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LE BATTAGLIE DI LIBERTA’ NON SI ARRESTANO.
Ogni anno, da 60 anni, il 10 agosto vengono ricordati i partigiani trucidati dai fascisti in piazzale Loreto. Nel corso del tempo i revisionisti, con le loro pretese di riscrivere la storia, di riabilitare i repubblichini, di cancellare il valore e i valori della Resistenza hanno tentato di trasformare questa data in una ricorrenza vuota di significati, una delle tante, secondo loro, in cui “si commemorano i morti di una guerra civile”.
Ma il 10 agosto non si “commemorano i morti di una guerra civile”, si rende onore al sacrificio, all’eroismo, alla tenacia, al coraggio di chi ha dato la vita per combattere il fascismo, di coloro che hanno dato la vita per la libertà, la giustizia, l’uguaglianza e il socialismo.
Quest’anno scenderemo in piazza per unire la memoria delle nostre radici alla lotta per la liberazione dei compagni e delle compagne arrestate per il corteo antifascista dell’11 marzo scorso.
Le battaglie di libertà [e per la libertà] non si arrestano. Questo è il messaggio concreto che vogliamo dare, oggi. E’ lo stesso spirito con cui, in condizioni ben diverse, i partigiani combatterono i fascisti e i nazisti fino alla vittoria. Le lotte non si arrestano, non si processano, non si soffocano: non c’è nemico tanto forte e tanto capace da seppellire l’ambizione di un mondo nuovo. Possibile e necessario.
Allora, questo 10 agosto, con un occhio e il cuore al passato, un occhio e lo stesso cuore al futuro, chiamiamo gli antifascisti milanesi a scendere in piazza.
Non c’è futuro senza memoria, non c’è memoria senza prospettiva.
Libertà per gli antifascisti
Libertà per tutti i rivoluzionari prigionieri
CARC [Comitati di Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo] – Sezione di Milano
LE BATTAGLIE DI LIBERTA’ NON SI ARRESTANO
Giovedì 10 agosto, ore 20,30
TUTTI IN
PIAZZALE LORETO!
10 AGOSTO 1944, PIAZZALE LORETO, MILANO
I criminali nazi-fascisti fucilano 15 partigiani, a sangue freddo, in
Piazzale Loreto, lasciando poi i loro cadaveri esposti come monito per
tutti i partigiani milanesi. Poi venne l’insurrezione vittoriosa e
nella stessa piazza fu il boia Mussolini a essere appeso, come si
meritava, nel tripudio della folla accorsa.
La Repubblica Italiana, a seguito della vittoriosa guerra popolare di
Resistenza e della forza raggiunta dal movimento comunista, adotta una
costituzione che vieta espressamente la ricostituzione del partito
fascista e l’apologia del fascismo.
11 MARZO 2006, MILANO
Il Prefetto e le autorità cittadine autorizzano una vera e propria
parata fascista nel cuore della città, promossa dalla Fiamma Tricolore,
partito dichiaratamente fascista. E’ la conseguenza concreta del
processo di riabilitazione del fascismo, in corso ormai da anni, che
con la banda Berlusconi al governo (e la complicità a vari livelli del
circo Prodi) ha raggiunto il suo apice: formazioni come Fiamma
Tricolore e Forza Nuova sono state ammesse nella coalizione elettorale
di Berlusconi sia a livello nazionale che locale (vedi amministrative
milanesi: i fascisti coalizzati con la Moratti).
L’11 marzo circa 300 compagne e compagni scendono in piazza contro il
fascismo e per difendere i valori della Resistenza, ma vengono
attaccati duramente dalla stessa polizia che protegge e permette ai
fascisti di sfilare con tanto di braccia tese, camice nere e svastiche.
Oltre 40 antifascisti vengono fermati, 25 arrestati e rinchiusi in
cella 4 mesi, in regime di carcerazione preventiva, accusati di
devastazione senza una minima prova a loro carico. La stampa li chiama
teppisti, gli esponenti della banda Berlusconi li chiamano squadristi,
Bertinotti invoca la cattura dei “violenti”. I due schieramenti
politici borghesi riescono così a costruire intorno agli antifascisti
arrestati un pesante isolamento politico, che verrà rotto il 17 giugno
dalle oltre 5.000 persone scese in piazza a Milano per la liberazione
immediata di tutte le compagne e i compagni.
Dal 10 al 19 luglio si è celebrato il processo-farsa a carico degli
antifascisti.
10 AGOSTO 2006, PIAZZALE LORETO, MILANO
Sono ormai trascorse tre settimane dalla gravissima sentenza (già
scritta?) del tribunale di Milano che ha condannato 18 antifascisti a 4
anni di carcere, commutati in 4 anni di arresti domiciliari con
ulteriori e pesantissime restrizioni alla libertà individuale e
politica, non possono infatti ricevere né visite né telefonate da parte
di nessuno che non sia un famigliare convivente. Il tutto sempre senza
una prova a loro carico. Sul banco degli imputati la magistratura ha
messo la loro identità politica antifascista.
La sezione milanese del Partito dei CARC chiama in Piazzale Loreto, il
10 agosto, tutti gli antifascisti e i cittadini democratici: per legare
la commemorazione dei nostri martiri alla liberazione dei 18
antifascisti e alla più generale lotta contro la riabilitazione del
fascismo e la denigrazione della Resistenza; per continuare insieme
quella battaglia di libertà iniziata l’11 marzo, una battaglia che è di
tutti quanti vogliono costruire un mondo migliore, basato sui valori e
sugli ideali che hanno animato la vittoriosa Resistenza e la
manifestazione antifascista dell’11 marzo: giustizia, libertà,
uguaglianza.
CARC [Comitati di Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo] – Sezione di Milano
C.so Garibaldi, 89/a – email: carcmi@tiscali.it; sito web: www.carc.it
manifestazioni antifa