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da indymedia
Sessantesimo anniversario della Resistenza: 25 Aprile 1945-2005
by ANPI Sunday, Apr. 17, 2005
Il 25 Aprile del 1945 l’Italia conquistava la democrazia, liberandosi dall’occupazione nazifascista.
Dopo più di vent’anni ai dittatura che aveva condotta il paese alla rovina, facendolo entrare in guerra a fianco della Germania nazista, varate le leggi razziali, soppressa la libertà di stampa, il Parlamento, i partiti e i sindacati, entrava in vigore il 1° gennaio 1948 una nuova Costituzione.
Tutto ciò fu il risultato di un grande movimento popolare, nato e sviluppatosi attorno alla Resistenza, alla scelta dì opporsi, anche con le armi, al nazifascismo.
Il prezzo pagato fu altissimo: decine di migliaia di partigiani uccisi, feroci rappresaglie contro la popolazione civile che sosteneva il movimento di Liberazione, 30 mila lavoratori periti nelle deportazioni e nei campi di concentramento, eccidi, come a Cefalonia, di soldati che rifiutarono di consegnarsi ai tedeschi, 600 mila militari internati in Germania
A sessant’anni di distanza l’Italia sta correndo nuovi pericoli. È in corso una violenta campagna di denigrazione della Resistenza, con il tentativo non solo di riscrivere la storia, ma di attaccare le conquiste della Costituzione.
In Parlamento si vorrebbe votare una legge per equiparare i “repubblichini” sostenitori dei nazisti, ai partigiani e ai combattenti degli eserciti alleati contro il nazifascismo, ma, soprattutto, approvare una riforma della Carta costituzionale con il chiaro intento di negarne i principi fondamentali e le garanzie di bilanciamento dei poteri. La stessa unità d’Italia sarebbe messa a rischio, disarticolando il Paese secondo nuove appartenenze regionali, in realtà frantumandolo in aree sociali ed economiche avanzate ed arretrate.
Per queste ragioni, per difendere nuovamente le conquiste della democrazia, il sessantesimo anniversario della lotta di Liberazione assume il valore di una ricorrenza non formale.
Le Associazioni Partigiane, nel ricordo dei caduti, si rivolgono ai giovani, ai democratici, agli antifascisti, per una mobilitazione straordinaria in tutto il Paese. Il 25 Aprile è oggi una data più viva che mai, in grado di unire tutti gli italiani attorno ai valori fondanti della nostra democrazia.
Comitato Permanente Antifascista contro il Terrorismo
per la difesa dell’Ordine Repubblicano
ANPI-FIAP-FIVL-ANPPIA-ANED-ANEI-DS-La Margherita-PRC
SDI-PdCI-IDV-SR-MRE-CGIL-CISL-UIL-ACLI
Fondazione Di Vittorio-Centro Puecher
Familiari Vittime Strage Piazza Fontana
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Aniasi: sul 25 aprile atteggiamenti barbarici
by da repubblica Sunday, Apr. 17, 2005
An è legata al suo passato, la Lega è equivoca”. Fiano: De Corato venga sul palco, è festa di tutti.
Una decisione non inattesa, quella della Lega e di An di disertare il 25 aprile. Quantomeno non ha sorpreso i partigiani. A partire da Aldo Aniasi, sindaco dal 1967 al 1976, comandante della Resistenza col nome di “Iso”: «Atteggiamenti barbarici ma non nuovi. An si dice democratica ma non dimentica il passato, ha dei valori antinazionali. Fini condanna il fascismo, ma non dice nulla sui crimini della Rsi, e intanto in Parlamento vogliono equiparare repubblichini e partigiani. Quanto alla Lega, sugli ideali del 25 aprile è equivoca, e sempre più man mano che si è legata a Forza Italia». Su La Russa che distingue tra partigiani buoni (cattolici e liberali) e cattivi (socialisti e comunisti, che volevano una dittatura) Aniasi è sprezzante: «Dichiarazioni di un fascista, ma non mi aspetto altro da lui».
Un po´ più diplomatico, per il ruolo di presidente dell´Anpi, Tino Casali: «Non piangeremo per l´assenza della Lega. E se Salvini va in Valcamonica perché anche lì c´è stata la Resistenza è un buon segno. Quanto ad An, è al governo grazie alla libertà che tutti noi partigiani abbiamo conquistato: La Russa fa battute fuori dalla verità storica per ignoranza politica e faziosità. Comunque pensiamo alla festa, che sarà grande grazie anche all´impegno del Comune e del sindaco».
Ma su questo ha dei dubbi il capogruppo Ds a Palazzo Marino Emanuele Fiano punto sul vivo visto che viene da una famiglia di deportati ebrei: «De Corato è anche il mio vicesindaco, visto che sono milanese. E che non festeggi il 25 aprile col Presidente della Repubblica mi offende. Credo che sulla strada di ritorno da Fiuggi An abbia fatto una deviazione verso Predappio. La Russa dice che il 25 aprile è importante come altre date tipo il 2 giugno o il 4 novembre? Bene, festeggiamole tutte. Inizi a venire sul palco stavolta, già che c´è. Questa è una festa di tutti».