Purtroppo Nazirock non è un film di finzione, è un documentario. E così devo accettare che i suoi protagonisti escano dallo schermo, in continuazione, per fare cose di cu i giornali sono costretti a occuparsi. Ieri ho letto che Gigi, a Bologna, è finito in galera. Gigi (Luigi Guerzoni) è il leader dei Legittima Offesa, un gruppo Nazirock (ma loro preferiscono chiamarlo rock identitario) che nel mio film occupa uno spazio importante. C’è anche una lunga intervista, nei contenuti speciali del dvd, pubblicato da Feltrinelli, in cui Gigi si racconta ed esprime le sue idee.
Mi spiace che si sia messo nei guai, perché è giovane e dovrebbe costruirsi un futuro. Però gli è andata bene, perché le modalità dell’aggresione (di cui si è reso colpevole a quanto riferiscono le cronache) nei confronti di un ragazzo che aveva l’unica colpa di sembrare di sinistra, ricalcano quelle dell’omicidio di Nicola Tommasoli, a Verona, colpevole di portare i capelli annodati a coda di cavallo. In tutti e due i casi (che si sono verificati dopo l’uscita di Nazirock) il branco dei ragazzi di destra attacca il “nemico” solo perché “diverso”. A Verona, uno dei cinque aggressori, era stato candidato per Forza Nuova. Un altro volantinava per Ciavardini innocente (e nel film vediamo Luigi Ciavardini, condannato a 30 anni per la strage di Bologna, accolto come un eroe al meeting di Forza Nuova).
A Bologna, dei quattro che mandano all’ospedale lo studente d’ingegneria coi capelli troppo lunghi per non essere di sinistra, uno è Gigi Guerzoni, assieme a un altro della band Legittima Offesa. Anche Gigi, si cui già pendeva un processo per associazione a delinquere finalizzata a violenza per motivi razziali, è stata candidato per Forza Nuova. Questa volta gli è andata bene: non c’è stato il morto. Ma se andava come a Verona? Spero che Gigi ci pensi e cambi strada.
Forza Nuova si ritiene diffamata dal mio film. Ha mandato diffide legali agli esercenti riuscendo così a impedire una normale programmazione di Nazirock nei cinema. Però non ha fatto causa né a me né a Feltrinelli Editore che sta distribuendo il dvd. Le aggressioni si moltiplicano. La cronaca diffama più del mio film.
Martin Avaro, un altro leader di Forza Nuova, quello che in Nazirock canta Cuore Nero con una passione che spaventa, è stato arrestato per l’assalto alla Sapienza, ma lui dice di essersi solo difeso dagli studenti di sinistra.
Appartengono a Forza Nuova le linee telefoniche da cui sono partite le minacce all’indirizzo di Federica Sciarelli, dopo l’assalto di Casa Pound alla sede Rai di Piazza Mazzini. Minacce pesanti: “Questa è la segreteria nazionale di Forza Nuova…verremo sotto le vostre case”. Il leader di Forza Nuova, Roberto Fiore, che in Nazirock viene ampiamente ascoltato e raccontato, nega ogni addebito: “Come movimento politico non faremmo mai una tale assurdità”.
Ma intanto sotto la casa si Ezio Mauro, il direttore di Repubblica, appare uno striscione intimidatorio “Direttore, basta falsità” firmato Forza Nuova. Da cui Roberto Fiore prende immediatamente le distanze: “Piena solidarietà al direttore”.
Cosa pensare? C’è qualcuno che diffama Forza Nuova spacciandosi per Forza Nuova? Saperlo. La destra estrema è divisa e litigiosa. Ma Nazirock non si occupa solo di Forza Nuova. Vediamo in azione anche il leader della Fiamma Tricolore, Luca Romagnoli, quello che “non ho le prove per sostenere l’esistenza delle camere a gas”. Lo vediamo trionfante, nel film, accanto a Silvio Berlusconi, il 2 dicembre 2006, sul palco della famosa manifestazione dei 2 milioni contro Prodi e la finanziaria. L’attuale Presidente del Consiglio accarezza la bandiera della Fiamma. E’ l’immagine, il fotogramma storico, dello sdoganamento politico.
Non dimentichiamo che il responsabile della Fiamma Tricolore per il Veneto è Piero Puschiavo, fondatore del Veneto Fronte Skinheads, il movimento che si ispira a Jan Stuart Donaldson, musicista e attivista inglese che diceva: “Di Hitler ammiro tutto, tranne una cosa: avere perso”.
Cose pesanti da digerire. Forse per questo un film indipendente e autoprodotto come Nazirock viene proiettato nelle scuole e nelle università (gli inviti degli studenti e dei professori si moltiplicano) ma non una televisione, non una sola emittente televisiva in Italia, ha manifestato il suo interesse a mandarlo in onda per farlo conoscere al grande pubblico.
Eppure un dibattito serio sulla destra d’ispirazione nazifascista e sul suo sdoganamento in Italia andrebbe finalmente affrontato. Non dimentichiamo che l’attacco squadrista alla Rai è stato condotto da Casa Paound, identificabile fino a ieri con la Fiamma Tricolore. E che un altro fuoriuscito della Fiamma, Maurizio Boccacci, viene indicato come il responsabile dei giganteschi striscioni che hanno preso a imbrattare i muri della capitale, come quello che recita: “L’Olocausto, la più grande menzogna della storia” e quell’altro: “Alemanno-Pacifici: Roma-Auschwitz solo andata!”.
C’è una destra irresponsabile. Nel mio film si vedono i giovani di Forza Nuova innalzare un grande striscione che chiede “Più Nazifascismo”. Roberto Fiore liquida l’episodio come “una goliardata”, perché lo striscione originale, bottino di guerra sottratto alla sinistra, diceva “Mai Più Nazifascismo”. I ragazzi hanno solo tolto “Mai”.
Poi c’è una destra anonima, incredibilmente cattiva, che lavora sottotraccia. Parlo di quelli che hanno modificato il finale del mio film (una lunga, silenziosa, stupefatta, sequenza di immagini dei campi di concentramento) aggiungendo a commento una musica allegra, dei Negrita, come se l’Olocausto fosse un evento da festeggiare. Hanno modificato il film e lo hanno messo in rete, su eMule. Chi lo scarica da internet penserà che sono pazzo.
La Polizia Postale sta indagando. Forse per qualcuno è solo una goliardata. Forse, quando ci accorgeremo che su queste cose non si può scherzare, sarà troppo tardi.
Fonte:
Articolo21
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