pubblicato il 15.06.13
Europa nera. Polonia ·
Il nero resta fuori dal Parlamento Ma la violenza esplode nelle strade
Non ha la forza di colleghi europei come Alba dorata, ma il fenomeno "non può essere sottovalutato". L'estrema destra in Polonia si ferma al 3 per cento, ma negli ultimi venti anni ha fatto cinquanta morti
Perde terreno in Parlamento, ma il suo potere cresce per le strade e negli stadi. In Polonia l'estrema destra non ha conquistato nessun seggio alle elezioni del 2011, in compenso, negli ultimi venti anni, cinquanta persone sono morte per aggressioni riconducibili agli ambienti neonazisti. Almeno stando ai dati della ong Never Again, che combatte gli episodi di violenza razzista e crede che il fenomeno "non sia da sottovalutare".
La destra in Polonia è fortemente legata alla tradizione del paese: da una parte si richiama ai valori cristiani, dall'altra invece all'idea della forte nazione slava. In entrambi i casi è nazionalista, anti europeista e antisemita. Il suo maggior esponente è il Partito della Rinascita Polacca (Nop) che nel novembre 2011 è riuscito a depositare in tribunale il suo ultimo simbolo: un'immagine stilizzata che ritrae il divieto di rapporti sessuali per due uomini. A raffigurare un'altra delle caratteristiche che tengono unito il movimento: l'omofobia.
Il Nop. Nasce nel 1992 e non è mai riuscito a portare un suo esponente in Parlamento, passando però dallo 0,6 per cento delle elezioni parlamentari del 2005 al 3,1 del 2011: 2.934 voti, poco più della metà rispetto a chi sostiene di appoggiare il movimento su Facebook. Fuori dalla virtualità il partito riceve un forte sostegno a livello europeo, con la partecipazione al Fronte Nazionale Europeo, la struttura che coordina i nazionalisti del continente guidata da Roberto Fiore, leader di Forza Nuova.
Le battaglie del Nop sono legate alla difesa dell'identità e della famiglia. I suoi simboli arrivano direttamente dai primi decenni del secolo scorso: una croce celtica stilizzata composta da una spada e il fascio littorio accompagnato dal sette. Il primo è una figura nuova che, però, richiama in parte lo stile delle rune: l'antico alfabeto germanico spesso utilizzato da Heinirch Himmler, uno degli uomini più importanti del Terzo Reich. Il secondo unisce chiari riferimenti al fascismo all'eco nazista: il sette è un numero con forti valenze esoteriche che si ritrova anche nelle pagine del Mein Kampf. E' il numero della tessera con cui Hitler si iscrive al Partito dei Lavoratori Tedeschi che sotto la sua direzione aggiungerà la dizione 'Nazionalsocialistà al nome. Il Nop non nasconde il suo rapporto con la storia, la campagna per le elezioni del 2007 è stata guidata dal volantino "Fascismo? Noi siamo peggio".
Le altre formazioni. "La Polonia sta sperimentando un momento di crescita economica e quindi di fiducia, in più non è una terra di immigrazione - Motivi per cui, secondo Michele Comelli, ricercatore dello Iai esperto delle politiche di Varsavia - i vecchi pregiudizi storici non si saldano con i nuovi movimenti anti immigrazione e l'estrema destra è confinata. Non esiste un partito come Alba Dorata". Non è ancora la Grecia, ma il Nop non è l'unica formazione a raccogliere i "vecchi pregiudizi storici". C'è il campo Campo nazional-radicale i cui giovani militanti il 15 maggio sfioravano per le strade di Katowice, a 40 km da Auswitch, urlando slogan antisemiti. E c'è Radio Marja che preferisce lanciare gli stessi messaggi attraverso le sue onde. L'emittente è diretta da padre Rydyk, un presbitero che gode dell'appoggio di quasi sei milioni di persone che finanziano la sua organizzazione. I suoi messaggi hanno costretto anche il Vaticano a prendere le distanze.
Gli stadi. E' tra le curve l'estremismo politico si confonde con il tifo. Qui i gruppi di destra più radicali si saldano agli ambienti degli hooligans e nascono episodi di violenza. Come quelli che hanno avuto come protagonista Papa Samba Ba, un centrocampista senegalese costantemente attaccato per il colore della sua pelle dai tifosi della sua squadra, il Znicz Puszkow, una formazione della periferia di Varsavia. Era il 2009 quando il giocatore subiva gli insulti ed in questi tre anni la forza degli ultras è cresciuta, tanto da far preoccupare la Uefa che ha nominato Rafael Pankosky, presidente dell'Ong Never Again, delegato speciale all'osservazione degli europei. Secondo Pankosky il mondo del calcio si è "mosso in tempo, la possibilità di incidenti non può essere esclusa, ma sappiamo come gestire episodi rischiosi". Ma le minacce non arrivano solo dai padroni di casa: "Sappiamo che alcuni gruppi di estremisti, provenienti da Germania e Russia, si sono organizzati per creare problemi agli Europei". Finora, va detto, senza risultati.
http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/neonazismoeuropeo/2012/06/28/news/vento_di_destra_-_polonia-38147170/
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