pubblicato il 17.11.14
La vicenda di Gregorio Durante morto in carcere, Casa Pound e Andare Oltre: “Chiediamo giustizia e non un altro caso Cucchi” ·
novembre 13, 2014
(Lecce) – “Verità e Giustizia per Gregorio Durante”, il giovane neretino morto in carcere a Trani il 31 dicembre 2011. A chiederle a gran voce, anche attraverso uno striscione affisso in via Rubichi a Nardò, sono le associazioni CasaPound Italia e Andare Oltre alla vigilia del processo che si svolgerà a Trani.
Il procedimento vede imputati cinque presunti responsabili e ora l’auspicio è quello “di non doversi trovare di fronte a un nuovo caso Cucchi” che ha suscitato un’ondata di indignazione nel Paese per l’assoluzione in Appello, ufficialmente per “mancanza di prove”, di medici, infermieri e poliziotti indagati per la morte del giovane geometra romano. Stefano Cucchi fu arrestato il 15 ottobre 2009 per detenzione di droga e morì una settimana dopo all’ospedale Sandro Pertini di Roma. “Ucciso dallo Stato”, si è detto. I familiari hanno chiarito che non è loro intenzione arrendersi.
Ora anche sul caso di Durante si stanno accendendo i riflettori del Paese, mentre nel Salento, in special modo a Nardò, la storia ha sempre avuto una vasta eco. In rete, peraltro, circolano le foto choc del suo corpo. “Gregorio era malato, soffriva di crisi epilettiche e necessitava dell’assunzione giornaliera di due farmaci”, spiega Pippi Mellone, consigliere comunale di Andare Oltre, il quale ha seguito il caso fin dall’inizio coinvolgendo anche gli esponenti del Partito Radicale Rita Bernardini e Sergio D’Elia. “Uno dei farmaci prescritti a Gregorio non era disponibile nel carcere di Trani e, a quanto è dato sapere, l’amministrazione non si sarebbe mai adoperata per procurarlo”, continua Pierpaolo Giuri, referente locale di Cpi. “Dopo diverse crisi e un ricovero la situazione è precipitata: Gregorio Durante, accusato di simulare i malori, non venne curato adeguatamente ed anzi fu messo in regime di isolamento dove, la notte di Capodanno del 2011 morì in circostanze ancora da chiarire”. Supposizioni pesanti che, se confermate, aprirebbero uno squarcio inquietante sulla condizione dei detenuti in un Paese che si dice civile.
CasaPound Italia e Andare Oltre, da sempre vicine alla famiglia Durante, chiedono che la sentenza “renda giustizia a Gregorio” ma anche a tutti coloro che sono morti in carcere “in circostanze poco chiare”. “Vorremmo – specificano Mellone e Giuri – che dal tribunale di Trani giungesse una sentenza che possa restituire dignità al concetto di ‘Giustizia’. La morte di un cittadino affidato allo Stato non rientra tra le ipotesi possibili, e lo stesso Stato è ora chiamato ad individuare le precise responsabilità di chi non ha agito come avrebbe dovuto. Non possiamo e non vogliamo assistere, come nel caso Cucchi, ad una morte senza colpevoli”.
http://www.ilpaesenuovo.it/2014/11/13/il-caso-di-gregorio-durante-morto-in-carcere-casa-pound-e-andare-oltre-chiediamo-giustizia-e-non-un-altro-caso-cucchi/
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