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Tra i contestatori un gruppo di ex esponenti di Alleanza Nazionale
Insulti e lancio di oggetti
ROMA – Finocchi lanciati come sassi, striscioni più che allusivi. Vladimir Luxuria, il transgender candidato di Rifondazione comunista alla Camera, racconta l’aggressione di Guidonia, un comune vicino Roma. “Era già successo ad Ardea, ma a Guidonia è stato più grave. Sono arrivata e c’erano una quindicina di uomini, tra cui Cipriani e Lombardo, ex consiglieri di Alleanza Nazionale. Hanno srotolato uno striscione con la scritta “Ieri falce e martello, oggi falce e pisello””. E non solo. “Avevano dei finocchi che ci hanno lanciato addosso. Io ho schivato per un pelo uno di questi finocchi volanti e non c’era la polizia. Le forze dell’ordine sono intervenute dopo 45 minuti”.
È successo nel pomeriggio. La sera, fortunatamente, Luxuria era già a ricostruire il fatto negli studi di Canale Italia, alla trasmissione di Pierluigi Diaco. Doveva esserci un comizio a Guidonia. Comizio di Rifondazione con i due candidati del Lazio, Salvatore Bonadonna per il Senato e Luxuria per la Camera. Loro arrivano, ma una quindicina di contestatori presidia la strada. Per Bonadonna è andata così: “L’accesso è stato bloccato da squadre di fascisti, tra questi c’era anche l’ex assessore all’urbanistica Lombardo e il consigliere comunale Cipriani, tutt’e due di Alleanza Nazionale”. Le forze dell’ordine ci sono, ma in quel momento non possono fermare la contestazione: sul posto infatti “si vede solo una macchina con due carabinieri”, racconta gli esponenti di Prc. Bonadonna e Luxuria si attaccano al telefono, vogliono fare il loro comizio. Chiamano tre volte la Prefettura, chiedono rinforzi, per così dire. Luxuria comunque non si spaventa. I due candidati di Rifondazione scelgono di non rispondere alla provocazione. E più tardi Luxuria parla con il questore di Roma strappandogli la garanzia di una presenza delle polizia alle sue prossime iniziative.
Resta il fatto di ieri. “Vogliono turbare la campagna elettorale – contrattacca Vladimir -. E solo dopo quarantacinque minuti è arrivata la polizia. Da parte nostra abbiamo scelto di non creare disordini cercando un facile scontro. Ma è necessario garantire l’ordine pubblico”. Dalle parole di Luxuria si capisce che il suo tour è segnato da piccoli e grandi episodi di questo genere. Ma questa è la prima volta che arriva la denuncia pubblica di un atto di intimidazione. Finora sul transgender sono piovute polemiche verbali: prima inserito nella categoria degli “impresentabili”, poi utilizzato dal centrodestra per mettere in discussione la credibilità del centrosinistra. Ma a sorpresa era arrivato il pieno riconoscimento politico di un dirigente di An, Maurizio Gasparri. A Guidonia evidentemente non la pensano come l’ex ministro.
(g. d. m.)
(30 marzo 2006) Repubblica
da indymedia
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