pubblicato il 8.09.08
Casal Bertone, in fiamme circolo futurista ·
ROMA · Illese le famiglie che abitano nel palazzo. Alemanno: «No alla violenza»
Casal Bertone, in fiamme circolo futurista
ROMA
Giovedì notte è stata incendiata la struttura che ospita il circolo futurista «Casal Bertone» a Roma, in via degli Orti di Malabarba, uno dei luoghi di ritrovo dell'estrema destra capitolina. Le fiamme si sono propagate fino al primo piano della palazzina in cui vivono numerose famiglie ma per fortuna non c'è stato alcun ferito. A rimanere danneggiata solo la facciata della struttura grazie al dispositivo antincendio che avrebbe impedito alle fiamme di devastare tutto il locale. Sulla serranda è comparsa anche una scritta contro il responsabile del circolo. «Siamo stati svegliati dagli abitanti del palazzo - racconta un attivista del centro sociale - ci hanno chiamati perché le fiamme erano arrivate fino al primo piano e avevano già bruciato alcune piante del balcone». Per gli inquirenti non è ancora chiara la dinamica dell'attentato. Ieri mattina, davanti allo stabile, erano ben visibili sulla serranda le tracce di fumo e pezzi di vetro sparsi ovunque. «Non sappiamo ancora se siano state molotov o altro aggiunge il ragazzo - valuteremo i danni in questi giorni, di certo la parte esterna del nostro circolo è completamente bruciata». Sul posto la scientifica ha rinvenuto una tanica di benzina e della resina altamente infiammabile. Quella dell'altra notte non è la prima aggressione subita negli ultimi anni dal circolo di Casal Bertone, anche se «non daremo vita - afferma il responsabile, Mauro Antonini - ad iniziative di denuncia e passeremo solo attraverso canali istituzionali». Alemanno, a nome dell'amministrazione capitolina, ha subito condannato l'episodio. Il sindaco ha avuto lo stesso atteggiamento tenuto in occasione dell'aggressione a un ragazzo avvenuta venerdì scorso, all'uscita di una manifestazione in memoria di Renato Biagetti, da parte di un gruppo di fascisti. «Ribadisco - ha dichiarato - l'assoluta intransigenza verso qualsiasi forma di violenza. Il confronto politico ha le sue sedi e ogni azione, da qualsiasi parte provenga, che tenda a ridurre gli spazi della dialettica pacifica deve essere condannata».
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