Il provvedimento dell'azienda di trasporti romana, nella bufera per le esternazioni di Francesco Bianco già al centro della "Parentopoli" che coinvolge il sindaco Gianni Alemanno. "Il dipendente sospeso in via cautelativa in attesa di ulteriori accertamenti". Limitato l'accesso al social network dai computer aziendali
ROMA - Francesco Bianco, l'ex Nar assunto all'Atac e finito nella bufera per gli insulti a Pacifici e le minacce agli studenti anti-Gelmini è stato sospeso. Lo comunica la stessa azienda dei trasporti capitolina che così mette un paletto, dopo la bufera sollevata dai commenti contro il presidente della comunità ebraica riccardo pacifici e contro gli studenti in piazza, 'postati' su Facebook dall'ex esponente dei Nar assunto dall'Atac, l'azienda già nel mirino dell'autorità giudiziaria per 'parentopoli'. Non solo, l'azienda annuncia anche di aver rivisto la policy di accesso ad internet per i dipendenti, limitandola "ulteriormente".
"Con riferimento - si legge in una nota dell'Atac - alle notizie recentemente apparse sugli organi di stampa, in merito all'improprio utilizzo dei sistemi informatici aziendali per lanciare messaggi dal contenuto inaccettabile mediante social network, l'azienda informa che in data odierna, ad esito dei riscontri sin qui emersi, si è provveduto a sospendere, con effetto immediato, il dipendente francesco bianco, autore del comportamento non conforme, in via cautelativa ed in attesa delle risultanze degli ulteriori accertamenti in corso".
Atac informa, inoltre, "che si è contestualmente proceduto alla modifica delle policy aziendali di utilizzo di internet, limitando ulteriormente le possibilità di accesso".
Fonte:
Repubblica
"La
Parentopoli di Alemanno, divenuta ormai una vera e propria 'fascistopoli', ogni giorno che passa è sempre più odiosa e vergognosa". Paolo Masini, (Pd) denuncia così l'ultimo scandalo che coinvolge gli assunti "neri" della gestione Alemanno. Secondo quanto raccontato dal Messaggero, durante i suoi turni di lavoro all'Atac,
Francesco Bianco - già processato per rapina, omicidio e tentato omicidio insieme ai fratelli Fioravanti, con cui partecipò nel '78 al raid in cui rimase ucciso il militante rosso Roberto Scialabba e alla guida dell'auto durante l'assalto all'armeria Centofanti che costò la vita a Franco Anselmi - avrebbe voluto sparare 'colpi di mortaio' o 'pece bollente' ai ragazzi che manifestavano il 22 dicembre contro la riforma Gelmini. E dai colpi di mortaio, Bianco passava al dileggio: "Annate a lavorà e se non ce riuscite fateve raccomandà". E sugli ebrei, la sua bacheca ha molti commenti: una Jessica alle 15,23 fa notare: «Me sembrano pacifici... lasciali passa??». E un'altra alle 15,29: «giusto pacifici... praticamente giudei», dove sembra chiaro il riferimento al presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici.
Incalza il segretario del Pd di Roma, Marco Miccoli. "Visto che il sindaco si era espresso a favore dei due ex terroristi assunti in Atac, vogliamo chiedergli cosa pensa dell'ennesimo episodio, che denota chiaramente le radici e l'ideologia antidemocratica insita negli ex terroristi di estrema destra, con l'aggravante che ora hanno anche un ruolo direttivo nell'azienda comunale. Chiediamo anche all'Ad di Atac Maurizio Basile se non intenda intraprendere delle misure disciplinari". Lo stesso Alemanno, quando si aprì la Parentopoli del Campidoglio, un paio di mesi fa garantì sul loro ravvedimento. "Non sembra proprio così" aggiunge Miccoli, "restano ex terroristi neri assunti a tempo indeterminato e con chiamata diretta".
Per Nicola Zingaretti, presidente della Provincia, si tratta di "una violenza verbale inaccettabile e inqualificabile" e, insieme alla solidarietà per Riccardo Pacifici e la Comunità ebraica, esprime anche "vicinanza agli studenti che hanno manifestato per il loro futuro contro la riforma gelmini e che per questo sono diventati oggetto di denigrazione e insulti". Solidarietà anche dalla presidente della Regione, Renata Polverini.
Nel pomeriggio è intervenuto lo stesso sindaco Alemanno: "Ho parlato con i vertici di Atac e l'azienda mi ha garantito una rapida indagine e l'assunzione di adeguati provvedimenti, qualora si accertasse l'utilizzo di un social network su un'utenza aziendale per fini privati e per i contenuti gravemente offensivi e antisemiti come quelli apparsi sulla stampa".
Alemanno, quindi, esprime solidarietà "al presidente Pacifici e a tutta la comunità ebraica di Roma: comportamenti di questo tipo sono inaccettabili da parte di chiunque e diventano ancora più odiosi se provenienti da un dipendente di un'azienda comunale". E l'Atac in serata fa sapere "di aver avviato le opportune verifiche e qualora emergessero responsabilità verranno presi provvedimenti disciplinari" e aggiunge "piena solidarietà al presidente Pacifici per le parole violente e antisemite di cui è stato fatto oggetto".
Intanto potrebbero arrivare già questa settimana i primi sviluppi nelle inchieste su parentopoli di Ama e Atac: il procuratore aggiunto Alberto Caperna potrebbe procedere a breve alle prime iscrizioni sul registro degli indagati.
(27 dicembre 2010)
Fonte:
Repubblica
repressione_F
r_lazio