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23 Giugno 2005
dal corriere on line
Il 12 agosto del ‘44 nella Lucchesia furono trucidati 560 civili inermi
Strage di Sant’Anna, ergastolo per tutti.
Il tribunale militare di La Spezia accoglie la richiesta del pm per i 10 imputati tedeschi, ex SS, condannati per l’eccidio nazista
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LA SPEZIA – Sono stati tutti condannati all’ergastolo i dieci imputati della strage nazista di Sant’Anna di Stazzema (Lucca) costata la vita a 560 civili inermi il 12 agosto del 1944.
TEDESCHI ED EX SS – La sentenza del tribunale militare della Spezia è giunta in serata dopo circa sette ore di camera di consiglio. I dieci imputati tedeschi, ex SS della 16/a divisione Panzergrenadier, sono stati condannati anche al risarcimento dei danni alle parti civili e al pagamento delle spese processuali. Si tratta del tenente Karl Gropler, 82 anni, del luogotenente Georg Rauch, 84, del sottotenente Gerard Sommer, 84, dei sergenti Alfred Schoneberg, 84, Ludwig Heinrich Sonntag, 81, Alfred Concina, 86, Horst Richter, 84, Werner Bruss, 85, Heinrich Schendel, 83, e del caporale Ludwig Goering, 82 anni.
ACCOLTA LA RICHIESTA DEL PM – Il pubblico ministero De Paolis aveva chiesto per i dieci imputati l’ergastolo, ribadendo che a Sant’ Anna i soldati della 16/ma Divisione Panzergrenadier delle SS erano almeno 300 e che avevano tutti apprezzabili e significative funzioni di comando perché la situazione militare era particolare. La 16/ma divisione aveva infatti subito forti perdite e tutti rivestivano ruoli superiori al loro normale grado. La vastità della zona operativa, boschiva o collinare, rendeva inoltre il modo di agire dei sergenti e dei semplici soldati autonomo, potevano in qualche modo decidere cosa fare. Nessun imputato – ha riferito l’accusa – ha potuto citare un solo caso concreto di un militare passato per le armi per aver disatteso un ordine. Tutti gli imputati, secondo De Paolis, erano esperti e addestrati e potevano ben prefigurarsi cosa sarebbe stato chiesto loro di fare.
22 giugno 2005
Dieci ergastoli per la strage di Sant’Anna di Stazzema. Giustizia dopo 61 anni.
Sono stati tutti condannati all’ergastolo gli esecutori della strage nazista di sant’Anna di Stazzema. I dieci imputati tedeschi, ex SS della 16/a divisione Panzergrenadier. La procura militare di La Spezia li ha condannati anche al risarcimento dei danni alle parti civili ed al pagamento delle spese processuali. La sentenza è giunta dopo circa sette ore di camera di consiglio. I nomi dei condannati sono: tenente Karl Gropler, luogotenente Georg Rauch, il sottotenente Gerard Sommer, i sergenti Alfred Schoneberg, Ludwig Heinrich Sonntag, Alfred Concina, Horst Richter, Werner Bruss, Heinrich Schendel e il caporale Ludwig Goering. Tutti hanno tra gli ottanta e gli ottantacinque anni. Una piccola folla silenziosa si è radunata davanti al tribunale militare della Spezia prima della lettura della sentenza. Tra loro decine di superstiti e familiari delle vittime della strage.
La mattina del 12 agosto 1944 le SS rastrellano circa 560 persone davanti alla piazza della chiesa, praticamente quasi tutta la popolazione del posto. Il comandante chiese al parroco, don Lazzeri, di convincere la popolazione a svelare il nascondiglio dei partigiani. Dopo una breve trattativa senza risultati arrivò l’ordine di sparare. Morirono tutti e 560, tra i quali 72 bambini con meno di 10 anni, una neonata, anziani e donne. I soldati della VI e della VII Compagnia cosparsero i cadaveri di benzina e gli diedero fuoco. L’ eccidio di Sant’ Anna di Stazzema è il primo di questa entità in Italia durante la ritirata tedesca. Sarà seguito da quello di Marzabotto, in provincia di Bologna, dove morirono 800 civili ed è probabilmente maturato dopo l’ ordine del feldmaresciallo Kesselring che, nel giugno 1944, chiese di togliere acqua alle forze partigiane. Molti furono gli atti formalizzati dalla Commissione alleata che finirono nel fascicolo di Sant’ Anna di Stazzema, finito a sua volta nel famoso armadio della vergogna. Nel 1951 il maggiore Walter Reder (che guidava il comando tedesco a Marina di Pietrasanta) venne assolto dal tribunale di Bologna dall’ accusa di aver comandato la strage.
Lo speciale pool dei carabinieri bilingui, istituito dalla procura militare spezzina, ha individuato 10 persone facenti parte delle Compagnie che parteciparono al massacro. Il processo ha preso il via il 20 aprile 2004 e ha visto la celebrazione di 20 Udienze. Il tribunale è presieduto da Franco Ufilugelli, giudice del tribunale militare di Napoli. Ufilugelli è affiancato dal giudice togato Enrico Lussu e dal giudice militare Zanone. Due i pubblici ministeri che in questi mesi hanno sostenuto l’accusa: il capo della procura militare spezzina Marco De Paolis e il suo sostituto, il pm Stefano Grillo. Cinque le parti civili: tra loro, la Regione Toscana.
Nessuno degli imputati ha accettato di presentarsi davanti al tribunale, dunque tutti sono stati dichiarati contumaci. La tesi dell’accusa verte tutta sulla premeditazione e sul fatto che «tutti gli imputati erano esperti e addestrati e potevano ben prefigurarsi cosa sarebbe stato loro chiesto di fare». Erano «veterani», secondo il PM, e sebbene «fossero giovani, avevano precise responsabilità». Secondo la difesa non esistevano prove sufficienti a dimostrare che i dieci imputati fossero operativi al momento e abbiano sparato. Comunque, poichè eseguivano ordini superiori, non avrebbero avuto ruolo decisionale.
Durante la fase dibattimentale si sono vissuti momenti di profonda tensione e commozione. E intanto due altri procedimenti sono in partenza: il 5 luglio si terranno le udienze preliminari relative alla strage di Civitella (203 vittime civili) e Marzabotto (nel complesso 1830 morti). Tutti i filoni di inchiesta partono dai fascicoli rimasti sepolti nell’armadio della vergogna.
Il giudice De Paolis può contare sul prezioso aiuto di una squadra di carabinieri altoatesini che conoscono bene il tedesco oltre all’italiano e lo hanno coadiuvato nelle numerose trasferte in Germania.
Un pool di di avvocati tedeschi patrocinerà gratuitamente i superstiti della strage nel processo tedesco, che dovrebbe iniziare a Stoccarda a carico degli stessi imputati del procedimento italiano. L’ accordo è stato sottoscritto oggi a margine dell’ ultima udienza del processo. «La proposta ci era stata fatta ad aprile a Berlino – spiega Ennio Mancini, direttore del museo civico di Sant’Anna – siamo rimasti colpiti dalla disponibilità di questi avvocati a rappresentarci come parte lesa. Gli imputati dovrebbero essere gli stessi del processo italiano in quanto abbiamo appreso il processo tedesco dovrebbe iniziare a ruota di quello italiano ormai concluso».
Questo è invece il primo commento del sindaco di Sant’Anna di Stazzema, Michele Sillicani, alla lettura della sentenza: «Oggi è stata una giornata estenuante. Dopo 61 anni abbiamo avuto giustizia. Era stata una strage premeditata – ha continuato il sindaco – non vogliamo nessuna vendetta, non è con questo spirito che siamo qui. Volevamo giustizia, guardiamo avanti. Anzi con il governo tedesco stiamo lavorando in modo sinergico perchè le nuove generazioni mettano alle spalle queste bruttissime esperienze. Dico di più: se avessero fatto in Italia sentenze simili anche per i fascisti e non solo per i nazisti l’Italia sarebbe stata diversa».
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