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Domenica 2 settembre aggrediti 2 compagni di Antagonismo Gay nei pressi del Cassero
Da Repubblica
Proteste e accuse anche a Cofferati: “Città più spenta e insicura”
Amato incontrerà delegazione di deputati omosex
Bologna, scontro sui gay aggrediti
Sotto accusa le parole del vescovo
Bufera su monsignor Vecchi per i giudizi su trasgressione e violenza
di PAOLA CASCELLA e CARLO GULOTTA
Bologna, scontro sui gay aggrediti
Sotto accusa le parole del vescovo
BOLOGNA – “Una società che spesso educa o quantomeno ammicca con indulgenza o compiacimento a comportamenti trasgressivi. .. non può poi far finta di meravigliarsi se tra le tante trasgressioni nasce anche il mostro aberrante e obbrobrioso della violenza”. La Curia bolognese entra nella polemica scatenata ieri dalle dichiarazioni a Repubblica del vescovo ausiliare monsignor Ernesto Vecchi che a proposito del pestaggio di due giovani gay, l’altra sera davanti al circolo Il Cassero, aveva commentato fra l’altro: “La violenza è cugina della trasgressione… Non è con la violenza che si risolvono i problemi”. Rispondono i ragazzi picchiati: “E’ lui, Vecchi, il mandante morale di questo pestaggio”.
Ma ce n’è anche per l’amministrazione Cofferati: “Bologna è cambiata, soprattutto da due anni. Più insicura, più spenta. Il sindaco ha chiuso gli spazi di aggregazione che la tenevano viva. Ecco i risultati”. Frasi che chiudono una lunga giornata di reazioni indignate.
Apre l’elenco l’Arcigay: mentre i ragazzi riconoscono ieri pomeriggio alla Digos uno degli aggressori nell’album fotografico dei pregiudicati (è un albanese già condannato per traffico di droga) monsignor Vecchi viene definito un “intollerante”, pervaso da spirito “clerico-fascista”. Al punto da arrivare a “giustificare i violenti e gli omofobi”.
Di più. Dice Arcigay: “E’ come se di fronte a un sacerdote cattolico preso a sprangate, qualcuno commentasse dicendo che certo, le aggressioni sono sempre da condannare, ma la violenza è cugina del fanatismo religioso”. Dura anche l’Agedo (associazione genitori omosessuali) che si dichiara “sempre più preoccupata per l’incolumità dei propri figli” e chiede spiegazioni al vescovo per le dichiarazioni “ambigue e pericolose”.
Parla direttamente a Vecchi il deputato Ds Franco Grillini: “L’omosessualità, caro vescovo, non è una trasgressione o un problema. Essere omosessuali ha la stessa valenza di tutte le identità ascritte, vale a dire come essere di pelle scura, alti o bassi, mori o biondi, magri o grassi”. Piovono critiche sul vescovo anche dal mondo politico. Silvana Mura, deputata dell’Italia dei Valori, commenta che “pur nel rispetto all’autorità ecclesiastica, non si può non sottolineare come simili dichiarazioni rischino di essere fraintese, mettendo vittime e aggressori sullo stesso piano”. E il ministro per le Pari Opportunità Barbara Pollastrini parla di “situazione gravissima” e preannuncia una richiesta di pene più severe per reati del genere.
L’Arcidiocesi difende il suo vescovo ausiliare: “Non ha inteso affatto assimilare in modo ambiguo aggressori e aggrediti… né fornire attenuanti, o ancora giustificare la violenza alle persone omosessuali”. Anche il vescovo puntualizza: “Le mie dichiarazioni sono state travisate. Io non ho voluto parlare di omosessuali ma di violenza in generale. E dico che chi fa violenza deve riflettere”.
La prossima settimana il ministro degli Interni Amato incontrerà una delegazione di deputati omosessuali. Lo annuncia la deputata del Prc Titti De Simone che chiede “interventi urgenti e mirati” contro “l’escalation di violenza degli ultimi mesi”.
(9 settembre 2006)
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