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LABORATORIO ANTIFASCISTA
C.S.O.A. FORTE PRENESTINO 27-28 OTTOBRE 2007.
27 OTTOBRE 2007
La data dell’incontro odierno vuole essere un ideale seguito di quello tenutosi nello scorso mese di maggio oltre che una base di prossime assemblee.
Inizio dei lavori alle 12.15 con una breve presentazione dei partecipanti,provenienti da tutta Italia.
Si riprendono temi legati alle recenti e sempre più numerose aggressioni subite su tutto il territorio nazionale e soprattutto negli ambienti romani.
Si è puntualizzato il fatto che già questo secondo incontro sia da giudicare positivamente poiché c’è una continuità coi lavori intrapresi durante il primo laboratorio.
Oltre che puntualizzare il fatto che la destra strisciando avanza pericolosamente nel nostro tessuto sociale anche grazie e soprattutto ai mass-media,alle politiche attuate da questo governo di “sinistra” (pacchetto sicurezza,condanne dei compagni,sindaci sceriffo) e alla mancanza di formazione delle nuove leve.
Il web è guardato come un mezzo importante per portare anche al di fuori del movimento antifascista le ideologie che ci caratterizzano,usando un linguaggio il più accessibile per coinvolgere sempre più persone.
Da varie realtà è risultato lampante come il fatto che il monitoraggio e la vigilanza territoriale sia di primaria importanza per conoscere il nemico e quindi con dossier ed inchieste (sia che tramite web, radio o supporto cartaceo) si possa tenere sotto controllo, capire ed essere al corrente di quello che l’estrema destra combina.
Soprattutto nel centro sud purtroppo non solo la lotta, ma pure il solo fatto di appartenere al movimento antifa sia diventato una questione di sopravvivenza visto che pestaggi, intimidazioni ed attacchi incendiari siano all’ordine del giorno.
Massima attenzione ed allerta sul fatto che il 28 sia l’anniversario della marcia su Roma principio della dittatura fascista in Italia e sulla beatificazione di 498 prelati franchisti che grazie ad un eccezionale tempismo avverranno nello stessa data.
Al termine delle presentazioni si è passati alle divisioni dei compiti in due tavoli di lavoro e la presentazione concisa di questi ultimi.
DERIVE SICURITARIE.
Il dibattito riguardo le politiche sicuritarie s’accentra attorno a tante tematiche che verranno prese man mano nel corso del resoconto, quali l’immigrazione, la ghettizzazione, l’agibilità delle città, la libertà d’espressione, il diritto alla casa, l’antiproibizionismo e altro.
La destra fascista trova terreno fertile e cerca le scuse alle proprie insane ideologie nell’odio verso il diverso,che esso sia immigrato, gay, rom, o di fede politica e/o religiosa discorde dalla loro.
Questa nuova ondata nostalgica trova proseliti soprattutto nelle periferie delle grandi città dove maggiori sono le presenze degli immigrati e dove le differenze culturali trovano facili giustificazioni per lotte tra poveri.
La mancanza di sicurezza dovuta alla precarizzazione societaria funge da cassa di risonanza per questi deliri concettuali.
In più la destra istituzionale incontra molti politici a dir poco ambigui, collusi con la malavita e con movimenti estremisti di chiaro stampo nazi-fascista, nonché appoggiati dal clero che al posto di essere baluardo per i deboli diventa (come nella storia più volte è avvenuto) braccio destro di chi opprime e penalizza il popolo.
E’ stato sottolineato il fatto che la lotta antifascista è strettamente collegata alla lotta anticapitalista e che soprattutto in certi àmbiti la corruzione ed il legame socio-politico che la destra ha intrecciato col potere mafioso abbia portato al degrado portando povertà e maggiore marginalizzazione.
A volte l’intero movimento antifa “esagera” mettendo troppa attenzione (anche se è un brutto termine da usare) e per tanto tempo a questioni internazionaliste (baschi, curdi, chiapas, palestinesi) tralasciando il perseguire fatti più vicini a noi, come la sempre più crescente avanzata di Forza Nuova nelle nostre università.
Altri due motivi che indeboliscono le nostre azioni sono, soprattutto nelle grandi città, l’incomunicabilità tra varie realtà e soprattutto la repressione attuata contro le singole persone, sia detentive che pecuniarie.
Si è discusso a lungo su questo tema e sul come combattere la società della paura,ma purtroppo questo governo non ci da una mano su questi temi ed anzi col varo del pacchetto sicurezza inasprisce pene e sanzioni,diffondendo maggiormente un’idea di stato di polizia e non abrogando le ormai sciagurate leggi Bossi-Fini,Fini-Giovanardi.
Per arginare ed estirpare questo stato di paura si pensa ad un maggiore approccio culturale nato dalle varie soggettività,un confronto delle varie esperienze che possano confluire in un pensiero collettivo dove si abbia la forza di fondere le iniziative nate lungo l’intero territorio nazionale.
La comunicazione e il fatto di poter prima trovare tematiche comuni per avere delle risposte può passare attraverso un lavoro d’informazione il più possibile rivolto alla gente facendo sapere in maniera diretta chi fa cosa e perché,una maggior visibilità sfruttando non solo centri sociali,cortei ed ambienti di nicchia della controcultura ma anche piazze e strade.
Anche la controinformazione deve essere d’impatto,così come la formazione dei giovani che si avvicinano alla politica e al sociale,monitorando siti web,locali,case nere e sistemi di divulgazione dei fasci.
Si è giunti alla conclusione che una soluzione sia quella di promuovere un’iniziativa
a livello cittadino con un filo conduttore nazionale e la data scelta è quella del 12 dicembre,simbolo di una delle pagine più oscure della nostra storia recente.
Per ricordare e far ricordare,mantenere una memoria storica che negli ultimi decenni ci ha fatto rimbalzare da una strategia della tensione ad una di paura:mentre negli anni addietro gli attacchi fascisti erano sporadici ma di una tragedia immensa ora le azoni si fanno sempre più frequenti quasi a scadenza giornaliera.
Verso le 18.30 ci siamo riuniti in una seduta plenaria confrontandoci col gruppo “inchiesta”,raffrontando il lavoro svolto nei due tavoli.
Anche gli altri compagni fanno pressione sulla condivisione e la visibilità ad ampio spettro della comunicazione,ed attraverso un lavoro di monitoraggio abbiamo analizzato tematiche come la presenza dei fascisti nella società ieri ed oggi,i loro appoggi economici,le false lotte sociali,le aggressioni ed il revisionismo storico.
Per migliorarci si sono toccati vari punti e durante la seduta comune sono stati trattati diversi argomenti.
Il web locale si può e si deve usare per condividere il più elevato numero d’informazioni possibili facendole confluire a livello nazionale,(ed a tal punto come principio si è stilata una lista di mail tra i presenti da inserire nella maining list del sito ecn.org/antifa),comunque non solo tramite internet ma anche diffondendole su materiale cartaceo a livello tri-quadrimestrale.
Anche il marketing attraverso manifesti,volantinaggio,stencil e adesivi è visto con la massima attenzione per ottenere la più totale visibilità nelle strade e non solo.
Il fatto di fare sapere che cosa pensano i fascisti e fare controinformazione sulle loro azioni e pensieri non deve porci il limite di non essere propositivi a più riprese ed in vari campi.
Altro punto fermo è porre assieme nel percorso antifa l’antirazzismo come valore sociale per l’integrazione tra i popoli.
Sulla data del 12-12 l’assenso è stato totale badando bene a tener presente che questo non è un punto di partenza né di arrivo,ma una tappa nel cammino del nostro movimento dove le singole città devono identificarsi nei loro contesti territoriali ricordando il filo conduttore del ricordo dello stragismo e della strategia della paura che tanto sta opprimendo la nostra capacità e libertà d’esprimerci.
28 OTTOBRE 2007
I lavori di domenica sono cominciati alle 13,sempre divisi in due gruppi,cercando il modo di diffondere le manifestazioni del 12-12 a livello nazionale.
Le prossime manifestazioni (9-11 quella dei sindacati,il 17-11 a Genova e il 24-11 a Firenze) possono essere utilizzate per portare l’appello a quella di dicembre,e già per la data del 17-11 a Genova dovremmo stilare un comunicato con degli slogan.
I temi principali saranno quelli della memoria e del tema della sicurezza,tenendo anche conto della riapertura di processi come per la strage di Piazza della Loggia a Brescia,oltre che la politica della repressione e la cattolicizzazione dello stato.
Non si dovrebbe mettere troppa attenzione ed enfasi sulla fascistizzazione della società,tenendo nota che essa sia un problema enorme ma che adesso come adesso a momenti la democrazia attuale con i propri controlli e repressioni sia alla pari o peggio di un fascismo di facciata.
Si evidenziano timori sulla riuscita dell’iniziativa ma queste difficoltà non devono fermarci ma anzi essere considerate come stimolo e sfida per la buona riuscita di questa.
Mettendo in evidenza che ogni realtà italiana ha specifiche priorità quali l’antiproibizionismo piuttosto che l’aiuto agli immigrati o la difesa delle donne oppure la precarietà,deve esserci uno sforzo comunicativo tra le varie individualità per portare alla pluralità un’idea comune e condivisa.
Si sono cercati dei punti fermi e slogan (sicuramente antifascisti,strategia della paura,ecc.) comunque da poter presentare per Genova.
Le ultime azioni futuriste sono state viste e commentate dai mass media in maniera quasi positiva,senza tener conto dell’ideologia fascista,razzista e sessista di tale movimento.
Infine si è parlato e fatto punto fermo sul come l’appello debba essere il più possibile d’impatto e non scritto artificiosamente,rispettando le tematiche cittadine pur mantenendo sempre il senso dell’unitarietà del discorso nazionale.
Anche il riferimento all’atto che l’evento del 12-12 non sia che una tappa nel processo di una formazione di lotta che andrà avanti nel tempo è di rilevante importanza,e di come il web,le radio ed il volantinaggio siano strumenti per divulgare il progetto.
Per ultimo la questione della firma all’appello che sarà del Laboratorio Antifascista e che prossime info si troveranno sul sito web ecn.org.
Nell’ultima breve plenaria ci siamo dati appuntamento per il mese di aprile o maggio pensando di ritrovarci per discutere in una città del sud.
Si è detto che questo laboratorio sia stato molto utile per capire realtà appartenenti a tutta Italia,un evento ricco d’idee e proponimenti ed alle 15.50 si sono conclusi i lavori salutandoci con un arrivederci.