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19 giugno 2006
«Non ignorare i piccoli allarmi sociali»
Verbania – Una provincia, una zona tranquilla, un’isola (quasi) felice, ma… ma occorre non abbassare la guardia, non ignorare anche i più piccoli allarmi sociali, e non sottovalutare i “segnali” che comunque anche nel Vco ci sono.
Si è parlato (anche e inevitabilmente, ma comunque a margine) di criminalità nel primo incontro fra il nuovo prefetto, Domenico Cuttaia, e i media locali, all’indomani del suo insediamento a Villa Taranto. Incontro avvenuto a sua volta all’indomani di analoghi informali scambi di vedute fra lo stesso Cuttaia, i vertici delle Forze dell’ordine, e il procuratore della Repubblica Antonio Simone. Il nuovo prefetto, del resto, non è un “forestiero”: ha prestato a lungo servizio in Questura e in Prefettura a Novara, seguendo in quegli anni tra l’altro prima come investigatore importanti inchieste “tangentizie” della stessa Procura verbanese, poi come funzionario dell’Ufficio territoriale di governo l’iter di costituzione della nuova Provincia staccatasi da Novara.
«Su certe cose non si scherza», ha detto ad esempio il dottor Cuttaia. La puntualizzazione nella risposta a una domanda relativa al Movimento nazionalsocialista dei lavoratori (oscura formazione di hitleriana memoria?), che, presentatosi in diversi piccoli Comuni alle recenti amministrative, è riuscito a eleggere (pur con soli 23 voti, ma pari all’8%) 4 consiglieri comunali a Belgirate.
Cuttaia ha sostanzialmente detto che non si fanno processi alle intenzioni e che se i militanti di tali movimenti faranno democraticamente, legalmente e civilmente l’interesse comune e lavoreranno per il bene del paese, non ci saranno problemi. Ma se i richiami a ideologie «alla base di crimini orrendi di cui si deve vergognare l’intera umanità» si dovessero tramutare in attività o fatti concreti, la Prefettura interverrà. Si agirà soprattutto sulla prevenzione: non saranno ad esempio consentiti, tanto per capirsi, e se abbiamo capito bene, raduni o manifestazioni di chiara ispirazione neonazista. Non sarebbero «tollerabili», tantopiù nel Verbano Cusio Ossola (...).
Paolo Viviani
Per la lettura integrale dell’articolo, rimandiamo il lettore all’edizione del 19 giugno 2006, in edicola fino al 21 giugno.
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