pubblicato il 17.01.13
un "corteo" per dare il Bentornato a Lillio Gianecchini dopo l'aggressione fascista occorsa il 23 Dicembre 2012 ·
MANIFESTAZIONE DI BENTORNATO AL COMANDANTE TOSCANO , IL PARTIGIANO LILLIO GIANECCHINI
Sabato 12 Gennaio a Lucca si è tenuto un "corteo" per dare il Bentornato a Lillio Gianecchini dopo l'aggressione fascista occorsa il 23 Dicembre 2012 . , Alla cerimonia hanno partecipato i rappresentanti di varie organizzazioni antifasciste, arrivate un po?? da tutto il nord-ovest italiano, per lo più giovani. Non c'erano invece i rappresentanti delle istituzioni lucchesi, non c??era il sindaco Tambellini, non c??erano i suoi assessori, non c??era il presidente Baccelli, nemmeno i parlamentari lucchesi, nè di centrosinistra nè di centrodestra.
Giornale Lucca pagina :http://www.luccaindiretta.it/2011-08-07-02-51-05/item/4280-giannecchini-io-vittima-di-una-aggressione-fascista.html
Avv. Bruno Rossi : difesaistitutostorico.gmail.com
Certo di avervi fatto cosa gradita resto a disposizione per ulteriori ragguagli in merito
Vittorio Toscano
Responsabile Liguria Antifascismo PRC
Giannecchini insiste: io, vittima di un'aggressione fascista
Sabato, 12 Gennaio 2013 20:27
La bandiera dell??85esima Brigata Garibaldi, tre medaglie d??oro al valor militare ai caduti nella guerra di liberazione e Lilio Giannecchini ex partigiano, ex combattente, ex direttore dell??Istituto storico della Resistenza, ex membro dell?? Anpi, recentemente dimesso dall??ospedale dopo il pestaggio subito la vigilia di Natale. Una cerimonia scarna, svolta in fretta, senza orpelli e retorica, sotto i portici di Palazzo ducale per ripararsi dalla pioggia, con una cinquantina di simpatizzanti e sostenitori antifascisti, che Giannecchini ha ringraziato per la solidarietà dopo il pestaggio su cui gli inquirenti stanno ancora indagando per capire se si è trattato di un??aggressione a fine di rapina o di un gesto di stampo politico, per ciò che rappresenta Lilio Giannecchini.
Sul pestaggio Giannecchini non ha dubbi: ??Chi mi ha aggredito con un manganello - sostiene -, non lo ha fatto per rapina, ma per uccidere, perché mi ha colpito più volte alla testa con furia omicida?. Non solo, Gianecchini non ha esitazioni e definisce quella subita come una aggressione di stampo fascista: ??Sono stato percosso con quello che mi è sembrato un manganello, strumento tipico dello squadrismo nero?.
Alla cerimonia hanno partecipato i rappresentanti di varie organizzazioni antifasciste, arrivate un po?? da tutto il nord-ovest italiano, per lo più giovani. Non c'erano invece i rappresentanti delle istituzioni lucchesi, non c??era il sindaco Tambellini, non c??erano i suoi assessori, non c??era il presidente Baccelli, nemmeno i parlamentari lucchesi, nè di centrosinistra nè di centrodestra. Di loro invece si è ricordato Giannecchini, in guerra detto ??Toscano?, nel suo intervento: ??Correlando le circostanze dell??aggressione ?? ha dichiarato Giannecchini - al clima socio-politico che da circa due anni mi ha visto oggetto di una vera e propria persecuzione mediatico-giudiziaria, a me appare chiaro che il mio isolamento politico-amministrativo, quanto meno, ha favorito e facilitato una esemplare punizione nei miei riguardi?. Parole pesanti con cui Giannecchini ha velatamente chiamato in causa molte persone. Infatti non più tardi di alcuni mesi fa è stato assolto con formula piena dalle accuse mosse contro di lui da Umberto Sereni, ex sindaco di Barga. Giannecchini, quando Sereni manifestò la volontà di candidarsi a sindaco di Lucca per il centrosinistra, minacciò di rendere pubblici documenti con cui sosteneva di poter dimostrare che il padre dell??ex primo cittadino di Barga, nel 1935, aveva partecipato con i volontari fascisti alla guerra di Spagna. Una asserzione che aveva provocato l'immediata reazione dell'ex primo cittadino.
Non solo, Giannecchini ha puntato il dito anche contro i vertici dell??Istituto storico della Resistenza e contro il presidente della Provincia Baccelli. Giannecchini lo incalza: ??Deve ancora fare chiarezza sul motivo che lo aveva portato a formulare un atto che andava ad interferire con la libera attività dell??Istituto storico della Resistenza?. E ancora Giannecchini ricorda i dissapori e le tensioni con l'Anpi provinciale che - accusa il partigiano - ??ha messo in piedi una vera e propria accusa? nei suoi confronti, nonostante ne sia stato un co-fondatore.
L'articolo: Partigiano pestato a sangue: ??Volevano uccidermi?
Il vecchio partigiano non ha risparmiato stoccate e accuse più o meno velate a nessuno e nella quale ha chiesto a tutti i presenti di aiutarlo a ??rompere il cerchio di silenzio? che si è stretto intorno a lui e quindi ai valori della Resistenza da lui rappresentati. E che per certi versi Giannecchini con le persone che gli sono rimaste vicine e con le sue intemperanze e i suoi interventi incursori e bruschi sia una memoria storica scomoda è fuori di dubbio, una ??memoria storica ingombrante?, come l'ha definita lui, per l??attuale politica lucchese, che ogni 25 aprile ha ben presente la Resistenza e i suoi valori e ogni 2 giugno si ricorda della Repubblica e della Costituzione, ??ma che da anni ormai ha scelto la strada della pacificazione, abbracciando più comode logiche revisioniste?, non condivise da Giannecchini. Quel revisionismo accettato anche da una parte del centrosinistra, dai figli ideologici di chi la guerra di liberazione l??aveva fatta sul serio e che oggi nella memoria storica e nella conoscenza dei più giovani rischia di mettere sullo stesso piano chi nel 1943 andò a Salò e chi invece scelse i sentieri della montagna, dimenticando che quella scelta aveva un significato etico ancor prima che politico.
Gabriele Mori
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