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Un’opera di Claudio Lazzaro, già autore di Camicie Verdi sulla Lega Nord
Nazirock, viaggio nell’estrema destra
Il film distribuito dal 3 aprile dalla Feltrinelli con allegato un libro. Per capire prima di giudicare
Un documentario nella destra radicale, che in Italia ha un bacino di mezzo milione di voti. Consensi che, con questa legge elettorale, possono diventare determinanti per decidere chi governerà il Paese. Claudio Lazzaro, già autore di Camicie verdi (sulla Lega), ha girato Nazirock – Il contagio fascista tra i giovani italiani, film documentario di 75 minuti che verrà distribuito a partire dal 3 aprile dalla Feltrinelli Real Cinema, con allegato un libro con testimonianze di Furio Colombo, Antonio Pennacchi, Ugo Maria Tassinari e altri.
Lo spunto è il Campo d’Azione, raduno annuale di Forza Nuova, che si è tenuto a Marta, in provincia di Viterbo, nel 2006. Una sorta di Nashville di estrema destra, alla quale partecipano le bande di «rock identitario» ed esponenti delle formazioni radicali di mezza Europa. Nel film si mostra anche la manifestazione del centrodestra del 2 dicembre 2006 contro Prodi: tra gli oratori c’è Luca Romagnoli, leader della Fiamma Tricolore, che con Alessandra Mussolini e Roberto Fiore si è unito in un cartello di destra. Poi la telecamera torna sul palco di Marta, dove si alternano personaggi come Luigi Ciavardini, condannato a 30 anni per la strage di Bologna, e Andrea Insabato, condannato per l’attentato al Manifesto. Si parla di «cataclisma multirazziale», di «uomo nuovo», di «caccia ai vigliacchi».
«Ho il cuore nero»: viaggio dentro i raduni di Forza Nuova
Si sentono gli Hobbit cantare: «Ho il cuore nero, me ne frego e sputo in faccia al mondo intero». Si vedono i banchetti con i gadget: decalcomanie naziste, stemmi con la faccia di Hitler, immagini di Mussolini. Ma ci sono anche interviste ai giovani militanti di Forza Nuova, alcuni lontani dalla caricatura che spesso se ne fa, ragazzi che spiegano tranquillamente le loro ragioni di adesione al movimento. Lazzaro, che è stato a lungo un giornalista del Corriere della Sera, ha un punto di vista evidentemente critico, ma vuole soprattutto mostrare e raccontare quello che vede. E come dice nell’introduzione, citando Pasolini: «Con i fascisti, parlo soprattutto di quelli giovani, ci siamo comportati razzisticamente. Nessuno di noi ha mai parlato con loro o a loro. Li abbiamo subito accettati come rappresentanti inevitabili del male».
Al. T.
21 marzo 2008 (ultima modifica: 22 marzo 2008)