Bologna, 18 novembre 2008 - Nell'udienza di convalida di oggi, il gip Marinella De Simone ha deciso che tre naziskin rimangono in carcere e il quarto torna libero per mancanza di indizi. Convalidati tutti gli arresti, ma dei quattro “nazi” finiti in manette a Bologna nella notte tra venerdi’ e sabato per aver insultato (“comunisti di m...”) e pestato due ragazzi sotto le Due Torri, rimangono in cella Luigi Guerzoni, Vincenzo Gerardi e Alessandro Malaguti. Torna invece libero Xavier Gunther Latiano, perche’ secondo il giudice De Simone non ci sono sufficienti indizi a giustificare la custodia cautelare in carcere.
Il pm titolare dell’inchiesta sul pestaggio aveva chiesto la convalida dell’arresto e la custodia cautelare in carcere per tutti. Le accuse contro di loro sono lesioni gravi, minacce aggravate e porto abusivo di armi in concorso, con le aggravanti del numero di persone e dei futili motivi.
Guerzoni ha 33 anni, e’ il cantante del gruppo nazi-rock “Legittima offesa” e per la Digos di Bologna e’ il responsabile provinciale dei Giovani di Forza nuova. Ha una lunga lista di precedenti di polizia per porto abusivo di armi, violenza e minacce a pubblico ufficiale, minacce, fabbricazione di ordigni esplosivi.
Gerardi, 26enne nato a Cento e residente ad Argelato, e’ tra i 18 “nazi” a processo nella maxi inchiesta della Procura di Bologna per una serie di aggressioni a militanti di sinistra ed extracomunitari tra il 2002 e il 2006: e’ accusato di associazione per delinquere finalizzata alla discriminazione e all’odio o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionalistici e religiosi.
Malaguti, di San Giovanni in Persiceto e residente a Crevalcore, fino a venerdi’ era incensurato: e’ il batterista dei “Legittima offesa” e la Digos lo conosce come appartenente a gruppi estremisti “skin”.
Fonte:
Indymedia EmiliaRomagna -
Il Resto del carlino
BOLOGNA - "Sono perfettamente d'accordo con De Maria, dopo l'inquietante episodio di sabato notte non è davvero il momento dell'ambiguità: anche io voglio sperare che tutte le forze politiche, indipendentemente dal loro orientamento, possano prendere le distanze e condannare un gesto di quella matrice e di quella gravità".
E' quanto ha dichiarato Donatella Bortolazzi, Capogruppo del PdCI all'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna
"Mi piacerebbe però che, oltre ad isolare socialmente e politicamente le frange dell'estrema destra, da Bologna partisse una nuova forte mobilitazione popolare antifascista che si ponesse come obiettivo la messa fuori legge di organizzazioni come Forza Nuova, Fiamma Tricolore, Casa Pound, i cui militanti utilizzano la violenza come mezzo quotidiano di intimidazione, discriminazione e sopraffazione. Sono di poche settimane fa i raid notturni nei confronti degli esercenti immigrati, mentre per uscire dalla nostra Città tutte e tutti abbiamo ancora negli occhi le spranghe di Piazza Navona o l'aggressione squadrista a Rai Tre. Questi gruppi si alimentano di un clima di tolleranza nei loro confronti e di sostanziale impunità, per cui sarebbe oltre che utile necessario dare un forte segnale da un punto di vista legislativo e iniziare a punire severamente le loro scorribande".
Fonte:
Romagnaoggi
SOLIDARIETA AI RAGAZZI AGGREDITI DAI FASCISTI-lanciamo iniziativa pubblica-
L'aggressione di stampo politicio neofascisita avvenuta la scorsa settimana ai danni di alcuni ragazzi in Bologna centro è a dir poco allarmante.
Molti hanno sollevato il fatto che non si trattatava di compagni o militanti attivisti dei centri sociali BOlognesi e non solo, molti hanno rilevato un tono di rassegnazione, molti sono passati sopra con insufficienza a tale episodio.
Il punto è che in Bologna negli ultimi anni si è verificato un crescendo di tali episodi, ma un'aggressione di tale tipo non si vedeva da tempo nella nostra città.
Che gli estremisti di destra fossero soggetti a dir poco pericolosi lo si sapeva, ma ciò che deve allarmare dal mio punto di vista è l'essere impreparati ad affrontare tali situazioni.
La loro ramificazione in BOlogna è un fatto compiuto anzi destinato crescere.
Pensare che in Bologna potesse per esempio aprire casapound qualche anno addietro ciò era impensabile eppure è successo. Come è successo che questi soggetti delinquenti hanno liberatamente aggreddito dei ragazzi che provocati hanno semplicemente difeso, senza aggredire ma dialetticamente, chi ha liberato l'Italia dalla loro presenza, e come risultato sono stati aggrediti fisicamente.
Nessuno ha prestato soccorso ai ragazzi aggrediti, nonostante la cosa fosse avvenuta in pieno centro, nessuno è intervenuto neanche ad offrire dei fazzoletti per ripulirsi del loro sangue se non dopo un po di tempo dei ragazzi non italiani ...
questo è un altro punto su cui riflettere.
COme minimo, a parte qualche comunicato di solidarietà che a stento è partito in BOlogna, occorreva mobilitarsi subito dando luogo a delle iniziative di comunicazione politiche, cosa che non è avvenuta.
Il ferro bisogna batterlo fino a quando è caldo, e non stare ad attendere gli esiti lunghi della magistratura ordinaria.
Il loro avvocato difensore,quello dei fasci, imposta la difesa su rissa tra ubriachi il che è ridicolo ma pericolosa come linea difensiva perchè se dovesse passare allora questa sarebbe una sconfitta per tutti noi cari compagne e compagni, nonchè per quei ragazzi aggrediti che non avevano nessuna colpa se non quella di essere "alternativi" ed aver difeso i partigiani...
Credo che una mobilitazione deve avvenire, occorre assolutamente riaccendere il dibattito ma entro tempi brevi!e capire come difendersi da simili atti, e come operare per annientare il campo politico e sociale non solo a tali delinquenti fascisti.
Forse bisogna attendere un altro morto? forse solo allora si smuoverà qualcosa?
Lanciamo un appuntamento pubblico una grande iniziativa di risposta , senza nasconderci nelle trincee, i soli comunicati di solidarietà non sono sufficienti per lottare contro i delinquenti fascisti che in BOlogna hanno sempre maggior visibilità e spazio.
SOlidarizzo pienamente con i ragazzi aggrediti dai fascisti, e li invito a non demordere ed a non intimorirsi perchè i nodi verranno al pettine!
Marco Barone legale Cobas Bologna
Fonte:
Indymedia miliaRomagna
Studenti assaliti dai naziskin. Caccia a un quinto picchiatore
Bologna, 17 novembre 2008 - Erano almeno cinque gli autori materiali del pestaggio ai danni di due studenti, l’altra notte in piazza della Mercanzia. Un altro nome potrebbe aggiungersi nelle prossime ore a quelli dei quattro naziskin arrestati dagli agenti del commissariato Due Torri e della Digos subito dopo l’aggressione. Il quinto uomo sarebbe già stato identificato ma non ancora rintracciato dagli investigatori.
Questa mattina il pm Maria Gabriella Tavano depositerà la richiesta di convalida degli arresti al giudice per le indagini preliminari. Le accuse ipotizzate sono lesioni personali, minacce, porto abusivo di armi in concorso, ingiurie e violenza privata. Ai naziskin vengono contestate le aggravanti del numero elevato di partecipanti, dell’uso delle armi improprie nel pestaggio e dei motivi abietti e futili. Le ingiurie e la violenza privata si riferiscono al fatto che una ragazza, del gruppo degli studenti, è stata letteralmente messa spalle al muro dagli aggressori e insultata con parole irriferibili.
La Procura chiede la custodia cautelare in carcere per tutti e quattro: Luigi Guerzoni, bolognese di 33 anni, Vincenzo Gerardi, 26, di Argelato, Alessandro Malaguti, 20, di Crevalcore, e Gunther Xavier Latiano, 25, originario di Foggia ma residente in città. Gli ultimi due sono incensurati mentre i primi hanno diversi precedenti di polizia. Tutti frequentano il gruppo bolognese di Forza Nuova; Guerzoni e Malaguti sono rispettivamente il leader e il batterista della band nazirock ‘Legittima offesa’, il cui sito Internet da ieri non è più visibile. I due musicisti e Gerardi sono difesi dall’avvocato e dirigente nazionale di Fn Gianni Correggiari, secondo il quale l’altra notte non c’è stata un’aggressione ma una rissa fra due gruppi di giovani ubriachi.
La versione difensiva non coincide con la ricostruzione della Procura, corroborata dai racconti dei feriti, di altri studenti loro amici e di testimoni estranei alle due parti, che semplicemente si trovavano a passare. La tesi della rissa viene respinta fermamente dal trentaquattrenne catanzarese, laureando in ingegneria, che ha riportato le lesioni più gravi. Mostra l’elegante camicia azzurra che indossava venerdì sera, imbrattata di sangue.
"Ecco come eravamo vestiti — afferma —. Non cercavamo certo dei guai, eravamo stati a una festa di laurea in un locale. Lì non potevamo suonare e cantare, allora siamo usciti per andare in piazza Santo Stefano, ma non c’era nessuno, così abbiamo deciso di andare a casa. Eravamo cinque ragazzi e cinque ragazze e avevamo le auto parcheggiate vicino alla Questura, quindi piazza Mercanzia era sulla strada. Siamo stati insultati a freddo, senza motivo: ‘Partigiani e comunisti di merda’. Io ho detto ‘bisognerebbe ringraziarli, i partigiani’ e in due secondi si è scatenato il finimondo, mi sono saltati tutti addosso. Sono stato stupido a non farmi i fatti miei...". Ma il ferito non si dice ‘pentito’ per quella frase. Le botte gli hanno rotto il naso, non il cervello.
Fonte:
il Carlino
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