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da indymedia:
“Che il nemico, bieco di paura e di ferocia, trovi a ogni angolo di casa, a ogni svolta di strada, a ogni ombra di bosco il colpo giustiziere che lo immobilizzi per sempre!”
Oggi, 22-3-05, il Nucleo Antifascista “Roma Sud” ha appiccato il fuoco all’ingresso della sezione di Acca Larentia, covo del gruppo neonazista “Base Autonoma” aderente al MS-FT. Intendiamo in questo modo dare concreta valenza alla campagna “Roma Antifascista”, esplicitando nella prassi la parola d’ordine “Chiudere con il fuoco le sedi dei fascisti”.
Intendiamo subito sgombrare il campo da possibili equivoci:ci assumiamo la responsabilità politica e materiale dell’azione per impedire che dietrologi e benpensanti alimentino voci relative a presunte provocazioni “pre-elettorali”. Non nutriamo infatti alcun interesse nei confronti della prossima tornata elettorale; del resto, lungi dalla nostra cultura politica sostenere un centro-sinistra nei confronti del quale non nutriamo alcuna simpatia, né interesse di carattere tattico.
L’intervento antifascista non può essere delegato a quella “borghesia illuminata” la quale, in 60 anni di “democrazia repubblicana”, non ha esitato – quando le esigenze politiche lo richiedevano – a legittimare la presenza fascista nelle istituzioni e sul territorio. La responsabilità storica deldilagare di fenomeni revisionisti e negazionisti va ricercata proprio nella sinistra “istituzionale” la quale, rinnegando la propria essenza rivoluzionaria fin dalla svolta di Salerno, ha consentito un progressivo occultamento della memoria storica fondata sui valori della Resistenza al nazifascismo (vero, Violante?).
Dunque, rivendichiamo soltanto al campo della sinistra rivoluzionaria la legittimità d’intervento sul terreno dell’antifascismo militante, pur con la consapevolezza che la liberazione del proletariato dall’oppressione capitalistica non può passare soltanto attraverso l’attacco ai fascisti, la cui delegittimazione resta comunque un passaggio ineludibile nella lotta anticapitalistica.
Oggi, sul piano internazionale le forze della reazione avanzano globalmente, e nel nostro paese la destra di governo va vivere al suo interno una composita miscela di neopopulismo, conservatorismo, iperliberismo. E la stessa destra radicale, al di là di storici dissapori interni, è legata a quella di governo da un “filo nero”; d’altronde, un’ampia componente di AN (la cosiddetta destra sociale) annovera tra le sue fila nomi noti per essere già stati esponenti di punta dell’extraparlamentarismo fascista (si pensi a Vincenzo Piso e Marcello De Angelis, per esempio). Questo settore della destra (espresso, al governo del paese, da Gianni Alemanno), rappresenta quell’anello di congiunzione intorno al quale Storace intende far crescere l’esperienza di governo della regione come una sorta di “laboratorio politico” nel quale la bilancia della coalizione pende decisamente verso una destra che, pur strizzando l’occhio al mercato, si preoccupa di radicarsi intorno ai valori della tradizione e di recuperare il consenso delle periferie urbane attraverso un intervento sociale di stampo ultranazionalistico (il progetto delle ONC di Adinolfi trova una propria dimensione politico-elettorale nella candidatura “storaciana” di Gerri. Del resto, la stessa proposta di legge relativa al riconoscimento dibelligeranti per i repubblichini, sponsorizzata da AN e poi ritirata per esigenze di carattere tattico costituisce ulteriore dimostrazione di come revisionismo e negazionismo corrano sul medesimo binario, nonostante i bagni termali purificatori di Fiuggi.
Per tutti questi motivi, estremamente varia è la lista dei nostri potenziali obiettivi; oggi, colpiamo Acca Larentia e la Fiamma Tricolore, ma soprattutto un feudo che storicamente funge da punto di riferimento per l’estrema destra romana. Intendiamo con ciò ribadire il nostro netto rifiuto di qualunque logica pacificatrice e riabilitatrice: il fascista,qualunque maschera indossi, resta irriducibilmente un nemico di classe, giacché gli interessi storici del proletariato confliggono e collidono irrimediabilmente con i suoi, senza possibilità di mediazione.
Oggi, il Movimento dei movimenti che tanto appassiona la sinistra salottiera e radical-chic (giunta a definirlo il “nuovo soggetto rivoluzionario”!!!) ha derubricato dalla propria agenda politica il paradigma dell’antifascismo militante, ponendo così implicitamente in essere le condizioni tali da garantire alle “camicie nere” il recupero di una agibilità politica impensabile soltanto fino a pochi anni fa, anche in quartieri storicamente proletari. La demagogia delle ONC paga in termini di visibilità e di aggregazione, e persino coloro i quali (come l’on. Mussolini) rivendicano espressamente la “bontà” del regime fascista trovano sempre più largo spazio tra i media, e vengono legittimati dall’INTERA classe politica quali interlocutori credibili.
Il nostro intervento non vuole comunque sostituirsi all’attività di massa, giacché siamo perfettamente consapevoli che “ogni passo del movimento reale è più importante di una dozzina di attentati e di resistenze individuali”; ciò che purtroppo constatiamo è la debolezza del movimento reale, e la sua disgregazione; auspichiamo perciò che il rilancio di una campagna antifascista possa fungere da stimolo per rimettere questA tematica AL CENTRO DELLA DISCUSSIONE, per lo meno tra i settori più avanzati del movimento.
I recenti fatti di Milano mostrano quanto possa nuocere un atteggiamento di passività nei confronti della riemersione di quello che non è un semplice rigurgito nostalgico, bensì il culmine di una precisa strategia politica del capitale, che viaggia parallelamente allo smantellamento del sistema dei diritticonquistati dalla classe operaia nei decenni passati, ed alla crescente restrizione dell’agibilità politica delle avanguardie di classe.
COLPIRE CON OGNI MEZZO E IN OGNI LUOGO LE CAROGNE FASCISTE!
ONORE ALLA RESISTENZA PARTIGIANA!
SENZA TREGUA, ORA E SEMPRE RESISTENZA!
IN RICORDO DI FAUSTO E IAIO, UCCISI DAL FASCISMO DI STATO.
Nucleo Antifascista Roma Sud
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