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Apparse su muri e serrande nella notte tra 30 e 31 dicembre.
Il Gabinetto del sindaco ne ordina la cancellazione ad Ama e Nucleo decoro urbano
“Negozio ebreo”, scritte antisemite in viale Libia e viale Eritrea
Gabriele Isman
Utilizzata la vernice gialla, come le stelle di David che venivano appuntate agli ebrei nei campi nazisti
Raid antisemita nella notte tra il 30 e il 31 dicembre a viale Libia e viale Eritrea: su alcuni muri e in almeno sette negozi – tra cui la nuova libreria Feltrinelli – sono apparse scritte contro gli ebrei e svastiche. Molte di queste sono state vergate con vernice gialla, lo stesso colore delle stelle di David che venivano appuntate agli ebrei nei campi di concentramento.
«Sulla mia serranda – racconta Lorenzo Di Capua, 65 anni, che da 26 vende tessuti a viale Eritrea – hanno scritto “negozio ebreo” con una svastica disegnata. Altre volte sulla mia serranda erano apparse scritte in arabo, in turco o qualche geroglifico incomprensibile, ma mai di questo tenore. Tra l´altro io sono ebreo soltanto per un quarto del mio sangue, ma oggi mi sento ancora più ebreo di sempre. Sono molto arrabbiato. E sa un´altra cosa che mi indigna? Dagli altri negozianti ho ricevuto ben poca solidarietà».
A seguire le indagini su scritte e svastiche, anche la Digos. «Il gabinetto del sindaco – spiega Armando Calò, presidente dell´associazione dei commercianti di viale Libia – è prontamente intervenuto perché Ama e nucleo Decoro urbano cancellassero subito le scritte. Come associazione denunceremo l´accaduto, ma siamo abituati a convivere con chi vigliaccamente fa certe cose. Stavolta è un episodio da non prendere sotto gamba, anche se può avere una valenza diversa». Ma a indicare che possa trattarsi di una stupida bravata, l´elemento che soltanto tre o quattro dei negozi colpiti dalle scritte e dalle svastiche siano riconducibili a persone di religione ebraica.
«Dieci anni fa – ricorda Silvestro Tarragoni, 65 anni, presidente dell´associazione commercianti di viale Eritrea – apparvero su alcuni negozi dei cartellini con la stella di David. Da allora non ricordo episodi simili, ma oggi anche io mi sento ebreo».
Girando un po´ tra le due strade del II municipio sono tante le scritte sulle serrande: molte sono opere di writer, altre – chissà perché sempre con vernice giallognola – sembrano fatte da mani meno esperte. «Vede che scolano?» dice Tarragoni. Nella foga del raid fascista tra il 30 e il 31 dicembre, colpita anche la serranda di un ristorante cinese a viale Eritrea: «No Cina» e «Abbasso il Wto», ossia la World Trade Organization, l´organizzazione mondiale per il Commercio. «Questi episodi – dice una passante – scuotendo la testa – indignano non solo perché gli autori non hanno memoria, ma perché colpiscono la dignità di tutti noi che viviamo da queste parti, non soltanto degli ebrei».
(04 gennaio 2007)
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