pubblicato il 11.04.07
Se i fasci scopiazzano i rossi - A Milano apre "Cuore nero" ·
Ci sarà tutto il gotha dell'estrema destra a inaugurare, il 14 aprile,
l'occupazione "non conforme" a duecento metri da un vero centro
sociale, il Torchiera, già assaltato dagli skinheads fascisti
Se i fasci scopiazzano i rossi - A Milano apre "Cuore nero"
Francesco Purpura
Un tempo si chiamavano "case del fascio" e da lì partivano le
spedizioni squadriste contro militanti di sindacati e partiti della
sinistra. Oggi,dopo oltre sessant'anni, hanno cambiato nome ma non sostanza. Si chiamano con nomi fortemente espliciti, come Casa Pound, la più famosa occupazione della destra radicale romana, oppure utilizzano etichette apparentemente neutre come Comunità Giovanile, a Busto Arsizio, oppure ancora si presentano come pub un po' particolari come l'Asso di Bastoni a Torino. A volte con connotazioni più marcatamente politiche, altre volte invece più mascherati da luoghi ibridi d'aggregazione, sono le nuove rampe di lancio della destra radicale giovanile nel nostro paese e stanno prendendo piede ad un ritmo vertiginoso. Tra pochi giorni un nuovo punto di questa pericolosa rete nera aprirà a Milano. Si chiamerà Cuore Nero e sarà inaugurato ufficialmente sabato 14 aprile in viale Certosa 311. Per festeggiare i promotori hanno invitato tutti: Fiore, Mussolini, Tilgher, Rauti, Romagnoli, Storace, Canu, Staiti di Cuddia, Guaglianone, a comporre una
foto completa dell'estremismo di destra degli ultimi trent'anni. Ma a fare da "padrini" all'iniziativa saranno ci certamente alcuni dei
peggiori personaggi del neofascismo nostrano. Guido Girando, giornalista cinquantenne, cresciuto nella redazione del "Candido" di Guareschi e Giorgio Pisanò (a sua volta fondatore del partito-ossimoro "Fascismo e libertà"), ex dirigente nazionale del Fuan e componente del gruppo musicale "Amici del Vento"; Maurizio Murelli, fondatore della rivista Orion e della libreria "La Bottega del Fantastico" di via Plinio e famoso dal 12 aprile del 1973 quando, insieme a Vittorino Loi, figlio del pugile Duilio, scesero in piazza per partecipare ad un corteo del Msi con alcune bombe a mano con le quali uccisero l'agente di Polizia Antonio Marino; Gabriele Adinolfi, fondatore di Terza Posizione, gruppo
armato che negli anni settanta si rese protagonista di decine di
aggressioni a sedi e militanti della sinistra romana e vero animatore e promotore di questa rete giovanile di estrema destra.
Ma non di solo passato si tratta: la particolare natura delle esperienze che in questi anni sono spuntate come funghi in molte città italiane sta nella capacità di tenere assieme le vecchie generazioni con le nuove, evitando il reducismo delle figure storiche del passato e riattualizzando invece con un immaginario molto giovanile e moderno i miti d'area d'un tempo. Sulle loro magliette scrivono "Calci e Pugni", come marca anti-buonista alternativa alla modaiola "Baci e Abbracci" e grazie a Todo, soprannome del leader milanese dell'arcipelago neonazi e del gruppo ultrà Irriducibili dell'Inter, insegna di un negozio nella vicina Via Pareto che ha fatto da precursore in zona Certosa da almeno un paio d'anni. Ma non solo: "Nel dubbio, mena!", "Accademia del sampietrino", "Odio Livorno", "Quarto Oggiaro stile di vita" su polo e felpe, con grafiche accattivanti e immagini forti, per trasmettere un moderno orgoglio d'appartenenza ad una comunità militante (così gli piace chiamarsi) che ha la velleità di
rivendicare profonde radici storiche ma al contempo di strizzare
l'occhio all'immaginario maschio, truce e stradaiolo delle periferie
metropolitane. Difatti il network di cui stiamo parlando è quello a cui appartengono gli aggressori del Centro Sociale Conchetta di due anni fa (tre accoltellati sul selciato, di cui uno grave), del gruppo "Ambrosiana Skins" della zona Porta Romana e più in generale le giovani generazioni che tra stile bonheads, curva nord (ma ormai anche la sud) di S.Siro si sono rese protagoniste dell'escalation di violente aggressioni negli ultimi tre anni a Milano.
A duecento metri dalla nascente casa del fascio ha sede da dodici anni il centro sociale Torchiera, già assaltato nel '97 da cinquanta di Azione Skinheads, precursori di Cuore nero, armati di coltelli e spranghe. Poco dopo c'è il campo nomadi di Via Triboniano, meta fissa delle allarmanti speculazioni della destra locale in materia di sicurezza. In zona sono numerose le associazioni di cittadini attive sui temi della solidarietà, della difesa del territorio dalle speculazioni urbanistiche, per la salvaguardia dell'ambiente. Gli emergenti camerati milanesi hanno scelto un luogo non casuale dove rilanciare la loro presenza in città. Scommettono pesante e rilanciano, forti anche di un'azione di contrasto che in questi ultimi anni non ha saputo essere adeguata alle esigenze ed è spesso stata abbandonata e relegata alle dimensioni giovanili dai grossi soggetti della politica cittadina. Che a questo punto però dovrà
saper battere un colpo. Necessariamente forte.
documentazione
r_lombardia
articolo precedente
articolo successivo