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Da Indymedia
L’ANTIFASCISMO NON SI ARRESTA
by c.s.O.a Magazzino 47 Saturday, Apr. 01, 2006 at 1:53 PM mail: info@magazzino47.org
Grave azione repressiva ai danni di due compagni bresciani che da ieri sera sono agli arresti domiciliari per l’iniziativa del 4 marzo
Il 4 marzo la Brescia antifascista si è mobilitata in solidarietà con il Centro Sociale Magazzino 47, in risposta all’attentato fascista contro il centro sociale, e le inquietanti scritte inneggianti a nuove stragi, apparse sui muri della città la notte precedente, ad opera dei militanti legati a Forza Nuova. L’iniziativa, organizzata dal centro sociale Magazzino 47, mirava a dare una forte risposta alla città per ricordare che nessuno spazio deve essere lasciato a chi fa dell’odio squadrista e del razzismo la propria pratica politica. In quell’occasione i militanti antifascisti avevano organizzato un presidio itinerante, durante il quale sono state cancellate le scritte inneggianti alla repubblica di Salò e al nazismo, proprio a ridosso di Piazza della Loggia.
Al termine dell’iniziativa, alcuni manifestanti si sono diretti all’An Point, in pieno centro, per attaccare alcune locandine e denunciare la diretta responsabilità di questo partito nella legittimazione dei nuovi e vecchi fascismi. Ne è nato un vivace confronto con alcuni esponenti di AN e la polizia che presidiava il punto di propaganda.
Per questi fatti, ieri notte, sono stati posti agli arresti domiciliari due compagni.
Questo è l’ultimo atto, in ordine di tempo, di una strategia repressiva ai danni degli antifascisti.
Mentre le forze dell’estrema destra vengono lasciate libere di scorazzare per le città, il movimento antifascista sta vivendo un ondata di arresti.
Ricordiamo che negli ultimi tempi abbiamo assistito ad attacchi incendiari non solo a danno del centro sociale, ma anche contro il camioncino di propaganda elettorale di Rifondazione Comunista, e nuove scritte fasciste sono apparse sui muri di Chiari, per non dimenticare l’aggressione contro alcuni immigrati e giovani ad opera di bande di Forza Nuova presenti al corteo xenofobo del leader leghista, Borghezio.
Liberi tutti! Liberi subito!
Solidarietà per tutti gli arrestati
PRESIDIO CONTRO LA REPRESSIONE
Sabato 1 aprile ore 17 Piazza della Loggia
www.magazzino47.org
L’attacco al Magazzino 47 da Radio Onda d’Urto e dal Corriere della Sera
Centri sociali: due arrestati
Protesta in piazza
BRESCIA – Due giovani del centro sociale Magazzino 47 sono da ieri agli arresti domiciliari per resistenza, violenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale. Il provvedimento, firmato dal gip Spanò, fa riferimento agli scontri avvenuti il 4 marzo scorso, davanti alla sede del Comitato elettorale di Alleanza nazionale. Un esponente di An venne preso a schiaffi e tre poliziotti rimasero feriti. Per quel pomeriggio sono indagati, dopo l’identificazione mediante le riprese video effettuate dalla Digos, venti esponenti dell’area antagonista compresi i due giovani finiti in arresto. Per protestare contro quella che viene definita «la strategia repressiva ai danni degli antifascisti» gli autonomi hanno promosso ieri pomeriggio un presidio in piazza Loggia con corteo che si è concluso senza incidenti
Da Indymedia
SUGLI ARRESTI DEI COMPAGNI DI BRESCIA
by ANTIFA BS Sunday, Apr. 02, 2006 at 4:18 PM
LIBERE/I TUTTE/I LIBERE/I SUBITO
In tutta Italia negli ultimi anni abbiamo assistito all’avanzata dell’estrema destra su diversi fronti, dalle strade alle istituzioni, accompagnata da una repressione sempre piu’ soffocante.
Da sempre lo stato usa , dove i manganelli e le galere non riescono, i gruppi di estrema destra per colpire le lotte sociali e politiche, eliminare individui e realtà scomodi, intimorire e restringere le lotte di piazza. Come negli anni settanta anche oggi la destra eversiva ha progetti molto chiari, oggi pero’ con un particolare da non sottovalutare, sono alleati al più grande mafioso d’Italia; Berlusconi.
Dopo una serie di attentati, incendi, accoltellamenti, pestaggi e intimidazioni a danno di molti compagni e di molte realtà, scelgono di ripulirsi, tentando una sorta di legittimazione, candidandosi alle prossime elezioni, mossa tra l’altro che renderà molto difficile nei prossimi anni sbarazzarsi di questi individui.
In questi giorni l’ultimo passo; quello di acquisire visibilità e di uscire pubblicamente; sfilate, comizi e dibattiti televisivi sono ormai all’ordine del giorno, anche questo per ribadire che ormai non solo hanno potuto ricostituire il disciolto partito fascista, ma possono anche rivendicarlo pubblicamente nelle piazze inneggiando al duce e sventolando i fasci littori e in tv con affermazioni aberranti del tipo “meglio fascista che frocio” .
A questo si aggiunge una sinistra istituzionale che ormai e’ in balia dei deliri di Berlusconi e Prodi e invece di contrastare con tutte le armi istituzionali possibili l’avanzata dei neofascisti ci discute amabilmente nei salotti di Vespa e di Mentana.
E’ in questo contesto politico che la sera del 31 marzo a Brescia la d.i.g.o.s. Effettua due arresti.
In un clima da terrorismo anni settanta vengono sequestrati senza dare nessuna motivazione due antifascisti, vengono condotti in questura e solo qua gli viene notificato l’arresto.
Le motivazioni, futili e false, derivano da un’iniziativa indetta da tutte le forze antifasciste di Brescia dopo l’ennesima aggressione da parte dei fascisti; infatti la notte prima tre molotov furono lanciate contro il magazzino 47 e scritte xenofobe firmate “forza nuova” comparvero in tutto il centro, scritte inneggianti alla repubblica di Salo’ e alla strage fascista e di stato di piazza della Loggia.
Una delle risposte che si decise di dare quel giorno fu una denuncia nei confronti di alleanza nazionale, uno dei principali partiti della cdl che da sempre fomenta aiuta e finanza i gruppi xenofobi dell’estrema destra; si voleva denunciare le responsabilità politiche di un partito che nonostante sia in parlamento puzza di fascismo e che in questi 5 anni ha dato dimostrazione di se proponendo e approvando leggi degne del ventennio più buio per questo paese(legge sull’immigrazione e legge sulle droghe solo per citare le più famose).
Quella sera l’intento era quello di affiggere sui muri esterni del negozio elettorale di alleanza nazionale dei volantini contro il fascismo.
Sul posto, dove di solito sono presenti ingenti forze del disordine, solo 7 agenti della d.i.g.o.s., di cui alcuni mai visti e quindi non identificati come agenti dai compagni.
Le provocazioni non si fanno attendere, infatti subito i 6 o 7 militanti e consiglieri di a.n. escono con fare minaccioso dalla loro sede, la d.i.g.o.s. subito crea un improvvisato quanto inutile cordone protettivo, Mandelli Fabio, uno dei consiglieri provinciali di a.n. (già conosciuto come picchiatore fascista anche dalle forze del disordine) non attende e sferra dei colpi verso i compagni, il clima si accende, la d.i.g.o.s. invece di far rientrare i fascisti comincia a spintonare molto provocatoriamente i compagni che tentano di difendersi, alcuni attimi di tensione sfociati poi in qualche spintone, insulti e slogan;
Questo avvenne il 4 marzo, venerdì 31 invece gli arresti; l’accusa e’ quella di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e per uno dei due compagni anche di lesioni; le considerazioni importanti da fare sono molteplici ma spiccano subito le più evidenti;
la gravità degli eventi non giustifica assolutamente gli arresti (per altro il p.m. Aveva chiesto il carcere e il giudice invece ha disposto i domiciliari proprio per la scarsa gravità dei fatti)
-l’accusa formulata per uno dei due compagni e’ quella di aver rotto il naso ad un agente, da cui deriverebbe l’accusa di lesioni, accusa falsa e tendenziosa visto che tutti i presenti hanno potuto constatare come nessuno avesse contusioni al volto (un naso rotto e’ facilmente visibile).
-gli agenti che avrebbero poi riportato le ferite non si sono fatti riconoscere come agenti della questura, ma anzi hanno minacciosamente spintonato e provocato i compagni.
-Le perquisizioni personali e domiciliari erano entrambe mirate alla ricerca di armi, cosa di cui gli stessi agenti che hanno effettuato le perquisizioni erano sicuri di non trovare perche’ consapevoli del fatto che le armi non le abbiano i compagni ma bensì loro e i fascisti.
Ma queste sono solo considerazioni rispetto a quanto notificato dalla d.i.g.o.s. di Brescia ai due compagni, in realtà quello che tutti dobbiamo denunciare e il disegno criminoso della magistratura e dei vertici delle questure che stanno tentando in ogni modo di montare assurde tesi per fermare un movimento antifascista che sta fortemente denunciando una situazione che si può ormai definire dittatura
Non esistono reali motivi per cui i due antifascisti bresciani vengano privati di uno dei diritti essenziali e fondamentali per qualsiasi essere umano…...... LA LIBERTA’!
Sono stati arrestati perche’ antifascisti, sono stati arrestati perche’ credono in un ideale, come hanno sequestrato i compagni a Milano, senza prove, senza colpevolezza da parte loro di alcun reato, ma solo perche’ antifascisti!
E’ questa la denuncia che deve essere fatta e’ questa la lotta che va portata avanti.
Nessun indagato da parte della questura per quanto riguarda le molotov al magazzino, nessun indagato per quanto riguarda l’aggressione a dei giovani e a degli immigrati da parte delle squadracce fasciste che marciavano col signor Borghezio in una Brescia in cui i militanti di estrema destra sono al massimo una ventina.
La lotta al fascismo, come tutte le altre, devono partire dal basso, non vanno delegate ai partiti e alle istituzioni ma va discussa e autorganizzata in tutte le realtà cosiddette antagoniste.
E’ ora che si cominci veramente a discutere in concreto di come poter riguadagnare agibilità politica’ nelle città e di ritornare nelle strade e nelle piazze per poter cacciare i fascisti.
I metodi saranno sicuramente tanti e diversi ma non per forza incompatibili tra loro, chi oggi cerca di dividere ulteriormente il movimento e’ chi, per l’ennesima volta, fa il gioco del governo volendo dividere tra buoni e cattivi una serie di individui che credono e lottano per ideali comuni.
L’onda repressiva che si sta abbattendo su Brescia non si limita solo agli arresti effettuati venerdì sera, infatti nell’ultimo periodo la questura ha seguito diversi compagni appostandosi e controllando normali movimenti e comportamenti di individui che amano la libertà e ripudiano il fascismo.
LIBERE/I TUTTE/I LIBERE/I SUBITO
ANTIFA BS
Articolo di Brescia Oggi del 5 Marzo 2006 riportato da Indymedia
[Brescia] Molotov al centro sociale e assalto a An
by da brescia oggi Sunday, Mar. 05, 2006 at 12:07 PM
Bottiglie incendiarie in via Industriale. Aggressione in via IV Novembre . Nella notte l’attentato al Magazzino 47. Poi la ritorsione: colpiti due consiglieri.
Fantasmi degli anni Settanta ieri in città. Tre bottiglie incendiarie lanciate contro il Magazzino 47 di via Industriale verso le 3 di mattina. E in serata la «ritorsione»: una quarantina di giovani dell’ultrasinistra ha preso d’assalto la sede del comitato di Alleanza Nazionale, di via IV Novembre, urlando slogan e aggredendo alcuni consiglieri An.
MOLOTOV AL MAGAZZINO. È stato un ragazzo che dormiva all’interno del centro sociale a dare l’allarme: svegliato dai rumori, è uscito nel cortile e ha visto una delle tre bottiglie di vetro con la miccia accesa. L’ha spenta. Una seconda è stata lanciata sul tetto, ma non ha fatto danni; la terza sul retro non s’è accesa. Dunque nessun danno all’edificio. Sul luogo, in tarda mattinata, è arrivato anche Manlio Vicini, consigliere comunale di Rifondazione comunista e prima di lui la Digos.
Il lancio di ordigni incendiari è stato definito, in un comunicato della segreteria provinciale di Prc, «un grave attentato intimidatorio di chiara marca fascista. Solo la presenza all’interno del Magazzino di alcune persone ha impedito che il centro venisse distrutto. Bombe incendiarie, scritte fasciste, che nell’ultima settimana imperversano sui muri della città, sottolineano come l’estrema destra, ormai parte organica della Casa delle Libertà, si senta legittimata e impunita».
Alla nota ufficiale di Rifondazione si è aggiunta quella di Radio Onda d’Urto che ha ricordato come, nella stessa notte siano comparse nuove «scritte deliranti di Forza Nuova in centro città». Il segretario provinciale di Prc Osvaldo Squassina nell’«esprimere solidarietà personale e del partito ai giovani vittime del gravissimo gesto, invito i partiti democratici, le organizzazioni sindacali e le istituzioni a mettere in atto un’azione di mobilitazione per respingere sul nascere il clima di violenza. Nello stesso tempo mi auguro che la prefettura e la questura non tollerino più fatti squadristici».
ASSALTO AD AN. La risposta del popolo dei centri sociali arriva in serata. E prende di mira An e la sede del comitato in via IV Novembre. Sono una quarantina i giovani che stringono l’assedio. Molti hanno il volto coperto. Sul posto uomini della Digos che fanno il possibile per evitare il peggio. Il consigliere comunale Andrea Ghezzi e quello provinciale Fabio Mandelli vengono colpiti «io da un calcio, Andrea in volto da un pugno» spiega Mandelli. Contro An slogan e insulti. «Temevamo soprattutto che cedessero le vetrate e di esserne travolti». Gli aggressori premono e urlano. Impugnano pennelli, secchi e manifesti che volevano attaccare alle vetrine.
LE REAZIONI POLITICHE. Stefano Saglia, deputato di An chiede «una netta presa di distanza delle forze politiche da questi episodi e da questi gruppi». Non sono sufficienti «le dichiarazioni di principio», afferma. E in particolare la presa di distanza la chiede a Rifondazione comunista. «Noi non esitiamo nei confronti dell’estrema destra, ma loro?» si domanda il parlamentare. «E’ ora che condannino senza mezzi termini».
Anche Claudio Bragaglio segretario Ds interviene sui fatti di via IV Novembre: «Determinano un inaccettabile clima avvelenato non a caso in coincidenza con le elezioni». Quest’episodio «ma prima le scritte neofasciste sui muri, poi le molotov al Magazzino, ora questa inaccettabile ritorsione violenta». Nei confronti di questi «pur diversi episodi» il leader diessino condanna e sollecita «il ripristino di un clima di confronto necessario al Paese in vista delle elezioni». Auspica che «le responsabilità personali e politiche emergano». Ma intravede un segnale inquietante che deriva dal fatto che la coalizione di centrodestra ha imbarcato e reso protagonista un pezzo squallido del neofascismo».
In serata è giunta anche la posizione del sindaco Paolo Corsini. «I recenti episodi di violenza politica – le truculenti scritte neonaziste, le molotov contro il Magazzino 47, l’aggressione al consigliere comunale di An Andrea Ghezzi – suscitano viva indignazione, una ferma riprovazione e insieme una crescente preoccupazione per il clima di violenza politica e di intimidazione. Da parte nostra – afferma Corsini – senza alcuna remora e con la massima fermezza intendiamo condannare e deprecare gesti esecrabili totalmente incompatibili con il confronto democratico».