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Pubblicato il 26/4/2006
Manifesti inneggianti al fascismo e al duce
CONFLENTI – Anche quest’anno, nel giorno della ricorrenza del 25 aprile, Conflenti si risveglia tappezzata di manifestini inneggianti al duce e al fascismo.
Come ormai accade da qualche anno, nella notte, alcune persone hanno affisso decine di copie di una poesia che ha Mussolini come “musa ispiratrice”.
Si tratta di una poesia del celebre poeta italiano, nonché fiancheggiatore del partito fascista, Gabriele D’annunzio.
Anche questa volta, il gesto è stato compiuto nella notte non permettendo, quindi, di conoscerne i responsabili.
Tra la gente reazioni contrastanti. Ilarità, per quelle persone che ormai da tre anni si risvegliano nel giorno della Liberazione con questa “ridicola”, quanto usuale, sorpresa; tristezza e amarezza, per il fatto che ancora ci sia gente che crede in questi ideali. Così, mentre il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi fa appello all’unità e all’antifascismo, Conflenti sembra essere ritornata agli anni ‘30.
Il turista che oggi, per la prima volta, facesse visita al piccolo paese del lametino, non saprebbe dire se si trova sul set di un film d’epoca o se è tutto uno scherzo. Da una parte, sui muri del Santuario, le citazioni “Duce a noi” e “Solo iddio può fermare la volontà fascista, gli uomini e le cose mai”, riscoperte durante i lavori di ristrutturazione della chiesa della Madonna di Visora e, incredibilmente, lasciate al loro posto perché considerate, dall’Accademia delle Belle Arti, come “valore storico”; dall’altra, per le strade i volantini e le poesie fasciste. Sembra che siano stati persi di vista i valori costituzionali e le leggi della Repubblica che puniscono l’apologia del fascismo, come risposta ad un triste momento storico della nostra nazione.