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L'Unità
Arrestato in Brasile il terrorista nero Pierluigi Bragaglia, ex Nar
Il neofascista ex Nar, latitante da 26 anni, Pierluigi Bragaglia, 48 anni, condannato a oltre dodici anni di reclusione per aver partecipato ad alcune rapine avvenute tra il marzo e l'aprile del 1981, amico dei fratelli Fioravanti e di Francesca Mambro, è stato identificato e fermato in Brasile. Lo ha reso noto la polizia federale.
Il commissario Humberto Prisco che ha arrestato il terrorista nero. Ha detto che la «cattura di Bragaglia è avvenuta a Ilhabela, sul litorale di San Paolo». Bragaglia è stato segnalato dal Ros dei Carabinieri, ha aggiunto Prisco, «come facente parte di un'organizzazione terroristica, con una condanna a carico». Ed è stato catturato alle ore 21 locali di giovedì. Era armato e in possesso di documenti falsi intestati a Paolo Luigi Rossini Lugo. Nato nel 1960, latitante dal 1982, Bragaglia risulta proprietario di una «posada» - cioè una locanda - nella località balneare di Ilhabela a nord di San Paolo. Nel 1988 la Corte d'appello di Roma lo aveva condannato a 15 anni di carcere per banda armata, rapina aggravata, sequestro di persona e detenzione e porto abusivo di armi da guerra.
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Il Giornale
San Paolo - Identificato e fermato in Brasile un neofascista ex Nar, latitante da 26 anni, Pierluigi Bragaglia. Il terrorista fu condannato a dodici anni di reclusione per aver partecipato ad alcune rapine avvenute tra il marzo e l’aprile del 1981, ed era segnalato come amico dei fratelli Fioravanti e di Francesca Mambro. Lo ha reso noto la polizia federale. Il commissario Humberto Prisco ha detto che la "cattura di Bragaglia è avvenuta a Ilhabela, sul litorale nord di San Paolo". Bragaglia è stato segnalato dai Ros dei carabinieri, ha aggiunto Prisco, "come facente parte di un’organizzazione terroristica, con una condanna a carico". E' stato catturato alle ore 21 locali di ieri, con pistola e documento falso. Nato nel 1960, latitante dal 1982, Bragaglia risulta proprietario di una posada nella località balneare di Ilhabela.
Le indagini Sono state avviate allo scorso mese di aprile le indagini del Ros che ieri sera hanno portato all’arresto, con il concorso della polizia federale brasiliana, di Bragaglia. Il latitante deve scontare una pena complessiva di 12 anni e 11 mesi di reclusione per rapina aggravata, sequestro di persona, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi, banda armata e associazione sovversiva . Diversi elementi raccolti nel corso delle indagini, su cui viene mantenuto il riserbo, hanno portato i carabinieri in Brasile, dove si riteneva che il latitante potesse trovarsi. Bragaglia, che utilizzava un falso passaporto venezuelano, era titolare di un piccolo albergo - Chalet do Paolo - ed era anche proprietario di un deposito di bevande. Durante la perquisizione nella sua abitazione è stata trovata una pistola nascosta sopra un armadio. L’uomo è stato condotto nel carcere federale di San Paolo in attesa di estradizione e dovrà subire anche un procedimento per i reati federali connessi al possesso dell’arma e del documento falso.
Gioventù nera Comincia agli inizi degli anni ’70 - in alcuni quartieri a nord di Roma, un contesto ambientale all’epoca "fertile" - il percorso eversivo dell’ex Nar. Il quartiere di Vigna Clara, piazza dei Giuochi Delfici, via Cortina d’Ampezzo, via Flaminia e via Cassia rappresentavano in quegli anni alcuni dei principali punti di ritrovo dei giovani militanti dell’estrema destra. E Bragaglia viveva in una zona di Roma dove abitavano elementi di spicco dei Nuclei Armati Rivoluzionari. Nei primi anni ’70, ricostruiscono gli investigatori, Bragaglia era uno dei leader di un gruppo ritenuto responsabile di una serie di aggressioni e intimidazioni nei confronti di extraparlamentari di sinistra, finalizzate a mantenere il "controllo della piazza". Per questi reati, compiuti in un contesto di "azioni antidemocratiche proprie del partito fascista", il 9 novembre 1977 i pm di Roma Franco Marrone e Luciano Infelisi emettono un ordine di cattura nei suoi confronti e di altri appartenenti ai Nar. L’amicizia con esponenti di spicco della formazione terroristica, tra cui i fratelli Fioravanti e Francesca Mambro, ha determinato una svolta nella "carriera eversiva" di Bragaglia e ne ha favorito lo stabile inserimento nei Nuclei Armati Rivoluzionari, "in cui si evidenzierà - sottolineano gli investigatori del Ros - per capacità militari e determinazione". Una latitanza, quella di Bragaglia, che avviene al culmine della stagione di fuoco dei Nar, che tra la fine del 1982 ed il 1983, grazie anche alle dichiarazioni dei pentiti Cristiano Fioravanti e Walter Sordi, sono stati disarticolati.
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