|
|
8 FEBBRAIO 2008 – INIZIATIVE PER LA MEMORIA E CONTRO OGNI FASCISMO,
RAZZISMO ED INTOLLERANZA
L’8 Febbraio i soliti gruppi di neofascisti tenteranno di strumentalizzare la storia, le tragedie ed i morti per portare avanti la loro infame propaganda.
Un gruppo studentesco dichiaratamente neofascista (come verificabile sul loro stesso sito, e come ampiamente documentato dal dossier preparato dagli studenti democratici negli scorsi mesi) e protagonista di numerose aggressioni nelle scuole della città, ha indetto una manifestazione che ritiene di poter “commemorare i martiri delle foibe” dando vita ad una parata in camicia nera.
La manifestazione, inoltre, terminerà al teatro brancaccio – dove è previsto un sedicente convengo dall’emblematico titolo “istria slovenia dalmazia, anche le pietre parlano italiano”. Convegno senza alcun profilo storico organizzato dall’Ufficio di Presidenza della Consulta degli Studenti, organismo che tutte le associazioni democratiche studentesche ritengono illegittimo dopo le elezioni inficiate da brogli ed azioni squadriste.
Un convegno autoreferenziale, che tenta di trasformare la storia in propaganda, presso cui convergerà una sfilata di vessilli e slogan fascisti.
Questo è lo scenario che qualcuno sta disegnando per Venerdì 8 Febbraio.
Laddove la memoria e la coscienza sono in crisi, si insinua chi vuole usare il disagio per i propri biechi scopi. E, per farlo, ha la necessità di scrivere un’altra storia, possibilmente semplificata e sloganistica per poter meglio essere piegata alle proprie esigenze.
Il solo sfilare di chi, tranquillamente, inneggia al Duce, definisce la marcia su roma “una bella cosa” (come fatto da un rappresentante di una “occupazione” fascista dove si riuniscono gli studenti neofascisti) o persino festeggia la ricorrenza della presa di potere di hitler (come scritto dall’ideologo dell’area delle occupazioni non conformi), rappresenterebbe una ferita aperta per la città di roma e la sua storia.
Ma assume un valore ben piu’ inquietante quando essa si rivolge agli studenti, tentando di diffondere anche con simili mezzi la propria drammatica cultura di intolleranza e violenza fra i piu’ giovani.
Su questi ed altri temi, si è confrontata il 30 gennaio una ampia assemblea promossa dal Comitato Madri per Roma Città Aperta, raccogliendo un appello promosso in autunno dall’ANPI, da diverse associazioni studentesche e da personalità della cultura e della politica.
Anche da questa assemblea nasce l’idea di fare dell’8 Febbraio invece una gioranta di memoria, coscienza e partecipazione. Senza aver nessuna remore ad affrontare, sul serio, la vicenda triestina in tutte le sue implicazioni, come avverrà ad esempio nel dibattito previsto alla Casa della Memoria. Senza lasciare però alcuno spazio a chi, ancora oggi, vorrebbe elogiare il regime fascista e riproporne, in nuove forme, la mentalità e la cultura di prevaricazione.
Ci appelliamo quindi a tutte le associazioni, i partiti, le organizzazioni sindacali, i democratici perchè si facciano promotori di iniziative diffuse nella città sulla memoria, quella vera. E perchè denuncino e si attivino, in tutte le forme, per denunciare ed impedire il tentativo dei neofascisti di legittimarsi indossando la maglia del revisionismo.
Ci appelliamo sopratutto al mondo della scuola, dagli studenti ai docenti, perchè quel giorno – ed in tutti i giorni seguenti – si torni a parlare di storia e di attualità, in modo partecipato quanto serio. Le scuole non possono divenire gli spazi per le scorribande e la propaganda dei neofascisti, ma invece essere presidi della democrazia, del rispetto, della partecipazione.
Ci rivolgiamo inoltre al Comune di Roma ed in particolare all’assessore alla cultura Di Francia, cui abbiamo indirizzato una lettera chiedendo un incontro, perchè non pensiamo si possa continuare ad alimentare quel meccanismo che sembra voler ricondurre ad una unicità gli squadristi e chi
lotta per i diritti di tutti e tutte. Ricordiamo, peralto, che il Teatro Brancaccio è finanziato dal Comune di ROma, e ci sembra paradossale la collettività ospiti una iniziativa ristretta ed autoreferenziale, attuata oltretutto con l’esproprio violento di un organo di rappresentanza studentesca.
Venerdì 8 Febbraio deve essere una occasione per tutte e tutti di prendere ancora una volta, assieme, la parola. Di stare assieme, discutere, far vivere la memoria per sviluppare oggi una idea di convivenza diversa da quella che qualcuno vorrebbe imporre. Di essere nelle strade, nelle piazze, nelle scuole, fuori da ogni silenzio o complicità.
Madri per Roma Città Aperta
studenti e studentesse antifascisti di Roma