pubblicato il 6.01.09
Campo de’ Fiori, il luogo di battaglia degli ultras fascisti ·
Domenica l’ultima aggressione di una lunga lista.
Col Nucleo Eur che ha inventato questo «gioco» squadrista
Campo de’ Fiori, il luogo di battaglia degli ultras fascisti
Giacomo Russo Spena
Calci, pugni, bastonate e, adesso, anche coltellate. Aggressioni in stile stadio. Il luogo da cui provengono. Il campo
d’azione delle scorribande sempre lo stesso: Campo de’ Fiori. La centrale piazza romana, piena di locali e affollatissima la sera. Soprattutto di giovani. Terreno fertile per chi è alla ricerca di scontri e vuole picchiare (in branco) il primo sprovveduto. La domenica poi in curva il vanto per l’essere i più cattivi e allenati nel fare a botte.Ma anche i più rispettati.
Il turista americano di 26 anni, John Nicholas Apuzzo, è l’ultimo a farne le spese. Accoltellato l’altroieri, all’alba, a Campo de’ Fiori dopo un diverbio nato in un pub con due ultras, Francesco Righi (24 anni incensurato) e Aureliano Scialabba (di 28, pregiudicato e diffidato fino al novembre 2009), entrambi del quartiere Fidene e dei Boys, un gruppo della Roma.
Lo statunitense si trova ora ricoverato in terapia intensiva all'ospedale San Camillo, dopo aver subito un intervento chirurgico durato circa 6 ore. Le sue condizioni sono stazionarie e il quadro clinico resta «severo». La polizia ha trovato a casa dei due fermati un arsenale: due mazze da baseball, un metal detector rubato a Fiumicino, un tirapugni, una mannaia prodotta
artigianalmente e cinque coltelli. La vera novità di questa aggressione. Infatti Campo de’ Fiori dal 2005 è un luogo di battaglia. Soprattutto per il gruppo d’estrema destra Nucleo Eur che decide di concentrare lì le proprie scorribande.
Uno dei fondatori è un ultras di Bisl (Basta infami solo lame), altra (ex) sigla della curva sud romana, nota per la propensione allo scontro domenicale. Dentro la comitiva ci sono anche laziali e "banditelli" non vezzi al calcio. Il fascismo e la violenza fanno da collante.
Tutti ragazzi tra i vent’anni e i trenta che vivono facendo i buttafuori nei locali o con traffici di droga. La notte si divertivano nei pub nel centro. Prima alcol a morire, poi le botte. Casuali. Non erano alla ricerca del "diverso", bastava solo che qualcuno osasse incrociare il loro sguardo per esser punito. Lemisure dell’allora sindaco Veltroni per marginalizzare il fenomeno (il blindato della polizia in piazza e il divieto di vendere alcolici in vetro dopo le due) hanno solo limitato il numero delle aggressioni
organizzate che, in realtà, sono diminuite solo dopo lo scioglimento del Nucleo Eur. Avvenuto dopo una tentata occupazione in zona Laurentina (subito sgomberata) nel maggio 2006 e una scritta, a settembre dello stesso anno, dopo la morte di Renato Biagetti, accoltellato a Focene da un fascista: «Acrobax (il centro sociale di Renato, ndr) -1», recitava. A quel punto persino
Casa Pound, che aveva tentato di coinvolgere il Nucleo Eur nelle proprie attività, rompe i rapporti. Isolato, il gruppo si scioglie poco dopo. Ma le risse a Campo de’ Fiori saltuariamente tornano in auge, fino a domenica. Intanto i cittadini di Trastevere chiedono ad Alemanno di rispettare le promesse fatte sulla sicurezza: «Qui si respira sempre più un clima di illiceità -
dicono - Le risse notturne ci sono tutti i giorni».
il Manifesto 6/01/2009
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