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Foggia, 18 gennaio 2007
L’ipocrisia della Provincia di Foggia: prima danno diritto di parola ai fascisti, poi commemorano le vittime della Shoah
Il 24 gennaio prossimo la Biblioteca Provinciale, lì dove è stato consentito ai neofascisti di Forza Nuova di inneggiare agli “eroi” della Decima Mas, ospiterà la figlia di due ebrei deportati nei campi di sterminio.
Siamo tra quelli che sabato 13 gennaio hanno rumorosamente contestato la nostalgica conferenza fascista dal titolo “Decima Mas, gli eroi dimenticati, organizzata da Forza Nuova ed ospitata dalla Biblioteca Provinciale di Foggia. Abbiamo mostrato uno striscione, con su scritto “Partigiani unici eroi”. E’ stata, la nostra, una semplice prova di dignità e memoria, inconcepibile e fuori dall’orizzonte concettuale dalla prassi e dall’etica politica della sinistra foggia, che ha consentito che una struttura pubblica fosse concessa per celebrare torturatori di civili e partigiani, alla presenza di un reduce.
A sentire le dichiarazioni del direttore della biblioteca Franco Mercurio e del presidente della Provincia, Carmine Stallone, è un peccato che Evola, Pacciani e Hitler siano anzitempo defunti. Altrimenti anche a loro, al riparo di un principio di democrazia fatto feticcio che nasconde indifferenza e viltà istituzionale, sarebbe stata senza dubbio concessa una sala pubblica.
Non è la prima volta che una simile offesa viene riservata alla città: a Foggia l’amministrazione comunale vidima senza colpo ferire manifesti che inneggiano apertamente al fascismo; a Foggia è stato concesso a Forza Nuova di sfilare per le vie del centro cittadino il 28 ottobre scorso, giorno in cui i neofascisti celebrano la Marcia su Roma, anche se vilmente hanno mascherato la parata come manifestazione contro la sinistra al Governo nazionale. Eppure altre città hanno negato spazi pubblici per l’apologia e la propaganda fascista: è accaduto ad Alessandria, a Roma, a Bologna, solo per citarne alcune.
A Foggia hanno taciuto anche gli intellettuali e gli storici, buoni solo a riempirsi bocca e pancia di paroloni e ad accontentare la propria coscienza in convegni su Di Vittorio e Gramsci, ma evidentemente incapaci di dare seguito alle proprie petizioni di principio. Una sinistra immemore e senza principi, che scambia vigliaccheria per democrazia. A che serve celebrare il 25 aprile o atteggiarsi da antifascisti solo sotto campagna elettorale?
Nel silenzio assordante si sono levate le voci di protesta dei familiari di Luigi Pinto (vittima della strage fascista di Piazza della Loggia a Brescia) e dell’assessore regionale Silvia Godelli. A loro, alla città, ai media, segnaliamo l’ipocrisia e la stupidità di questi amministratori e politici che concedono spazi pubblici e diritto di parola a chi si dichiara fascista e in quegli stessi luoghi, presso Biblioteca Provinciale, organizzano per il prossimo 24 gennaio una giornata a ricordo delle vittime della Shoah, ospitando la figlia di due ebrei deportati. Sarà una nuova versione a noi sconosciuta del concetto di politica bipartisan: prima si ospitano i carnefici, dopo le vittime. Ridicoli e offensivi.
Noi riteniamo che l’antifascismo sia più di una semplice escrescenza della memoria: sia imprescindibile pratica di vita. Ecco perché continuiamo a battere sui vetri la nostra rumorosa presenza. Perché di costoro, di voi tutti, siamo la cattiva coscienza.
coordinamento antifascista foggiano
antifafg@katamail.com
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