pubblicato il 1.12.12
Ungheria, proposta choc: schedare gli ebrei ·
ANTISEMITISMO
Ungheria, proposta choc: schedare gli ebrei
Mozione dell'estrema destra nel giorno dell'ok alla legge elettorale.
Proprio nel giorno in cui il parlamento di Budapest ha approvato definitivamente la nuova controversa legge elettorale, un'altra notizia squassa la politica e l'opinione pubblica ungherese.
Il leader del partito di estrema destra Jobbikerese, terzo partito in Ungheria, ha invitato il governo, martedì 27 novembre, a stilare una «lista degli ebrei che pongono un rischio per la sicurezza nazionale»: immediato lo sdegno della comunità ebraica, che ha visto nella dichiarazione echi della politica nazista, foriera dell'Olocausto.
Motivazione, o semplice pretesto, sarebbe il conflitto a Gaza: Marton Gyongyosi, leader del partito, ha detto che la lista è necessaria a causa delle tensioni israelo-palestinesi.
Lo Jobbik non è nuovo a uscite antisemite e anche a violente campagne populiste contro la minoranza Rom.
OLOCAUSTO, PI? DI 500 MILA LE VITTIME UNGHERESI. Gli ebrei ungheresi morti nell'Olocausto furono tra i 500 mila e i 600 mila, secondo il Centro per la memoria dell'Olocausto di Budapest.
La dichiarazione di Gyongyosi è arrivata dopo che il sottosegretario agli Esteri Zsolt Nemeth ha detto che Budapest si era detto favorevole a una soluzione pacifica al conflitto tra israeliani e palestinesi, a beneficio degli israeliani che hanno antenati ungheresi, degli ebrei ungheresi e dei palestinesi che vivono in Ungheria.
Il sito web del partito di Gyongyosi ha postato nella giornata di martedì un video in cui il leader afferma: «Penso che un conflitto del genere segni il momento di elencare le persone con origini ebraiche che vivono qui, specialmente nel governo e nel parlamento ungherese, le quali pongono un rischio di sicurezza nazionale per l'Ungheria».
Immediata la condanna dell'episodio da parte del governo, mentre Gyongyosi ha tentato di minimizzare e 'normalizzare' le dichiarazioni, affermando che si riferiva alle persone con doppia cittadinanza israeliana e ungherese.
LEGGE ELETTORALE, OBBLIGO DI REGISTRAZIONE. Sempre nella giornata di martedì 27 novembre, il governo ha approvato la nuova legge elettorale, definita senza mezzi termini 'legge truffa' dall'opposizione.
Il decreto comporterebbe l'esclusione dalle prossime elezioni del 2014 di milioni di elettori, dal momento che viene introdotto l'obbligo di una registrazione preliminare.
L'obiettivo della nuova legge, secondo i rappresentanti della maggioranza, è di «escludere chi non è interessato al voto».
Ma la nuova legge ha rivisto le procedure elettorali anche in altri punti: la campagna elettorale è previsto sia ridotta a 50 giorni, gli spot per il voto si dovrebbero passare solo sui media pubblici, e non sulle reti commerciali, molto seguite in Ungheria.
Inoltre, è previsto possano votare circa mezzo milione di ungheresi residenti all'estero, cittadini romeni e slovacchi, influenzando così in modo determinante gli esiti del voto.
La commissione elettorale nazionale, che controlla le procedure e il conteggio dei voti, è in programma venga composta unicamente da rappresentanti del governo.
L'ex premier socialista, Ferenc Gyurcsany, ha commentato: «Le prossime elezioni in Ungheria non saranno né libere, né oneste, e si prevede un'affluenza ridotta al 50% dell'elettorato».
Il suo partito ha già organizzato nei giorni scorsi un 'girotondo' di protesta contro la 'legge truffa' e per mercoledì 28 ha invitato tutti i democratici del paese a protestare davanti al palazzo della presidenza della Repubblica, chiedendo al capo dello Stato di non firmare una legge ritenuta anticostituzionale.
Secondo gli ultimi sondaggi, il Fidesz (partito del premier conservatore nazionalista Viktor Orban) è dato a circa il 22% dei consensi, il movimento Insieme 2014 di Gordon Bajnai, ex premier tecnocrate, al 14% e i socialisti al 10%, mentre l'estrema destra di Jobbik si attesta all'8%.
Circa la metà dell'elettorato è costituito da indecisi, ostili verso tutti i partiti e che molto probabilmente non si registreranno per poter votare. Proprio quello su cui conta il premier Orban.
Martedì, 27 Novembre 2012
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