pubblicato il 7.06.07
Benevento: adunata della destra radicale ·
Sabato 9 giugno è prevista l'adunata, presso Benevento, della destra radicale, per la commemorazione del primo Campo Hobbit, e non solo.
Alle ore 15:00 in Piazza Roma avrà inizio la "manifestazione antifascista":http://www.ecn.org/antifa/article/1480 a Benevento contro il raduno.
A trent’anni dal primo Hobbit
di Gabriele Proglio
Un dibattito, forse molto di più. Se la storia della destra radicale è passata, la più parte, per convegni, momenti topici che hanno dato una svolta, su tutti quello dell’hotel Parco dei Principi nel maggio del ’65, allora dall’appuntamento di Benevento, fissato per sabato 9 giugno, in commemorazione del trentennale del primo “campo hobbit”, svoltosi a Montesarchio, 11/12 giugno 1977, si preannuncia tempesta. Non perché le nuvole siano particolarmente nere, o pronte a travolgere il più flebile ramoscello, ma per le sinergie che ne possono scaturire.
Non si tratta di reduci, né di nostalgici. Certo, pensare di rifare campi paramilitari oggi, o anche solo di commemorarli è assurdo. Ma, come spesso accade, un evento diventa strumento politico. E allora l’adesione di Adinolfi e Fiore, di Tilgher e di Rauti, di Romagnoli e persino della Mussolini non è più così casuale. Ci saranno persino i “moderati” di Alleanza Nazionale, nella stessa assise come Murelli, quello di Orion, quello stesso che, assieme a Vittorio Loi, partecipò, il 12 aprile del 1973 a Milano, agli sconti, lanciando due bombe a mano contro la polizia. Venne condannato a 19 anni per "concorso morale in omicidio colposo". Ci saranno anche Alberto Rossi, leader storico dei Volontari Nazionali, e Raffaele Bruno, presidente dell’associazione culturale “Vento del Sud”. E poi ancora le nuove leve, quelli delle Osa e delle Onc, in particolar modo di Casa Pound; Iannone, cantante degli ZetaZeroAlpha sarà loro delegato.
La “Maggioranza Silenziosa” cerca un collegamento, forse un coordinamento, dopo le tante lotte intestine che hanno fatto e disfatto partiti, con battaglie sui simboli e sulle eredità. Le parole d’ordine sembrano essere tornate comuni; famiglia, nazione, contro l’immigrazione, mutuo sociale, contro la Turchia e la Cina. Gli intenti di ricreare un blocco fascista unitario, quindi, sono più che chiari, mancano solo più gli interessi di “bottega”. Ciascuno al suo.
E poi c’è Benevento. Qui il fascismo ha una storia che non si esaurisce nel Msi, ma anzi, le punte più avanzate, quelle extraparlamentari, confluiscono in Ordine Nuovo e soprattutto in esperimenti editoriali come “L’Alternativa”, gli antesignani della Voce della Fogna, con i contributi di Tarchi, Gurardi, Veneziani, Malgieri, Solinas. Qui il ’77 porta, direttamente nel campo da calcio di Montesarchio, tende dei seguaci del “fascismo immenso e rosso”, del “la civiltà è cultura”, degli attacchi alla Rai definita “cloaca del regime”, della “scelta di crescita politica” col motto “libro moschetto…” recitato al presente in Evola, Pareto, Celine, La Rochelle, di Brasillach.
Generoso Simeone sta al ’77 come Achille Biele, direttore di “Benevento, e Raffaele Bruno, presidente del “Vento del Sud” all’oggi. Quest’ultimo, tra gli innamorati di Tolkien e del motto “le radici profonde non bruciano”, conferma che il “convegno che non vuole solo ricordare, ma anche comprendere se è possibile attualizzare quella esperienza”.
Il rimbalzo mediatico, tra i tanti siti fascisti, di partito o di movimento, ha portato così tante adesioni dal nord al sud; da Torino a Varese, da Pavia a Verona, dalla Sicilia a Roma. Intanto a Benevento la polemica è già alle stelle. L’amministrazione locale ha infatti concesso, grazie al sindaco Fausto Pepe, di centro-destra, la Casa della Cultura per l’evento. Va poi detto che l’adunata si svolgerà a pochi metri, non più di quindici, dallo spazio anarchico “senza patria”. E poi ci sono, e non sono una coincidenza, gli attacchi al Centro Sociale Depistaggio, tutti di matrice nazifascista, l’ultimo del 28 maggio al quale è seguita la solidarietà del segretario regionale del Prc, Giuseppe Addobbo. Venerdì scorso, i ragazzi del Depistaggio, hanno aperto uno striscione in comune, prima del consiglio comunale, per chiedere una presa di posizione dell’amministrazione e che, ovviamente, il convegno fosse impedito.
Gli stessi antimondialisti, si intende, indirettamente, saranno difesi da Bush che quel giorno attirerà su di sé l’attenzione mediatica e non solo. Oppure, cosa più veritiera, possiamo dire che senza Bush, senza un evento del genere, all’adunata si sarebbero presentati in pochi. Anche perché il sentimento antifascista è ancora vivo e forte; nelle università, quella di Torino si è opposta al Fuan, nelle città, come Genova che non tollera banchetti neri, nelle metropoli come Roma che ha da poco accolto, presso il centro sociale Ex Snia, un incontro tra realtà antifasciste.
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