pubblicato il 23.07.09
Verona: Aggressioni, così è nata la scia delle violenze ·
Aggressioni, così è nata la scia delle violenze
IN CENTRO STORICO. Una informativa della Digos ricostruisce i primi passi dei giovani simpatizzanti di estrema destra
Tra i diciassette indagati, alcuni ragazzi coinvolti negli episodi di Porta Leoni e piazza Viviani
L'informativa Digos risale al 30 marzo 2007 ed è contrassegnata dal numero 4225. È un documento importantissimo, rappresenta un assaggio di quel modo di c ommettere pestaggi in centro di 17 giovani, inebriati dal tifo per l'Hellas e dall'ideologia dei movimenti di estrema destra. E proprio con queste motivazioni, secondo l'accusa, colpiscono chi è fuori dai loro schemi.
Si tratta di sette episodi, riportati nell'informativa Digos tutti inediti, avvenuti prima dell'omicidio di Nicola Tommasoli nel maggio 2008 e dell'aggressione a Francesca Ambrosi tra vicolo Aldighieri e piazza Viviani, colpita con un posacenere all'occhio nel gennaio scorso.
Tutte queste aggressioni hanno la stessa matrice politica, lo stesso movente e sono compiuti sempre nei fine settimana. Lo scrive la Digos in quel rapporto di 29 pagine di due anni fa che ora è sul tavolo del procuratore Mario Giulio Schinaia. Occorre precisare che si tratta di un atto iniziale di un'inchiesta che deve ancora superare la sua prima fase. In procura, si stanno consultando gli ultimi atti, si stanno facendo le valutazioni finali prima di inviare l'avviso di fine indagine previsto per settembre. Tra gli indagati dell'inchiesta sfociata con 17 perquisizioni a fine giugno del 2007, ci sono i nomi già noti come quelli di Nicolò Veneri e Raffaele Dalle Donne, coinvolti nell'omicidio di Tommasoli o quelli di Andrea Iacona, Claudio Pellegrini e Andrea Sanson sotto processo per l'aggressione a Francesca Ambrosi.
«Il quadro complessivo delle aggressioni che vengono di seguito descritte», riporta l'informativa Digos, «evidenzia chiaramente l'esistenza di un gruppo di giovani legati oltre che dal vincolo ideologico - politico anche dall'appartenenza alla compagine più oltranzista e violenta della tifoseria della squadra di calcio». Una teoria ora al vaglio della procura che dovrà decidere nelle prossime settimane se accoglierla.
PIAZZA ERBE. È il 17 febbraio 2007 e sono le 23.30. D.C. viene avvicinato da un giovane alto 1 metro e 85, capelli corti castano scuro o nero, «che gli proferiva con tono minaccioso per 3, 4 volte la frase "puoi andare via di qua"». La vittima tentava di allontanarsi quando veniva colpito violentemente al viso all'altezza del naso. L'aggressore poi verrà riconosciuto da un amico della vittima.
CORSO PORTONI BORSARI. Sono le 22 del 17 marzo 2007. C'è una coppia costituita da una veronese e un giovane di colore in un locale di corso Portoni Borsari. Una volta usciti, vengono aggrediti da una quindicina di giovani con pugni e calci. Il ragazzo viene anche insultato con frasi tipo, riporta l'informativa Digos «Negro, te copo, te si morto negro di m...». Il gruppo poi si è allontanato, facendo perdere le tracce nonostante il rapido arrivo degli agenti delle Volanti sul luogo dell'aggressione. Le vittime hanno poi detto agli inquirenti di non essere in grado di riconoscere gli aggressori.
CORTILE MERCATO VECCHIO. Trascorre solo un'ora di quel 17 marzo e in cortile Mercato Vecchio si svolge un corteo musicale per il bicentenario del Maffei. Alle 23 arrivano una dozzina di giovani che se la prendono con F.C. per il suo abbigliamento in stile dark. Il giovane reagisce e per tutta risposta, si ritrova prima scaraventato per terra e poi colpito con calci e pugni. «Alcuni si sfilavano cinture, altri brandivano catene e con queste continuavano a picchiare il C.» riporta l'informativa Digos. Viene colpita con schiaffi e pugni anche un'amica della vittima, intervenuta in sua difesa. Anche in questo caso, gli aggressori si allontanano una volta intuito l'arrivo della polizia sul posto. Vengono comunque identificati alcuni giovani che accortisi della presenza della polizia, scappano ma vengono bloccati e identificati. Altri testimoni identificavano tre degli aggressori, ora sotto indagine della procura di Verona.
CORTE SGARZERIE. Sono le 23.30 del 24 marzo 2007. Un giovane parcheggia l'auto in corte Sgarzerie e vede avvicinarsi un tipo corpulento con bottiglia e bicchiere in mano. È ubriaco e mima di colpire l'auto con una pedata. L'automobilista chiede spiegazioni. Un errore madornale: c'è un gruppo di giovani, amici dell'ubriaco, vicino al luogo del parcheggio che lo aggredisce. La vittima, in quell'occasione, riconosceva Nicolò Veneri come aggressore nella foto, mostratagli dagli agenti della Digos.
CORSO CAVOUR. È il 26 marzo 2006 e un ventinovenne si trova in corso Cavour con alcuni amici. Uno di loro si ferma a fare un prelievo al bancomat e i due vengono raggiunti da un gruppo di giovani, incrociati poco prima. Uno di loro invita il ventinovenne ad andarsene. Lui si rifiuta e viene colpito con un pugno al naso che inizia subito a sanguinare. Anche in questo caso, gli amici della vittima riconoscono alcuni degli aggressori nelle foto segnaletiche mostrate poi dagli agenti della Digos.
TRE EPISODI IN UNA SERA. La sera clou per questi giovani indagati, però, è rappresentata dal 6 novembre 2006. In quell'occasione si verificano tre diversi aggressioni a giovani a mezzanotte in piazza delle Erbe alle una e trenta a Bardolino sul lungolago e alle 3 in via San Felice Extra. In questa ultima situazione, vengono colpiti due giovani che erano appena usciti dalla Chimica, colpiti con calci, pugni e oggetti metallici, risultati essere gambe di sedie.
Ora tutto il materiale è al vaglio della procura che dovrà decidere la sorte dei 17 indagati..
Giampaolo Chavan
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