Da radicalidisinistra.lazio@gmail.com:
L'apologia del fascismo è un reato previsto dalla legge 20 giugno 1952, n. 645 (contenente "Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione"), anche detta "legge Scelba", che all'art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque "fa propaganda per la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità" di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque "pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche".
Questa mattina alcuni quartieri romani - fra i quali la zona Trieste e piazza Bologna - si sono risvegliati con i muri tappezzati di manifesti a sfondo nero con sopra una scritta in carattere bianco: "Io ho il cuore nero, me ne frego e sputo in faccia al mondo intero".
Nessuna firma, eccezion fatta per una grande croce celtica alla fine della frase. Che, per chi non la conoscesse, fa parte di una canzone del gruppo "270 bis" (il riferimento è all'articolo del codice penale che riguarda il reato di banda armata), resa celebre dal documentario "nazirock".
In quelle riprese, a cantarla, c'era martin avaro, dirigente nazionale e responsabile romano di forza nuova, che questa mattina, raggiunto al telefono, non sembra essere sorpreso: "È un'iniziativa che non nasce da una mia idea, ma comunque da ambienti interni a forza nuova". Ed è dedicata al presidente della camera Gianfranco Fini, e alle sue parole sull'antifascismo.
"Penso che sarà contento di vedere quei Manifesti- afferma ironico
avaro- perchè quella canzone è stata scritta da marcello de angelis, attualmente senatore della repubblica eletto tra le fila di an: a me mi hanno messo in croce perchè l'ho cantata, ma non capisco perchè se la canto io sono un criminale e se la canta un senatore è un eroe".
All'indomani di una serie di fermi a danno di "tanti dei nostri in piazza annibaliano", prosegue avaro, il nostro intento "è quello di ribadire ciò che in tanti, non solo tra le fila di forza nuova, pensano in questo momento: per questo non abbiamo firmato i manifesti.
Ancora una volta- conclude- condanniamo così chi si erge a paladino della sapienza pura, condannando esperienze storiche per noi validissime".
La "riorganizzazione del disciolto partito fascista", già oggetto della XII disposizione transitoria della Costituzione, si intende (ai sensi dell'art. 1 della citata legge) riconosciuta "quando un'associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista."
Noi siamo indignati e chiediamo il semplice rispetto della legge Scelba, ma sappiamo già che non saremo ascoltati.
Allora ci chiediamo come possiamo combattere tutto questo?
Dove sta la sinistra italiana?
Noi chiediamo l'impegno, non solo di uomini di sinistra, ma di tutti gli uomini democratici per poter far sentire la nostra voce e poter dire che c'è chi crede ancora che uomini che indossano croce celtiche e portano dei valori marci come quelli della destra xenofoba ed estrema vadano combattuti, ovviamente in maniere civile e democratica.
Abbiamo chiesto aiuto alla forze politiche e non siamo stati ascoltati.
Abbiamo chiesto supporto ad alcuni movimenti e non siamo stati ascoltati.
Allora chiediamo aiuto alla popolazione, alle persone che non vogliono morire fasciste e intendono dare un vera e forte spallata a queste sporche ideologie che dovrebbero essere morte da tempo.
Per commentare,ottenere informazioni o anche lasciare un semplice sfogo mandate un e-mail a radicalidisinistra.lazio@gmail.com.
Dopo questi manifesti Roma è più triste.
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