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Il Corriere Adriatico del 27 aprile 2009
Niente Bella ciao. “Non mi piace”
Brandoni spiega perché ha chiesto di evitare l’inno partigiano. Il Pd lo attacca
Falconara (AN) Venticinque aprile senza “Bella Ciao”, canzone partigiana che al sindaco Brandoni a quanto pare non piace. Sabato nel corso della cerimonia in piazza Mazzini il primo cittadino ha chiesto di aspettare la fine della manifestazione e la sua “uscita” ufficiale dalla piazza prima di intonare uno degli inni storici abitualmente eseguito dalla banda musicale di Castelferretti in questa occasione. “A Castelferretti era stata già suonata – ha spiegato Brandoni – ma a me non piace, quindi ho domandato al direttore della banda di attendere. Poi una volta sceso dal palco e tolta la fascia ho lasciato libertà totale, in quel momento potevano suonare quello che volevano, ma finché sono rimasto in piazza quella canzone non l’ho voluta. E’ vero l’altra ‘Fischia il vento’ è stata suonata, ma non la conoscevo, ‘Bella Ciao’ però non mi andava proprio di sentirla in piazza Mazzini”. Una scelta che ha scatenato critiche e pesanti polemiche e il segretario provinciale del Pd Emanuele Lodolini ha subito stigmatizzato in una nota l’atteggiamento offensivo e irrispettoso del sindaco di Falconara. Forse – ha commentato Lodolini - il Sindaco non conosce neppure il testo di una canzone popolare che è un inno alla libertà e democrazia. Qualcuno, magari Berlusconi stesso, gli spieghi che la Repubblica democratica che gli ha consentito di diventare primo cittadino di un Comune sede di un importante Museo della Resistenza, certo oggi trascurato, è nata grazie anche a quei partigiani che cantando ‘Bella ciao’ andavano a morire per liberarci dal fascismo e dal nazismo.
La censura sul blog
Una decisione “assurda” secondo l’ex consigliere comunale di Sd Claudio Paolinelli che ha raccontato l’episodio nel suo blog http://notiziedalcastellodifalconara.blogspot.com e su Facebook ricevendo numerosi commenti. “Anche a Falconara naturalmente la destra che governa la città si adegua alle direttive del capo, quindi tutti in piazza a festeggiare la liberazione. In alcuni casi a festeggiare la liberazione che alcuni mai avrebbero voluto – ha scritto Paolinelli – Il sindaco Brandoni con tanto di fascia celebra i caduti alla resistenza con la deposizione delle corone ai caduti in vari angoli della città, poi tutti in corteo fino a piazza Mazzini per il discorso ufficiale. La Piazza abbastanza piena ha ascoltato il discorso del Partigiano Cingolani che è stato lungamente applaudito per il monito rivolto a chi tenta di riscrivere la storia. E' stata poi la volta del sindaco Brandoni che in un paio di minuti ha detto senza enfasi che la festa dovrebbe spogliarsi dell'ideologia”. Alla fine del discorso le persone rimaste in piazza “si aspettavano a questo punto che la banda musicale intonasse le note di Bella Ciao, la canzone simbolo delle lotte Partigiane, e invece niente, la banda inizia a suonare un'aria anonima ai più. Le persone in piazza sconcertate chiedono al direttore della banda spiegazioni. Il maestro si giustifica dicendo che il sindaco gli aveva detto di non suonare la canzone in piazza Mazzini. Intanto la gente lascia la piazza delusa ed il sindaco solo dopo molto tempo pressato da alcuni, decide finalmente di far suonare Bella Ciao, ma ormai la piazza è ormai quasi vuota”.
Bruciata bandiera di Rc
Venticinque aprile anche con un atto vandalico ai danni di Rifondazione Comunista che ieri mattina ha trovato la bandiera, esposta fuori della sede di Castelferretti per la festa della Liberazione, ridotta ad un cencio bruciacchiato. “Deve essere accaduto dopo le due – spiega il coordinatoreRenzo Amagliani – perché il bar di fronte resta aperto fino a quell’ora e nessuno aveva notato nulla”.
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