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MARCHE: AGGRESSIONE SIMULTANEA NEI CONFRONTI DI DUE GIOVANI ROM
Ieri mattina si sono verificati due gravi episodi di intolleranza razziale a Pesaro e Fano, nelle Marche. A Pesaro Victor C., un ragazzo 17enne romeno di etnia Rom, è stato insultato, schiaffeggiato con violenza e costretto ad abbandonare la città sotto minaccia di un pestaggio ben più grave da due italiani di età compresa fra i 35 e i 40 anni. Contemporaneamente, a Fano, all'uscita del centro commerciale Auchan, Nico G., Rom romeno di 20 anni, promessa della canzone tradizionale Rom del genere "Manele", già impegnato in concerti contro il razzismo, è stato oggetto di offese razziste e minacciato di morte da un italiano. "Sono due episodi inquietanti," commentano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, leader del Gruppo EveryOne "avvenuti simultaneamente in città confinanti, in coincidenza con l'uscita di articoli di propaganda razzista su quotidiani locali. E' bastato che una donna Rom si sottoponesse a una visita medica presso l'Ospedale San Salvatore di Pesaro, servendosi successivamente dei bagni dell'Istituto, perché alcuni giornalisti lanciassero un immotivato allarme, scrivendo addirittura di un'invasione del nosocomio da parte degli 'zingari'. Abbiamo ricevuto personalmente la segnalazione dei due episodi di incivile razzismo" proseguono gli attivisti "e ci sentiamo sempre più preoccupati. Il pubblico legge sui giornali e ascolta dal piccolo schermo notizie prive di fondamento riguardanti i Rom, presentati come una tentacolare associazione per delinquere e non come un popolo emarginato, perseguitato, ridotto all'indigenza più tragica. Il pubblico apprende del programma del ministro Maroni, che prevede la schedatura etnica con rilievo delle impronte digitali di tutti i Rom che vivono in Italia, compresi i bambini. E' una vera e propria propaganda razziale, denunciata da politici, intellettuali, esponenti delle Comunità ebraiche e sopravvissuti alla Shoah, una campagna razziale che istiga il popolo italiano a rifiutare l'integrazione dei Rom, a ignorare che l'accattonaggio di adulti e minori è solo la conseguenza dell'oppressione che ha ridotto i 'nomadi' in gravi condizioni. Così si scatena una violenza irrazionale, un'isteria di massa distruttiva, un impulso alla purga etnica simile a quello che scatenò, nel passato, pogrom e genocidi". I leader EveryOne riferiscono che il ragazzino Rom maltrattato e intimidito a Pesaro ha abbandonato la regione Marche in stato di grave shock e ha deciso di tornare in Romania, nonostante fosse fuggito da povertà ed esclusione sociale, augurandosi di ottenere un'opportunità di vita in Italia. Riguardo a Nico G., Malini, Pegoraro e Picciau precisano: "E' un giovane Rom che sopravvive fra mille difficoltà, insieme alla sua famiglia, ed è anche un cantautore di valore, impegnato contro il razzismo e per i diritti del suo popolo. Fra qualche giorno si esibirà a Milano con il suo gruppo 'Manele Manele' nell'ambito di un meeting contro la ziganofobia. Ieri si trovava a Fano, dove chiedeva l'elemosina. E' stato avvicinato e apostrofato da un uomo, forse un neonazista, che gli ha gridato: 'Devi lavorare oppure devi tornare a casa tua'. Il giovane Rom gli ha risposto che nessuno, finora, gli aveva offerto un'opportunità professionale e che chiedeva la carità per avere qualcosa da mangiare. 'Altrimenti non potrei vivere' gli ha detto. 'Sai cosa dovresti fare?' gli ha risposto il razzista. 'Dovresti ammazzarti'. Il ragazzo gli ha chiesto di essere lasciato in pace. Allora l'aggressore l'ha minacciato: 'Aspettami qui. Torno fra dieci minuti e ti sparo'. Per fortuna Nico G. si è allontanato, evitando che le minacce potessero avere un seguito tragico". Il Gruppo EveryOne sta raccogliendo in un dossier per la Commissione europea e la Corte Europea dei Diritti Umani le segnalazioni di violenze e abusi di varia natura perpetrati nel nostro Paese contro i Rom. "E' un documento che rivela dettagli sconcertanti", precisa EveryOne "violazioni di ogni diritto umano e civile, orrori e crudeltà che rinvigoriscono gli oscuri fantasmi del Samudaripen, l'Olocausto dei Rom".
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