pubblicato il 24.07.11
Timothy McVeight non era un razzista ·
In queste ore, dopo lo spaventoso attentato terroristico compiuto dall'ultra nazionalista crisitiano Anders Breivik, i media tracciano un parallelismo tra l'americano McVeigh, che attaccò il palazzo dell'FBI di Oklahoma City nel 1995 (168 morti), e, appunto, il norvegese Breivik.
Se il parallelismo può sussistere in parte (McVeigh fece saltare in aria il palazzo dell'FBI, ma non sparò sulla folla come ha fatto il norvegese) sulla tipologia di attacco, nessuna analogia può essere trovata riguardo alle motivazioni ideologiche. Breivik, per sua stessa ammissione, è anti-islamico, contro il multiculturalismo e un fanatico cristiano. McVeigh invece colpì l'FBI per vendicare l'attacco che questi compirono a Waco contro una setta religiosa, in cui provocarono la morte di 74 inermi persone.
McVeigh prima della sua esecuzione (fu condannato a morte), parlò con il solo Gore Vidal, un'intellettuale omosessuale e della sinistra radicale americana, a dimostrazione che nulla aveva a che fare con un certo tipo di ultra-destra (anche se non si possono escludere contatti con questa gente, nel senso che potrebbe aver avuto rapporti con i fanatici nazionalisti per scopi puramente tattici).
In sostanza, McVeigh colpì le istituzioni americane perchè ritenute colpevoli di aver massacrato cittadini inermi e innocenti, Breivik lo ha fatto invece in quanto nemico del multiculturalismo e dell'integrazione.
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