Forza Nuova fa un passo indietro, dopo aver sfidato apertamente la questura, e domani non si presenterà in corso Buenos Aires, a Milano, dove era previsto un dibattito nei locali di proprietà comunali ottenuti con un bando pubblico, ma successivamente revocati dalla stessa amministrazione per ragioni di ordine pubblico. I locali di corso Buenos Aires, era stato spiegato inizialmente in un fax destinato alla questura, "restano nella disponibilità di Forza Nuova fino alla mezzanotte di sabato", mentre "l'iniziativa prevista si svolge all'interno di una struttura privata". In tal senso "qualsiasi tentativo volto a impedire la regolare entrata e uscita delle persone nei e dai locali di corso Buenos Aires 19/20 costituirà un abuso che sarà immediatamente segnalato alle autorità competenti". Parole dure, che non tenevano conto della diffida con cui si proibisce qualsiasi tipo di iniziativa.
"Abbiamo responsabilmente deciso di fare un passo indietro - ha affermato il portavoce dei forzanovisti milanesi, Marco Mantovani - dopo lunghi colloqui con i rappresentanti delle istituzioni e dei commercianti di corso Buenos Aires per evitare a Milano di vivere una giornata di terrore come quella di martedì a Roma. Abbiamo ricevuto informazioni dal Viminale sul possibile arrivo in città di frange di autonomi da tutta Italia".
L'iniziativa programmata da Forza Nuova nei locali di corso Buenos Aires, che saranno quindi restituiti prima ancora di essere inaugurati, si sposterà nella sede del partito in piazza Aspromonte, dove sono attesi anche due consiglieri comunali e uno provinciale del Pdl. "Questa non è la vittoria dell'antifascismo militante - ha aggiunto Mantovani - ma la vittoria del buon senso, che conferma ancora una volta che Forza Nuova ha tutto il diritto di partecipare alle elezioni e di esprimere le proprie idee. Semmai questo episodio è una sconfitta per chi governa Milano".
Fonte:
Repubblica (per l'articolo), il sito del
Leoncavallo e
Indymedia Lombardia (per l'ppuntamento)
FORZA NUOVA, CONFERMATA MOBILITAZIONE DEMOCRATICA E ANTIFASCISTA: COMUNE E QUESTURA PONGANO FINE ALLE AMBIGUITA??
di Luciano Muhlbauer
L??amministrazione comunale di Milano deve chiarire immediatamente a che gioco sta giocando, visto che prima revoca lo spazio di corso Buenos Aires ai neonazisti di Forza Nuova e poi, invece, diversi esponenti istituzionali del Pdl annunciano che accompagneranno Forza Nuova nel suo tentativo di occupare lo stesso i locali sabato prossimo.
Infatti, non solo Forza Nuova ha annunciato che non riconsegnerà i locali di proprietà comunale e che sabato 18 dicembre scorrazzerà in giro per il centro città, ma due consiglieri comunali del Pdl, Aldo Brandirali e l??ex missino Marco Osnato, e un consigliere provinciale del Pdl, Roberta Capotosti, anche lei ex-missina, hanno dichiarato che saranno a fianco dei neonazisti.
Una vera e propria schizofrenia, tra revoche e disobbedienza alla revoche, che fa venire il dubbio che qualcuno a Palazzo Marino voglia fare il doppio gioco e trasformare l??ultimo weekend prenatalizio dei milanesi in una scampagnata nazifascista e antisemita a Porta Venezia o, chissà, da qualche altra parte in centro.
Ecco perché chiediamo al Comune di Milano, ma anche alla Prefettura e alla Questura, di porre fine alle ambiguità, chiarendo una volta per tutte che ai neonazisti non saranno concessi spazi pubblici e palcoscenici.
Da parte nostra, essendo allo stato attuale confermata l??iniziativa di Forza Nuova, con tanto di appoggio di rappresentanti istituzionali del Pdl, confermiamo anche la nostra mobilitazione antifascista, rilanciando l??appello a partecipare all??appuntamento, convocato da un arco di forze molto ampio e significativo, in piazza Oberdan, alle ore 14.30 di sabato 18 dicembre.
Fonte:
Agenzia Milanox
(OMNIMILANO) Milano, 13 dic - Serie di critiche dal Pdl inconsiglio comunale sulla decisione dell'amministrazione di revocare a Forza Nuova l'assegnazione della sede di corso Buenos Aires. Ad aprire gli interventi polemici dei consiglieri di maggioranza oggi in aula e' stato Aldo Brandirali: "Sono critico con il sindaco che ha revocato la sede con motivazioni non sufficienti. Puo' esserci una ragione tecnica, ma non si puo'dire: ' Siccome provocate scontri e' preferibile non darvi la sede'. Non sono mica loro a provocare scontri. E non e' una forza politica che decide sul diritto di esistere di un altropartito. Il diritto di esistere di Forza Nuova non e' deciso dauna forza contraria, cosi' come volevano fare anche i fischi a Podesta' e Moratti in piazza Fontana, spaccando la citta' e la democrazia della citta'". Per questo "come sono stato al Leoncavallo partecipero' anche al dibattito organizzato da Forza Nuova". D'accordo con Brandirali, nello spazio della sedutariservato agli interventi liberi, hanno quindi preso la parola Marco Osnato e Claudio Santarelli. "Non si puo' in un provvedimento, come in pratica si legge in quello del Comune - ha detto Osnato - disporre la revoca per motivi di opportunita' politica e per una questione di tensioni che si sono create. Peraltro, una eventuale revoca per motivi logistici dovrebbe comunque prevedere l'assegnazione di un altro spazio". Per Osnato "ha ragione Brandirali: c'e' una parte politica che impedisce ad altri di fare politica, e questo e' in violazione di quanto previsto dalla costituzione". Cosi' anche per Santarelli: "Se c'erano elementi di impedimento, di merito o procedurali, dovevano essere rilevati prima dell'assegnazione. Dopo, il problema deve essere risolto. Ha ragione Brandirali: se ha avuto l'assegnazione e il procedimento non e' viziato, Forza Nuova ha diritto alla sede".
Fonte:
Indymedia Lombardia
Il posto è già nella loro disponibilità e lo hanno già messo a posto...
Milano, 11 dic. (Adnkronos) - «Non abbiamo ricevuto nulla da parte del Comune di Milano». Così Marco Mantovani, portavoce di Forza Nuova, replica al comunicato ufficiale di Palazzo Marino con cui si annuncia la revoca dell'assegnazione al partito di estrema destra di uno spazio, di 220 metri quadrati, in corso Buenos Aires. «Abbiamo appreso la notizia dalla stampa», replica Mantovani interpellato dall'Adnkronos. Il 18 dicembre prossimo era prevista l'inaugurazione della nuova sede del partito di estrema destra. Lo spazio era stato assegnato attraverso un bando pubblico. Il Comune non fornisce spiegazioni sulla decisione. «Per noi il 18 dicembre -conclude Mantovani- resta il giorno dell'inaugurazione della nostra nuova sede». (Afe/Col/Adnkronos) 11-DIC-10 17:19
Fonte:
Indymedia lombardia
(ANSA) - MILANO, 11 DIC - Il sindaco di Milano Letizia Moratti ha revocato l'assegnazione di uno spazio comunale in corso Buenos Aires al partito di Forza Nuova.
La formazione di estrema destra si era aggiudicata i 200 metri quadri mediante gara pubblica. La decisione del primo cittadino arriva a 9 giorni dalla prevista inaugurazione dei nuovi spazi, sui quali si era scatenata una accesa polemica da parte di diverse sigle antifasciste. La decisione, assunta dal sindaco, e' stata presa di concerto con il prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi e con le autorita' di pubblica sicurezza.
Indymedia Lombardia
Omnimilano-FORZA NUOVA, CAPOTOSTI (PDL): CEDUTO A PRESSIONI NOST
(OMNIMILANO) Milano, 11 dic - "Cedere alle pressioni deinostalgici della stella a 5 punte e' inaccettabile". Così il consigliere provinciale del Pdl, Roberta Capotosti, ritratta sunumerosi manifesti affissi in questi giorni per le vie di Milano dagli aderenti al movimento milanese Corsari, commenta la revoca della nuova sede a Forza Nuova da parte del Comune. Capotosti, sottolineando che Forza Nuova si è aggiudicata i locali "vincendo regolare bando del Comune" sostiene che "le intimidazioni e le liste di proscrizione che, in questi giorni, hanno popolato Milano per mano antifascista ci riportano indietro in anni bui in cui uccidere un fascista non era reato. Mi sarei aspettata, da Prefettura e Questura, atteggiamenti di segno completamente opposto a quelli cui stiamo assistendo in queste ore. Non mi risulta, allo stato, che al movimento Forza Nuova sia stato notificato alcunché e mi sorprende che tali notizie trapelino in questo modo. Se fosse vero, e soprattutto, se Comune, Prefettura e Questura avessero ceduto alle pressioni e ai ricatti dei nostalgici della stella a 5 punte, sarebbe un gravissimo segnale, non solo di debolezza, ma, soprattutto, di sudditanza a logiche e sistemi che nulla hanno a che vedere con la democrazia e la libertà".
Indymedia Lombardia
news
r_lombardia