pubblicato il 8.08.13
Distrutta la lapide in ricordo di Valerio Verbano: l'afa fa uscire i fascisti dalle fogne. ·
Parco delle Valli, 8 agosto 2013: il caldo e l'afa che si abbattono su Roma devono avere un effetto altamente deleterio per chi ha solo mezzo neurone in corpo. I fascisti si divertono a distruggere la lapide di Valerio Verbano, non consapevoli forse che per ogni pezzo distrutto altri mille ne verranno affissi, ricostruiti, tatuati nella memoria delle nostre strade' voi tenetevi le targhe nelle fogne.
Parco delle Valli, a pochi passi da casa di Valerio Verbano,
casa dentro la quale fu ucciso a sangue freddo davanti agli occhi dei suoi genitori.
Nella memoria di quell' assassinio bastardo e vigliacco siamo cresciuti tutti,
non sarà il gesto di qualche fascista accaldato a cancellare il ricordo della sua storia,
della sua militanza senza mezze misure.
Non pensavo che ai sorci piacesse il marmo, invece
Hanno distrutto la lapide in ricordo di Valerio Verbano, nel Parco delle Valli. Era uno studente di sinistra, ucciso nel 1980 dai fascisti dei Nar. Carla, la madre di Valerio, se n'è andata poco più di un anno fa, portando nella tomba la voglia di verità sull'uccisione del figlio, vicenda sulla quale ancora non è stata fatta piena luce.
'Vittima della violenza politica', recita la didascalia sul marmo del parchetto a lui dedicato. Una violenza che non ha mai trovato il giusto conforto nella verità dei fatti. Ma stamattina quel marmo è in frantumi, sul prato, a descrivere un odio cieco, stupido e pericolosamente banale che ancora non ha abbandonato vecchie e nuove generazioni. I 'fasci' l'hanno distrutta, dicono alcuni. Ma il problema non sono i 'fasci'. Il problema vero è quello della cura della memoria, della storia e dell'analisi critica, posata e distaccata (per quanto possibile) degli eventi del passato. Valerio Verbano era un ragazzo con forti convinzioni di sinistra, ucciso dai fascisti dei Nar in un clima di contrapposizione politica che animava i turbolenti anni di piombo. Non ha senso che oggi, con la possibilità e l'opportunità di analizzare i fatti, cercare e donare la verità a chi la vuole sapere, si scada nel bieco torpore pseudo politico di voler ancora annientare fisicamente un 'nemico' che la vita ha già colpito nel modo più barbaro e incivile che esista, l'assassinio.
La targa che dava il nome alla via del parco venne inaugurata nel 2006, in occasione del 26esimo anniversario della morte, dall'allora sindaco Walter Veltroni. Il primo cittadino Ignazio Marino ha dato mandato agli uffici competenti di ripristinare immediatamente i danni nel parco pubblico. "Vandalizzare la targa in memoria di Valerio Verbano, lo studente militante di sinistra ucciso nel 1980 solo per le proprie idee politiche, e distruggere le panchine di un parco pubblico sono una grave offesa alla memoria di questa città e un intollerabile atto di vandalismo', ha detto il sindaco.
Per fortuna Carla non ha potuto osservare questo ennesimo colpo inferto alla memoria di suo figlio e purtroppo gli avversari politici di Valerio ancora non hanno capito che lo scontro, se non è civile e rispettoso, è solo imbecillità mascherata da militanza.
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