015, la vita di Maurizio Ammendola, cambia di colpo. "Diceva che voleva fare la guerra o la rivoluzione contro ogni forma di autorità: lo Stato, le case farmaceutiche, le banche, la Chiesa che accusava di divulgare notizie false, gli ebrei e le persone di colore".
Il racconto di Jenny Affinito, 30 anni, per otto compagna di Ammendola, descrive la progressiva radicalizzazione di un nazista di periferia, come l'uomo, fondatore de " L'Ordine di Hagal", viene ritenuto dai magistrati che lo accusano di associazione sovversiva nell'inchiesta condotta dalla Digos. Interrogato dal giudice Ammendola, che ha 43 anni, ha respinto le accuse, proclamandosi " contro la violenza " , escludendo di "aver mai pensato di fare attività terroristica" e ridimensionando il contenuto delle intercettazioni. Il verbale con le dichiarazioni di Affinito è stato depositato dai pm Antonello Ardituro e Claudio Onorati all'udienza di Riesame che ha confermato l'impianto accusatorio.
Comincia tutto il 9 dicembre 2015. Ammendola, racconta la sua ex compagna, partecipa alla manifestazione dei "Forconi". "Colsi la sua intenzione di fare politica attiva " . L'anno dopo, i due prendono la tessera del movimento di estrema destra CasaPound e frequentano la sezione di via Foria. Ma è l'incontro con un'attivista social, Nicoletta Varnier ( estranea alle indagini) " che ostentava le sue simpatie naziste ed esoteriche " ad " illuminare - sono le parole di Affinito - il pensiero dei Ammendola". L'uomo si sposta sempre più a destra, entra in un gruppo Facebook " che aderiva a ideologieneonaziste, tant'è che uno degli aderenti aveva come vanity name quello di "Goebbels"". Nel 2017, Ammendola partecipa con un altro indagato, Michele Rinaldi, di 47 anni, a una manifestazione a Latina contro la decisione di intitolare un parco pubblico ai magistrati antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino in luogo della vecchia denominazione ad Arnaldo Mussolini. I due, ricorda la teste, ne approfittano per parlare "contro gli ebrei, di signoraggio bancario e sovranità monetaria" con un intervento che spinge la dirigenza di CasaPound a richiamarli formalmente.
"A quel punto Ammendola manifestò la volontà di rendersi indipendente. Voleva fare lui il " Duce" e guidare un movimento " . Così fonda l'Ordine di Hagal che, è sempre Affinito a sostenerlo, "aveva come obiettivo cambiare il mondo, nel senso di sovvertirlo a qualsiasi costo". Quando Jenny manifesta le sue perplessità, il compagno le risponde chiamandola " traditrice ed ebrea, che per lui era il peggiore degli insulti". Secondo la teste, Ammendola e Rinaldi " condividevano pienamente progettualità e ideologia nazista. Indicavano come nemici e parassiti gli ebrei e consideravano anche gli extracomunitari e le persone di colore in genere come nemici poiché mischiavano la razza". Affinito precisa di non aver mai visto Ammendola organizzare azioni violente. Però aggiunge: "Era un convinto suprematista della razza bianca " , vicino ai No Vax e contro gli omossessuali. Nel 2016, la portò in Germania, "sui luoghi simbolici del nazismo. Mi arrabbiai, perché pensavo fosse un viaggio di coppia". Insieme festeggiavano il compleanno di Hitler e Jenny disegnava per Ammendola ritratti del Fuhrer e Mussolini. Fino a quando non si stancò di quella deriva e lo lasciò: " Non mi piaceva, Non ero convinta di tutte queste attività che incitavano all'odio. Desideravo solo una famiglia tradizionale".
https://napoli.repubblica.it/cronaca/2022/12/11/news/i_cortei_e_i_social_cosi_il_mio_ex_e_diventato_nazista-378538670/
news
r_campania
articolo precedente
articolo successivo