pubblicato il 22.03.15
Macerata Appiccato incendio a negozio migranti ·
Razzisti e fascisti go home
Di fronte a quanto successo domenica mattina in via Morbiducci a Macerata non si può rimanere indifferenti. Il vile attacco ad un negozio gestito da una famiglia di origine nigeriana, un tentativo di incendio appiccato utilizzando dei cassonetti situati di fronte all’esercizio commerciale con la squallida rivendicazione “Immigrati go home”, è un fatto che ci riguarda tutti e ci parla dell'imbarbarimento che inizia a permeare la nostra società, producendo intollerabili episodi di xenofobia.
Chiamare in causa la questione sicurezza in relazione a fenomeni riconducibili alla discriminazione razziale come quello avvenuto in via Morbiducci è gravissimo. Giustificare o avallare quanto accaduto affermando che si tratta della diretta conseguenza di problemi legati all'ordine pubblico significa comunicare il falso, voler intenzionalmente mistificare la realtà. Una realtà che ci parla di come da anni sui migranti viene fatta colpevolmente ricadere la responsabilità di ogni male: crisi, mancanza di lavoro, presunta insicurezza delle nostre città, fino alle fantomatiche invenzioni su epidemie e terrorismo.
Spesso ci si riferisce al “razzismo” come fosse un fenomeno caduto dal cielo, come se non ci fossero responsabilità specifiche ed individuali. All’ormai celebre “non sono razzista ma...” si affianca sempre di più “la nostra città non è razzista ma...”, come se il nostro territorio fosse immune da questo fenomeno. Purtroppo non è così: razziste e fasciste sono alcune formazioni politiche che intendono partecipare perfino alla prossima tornata elettorale, razziste sono alcune dichiarazioni e commenti che si leggono sui social network e sugli organi di informazione on-line, che spesso a caccia di qualche click in più sono i primi a buttare benzina sul fuoco.
Se si vuole affrontare concretamente il problema dell’intolleranza bisogna farlo senza mistificare la realtà, senza dare adito a chi giustifica le peggiori nefandezze attraverso uno squallido vittimismo.
Come se ci si dovesse difendere perennemente da una minaccia rappresentata “dall’altro”, che sia esso migrante, musulmano, omosessuale, rom. Un “altro” sul quale “è meglio che le idee rimangano confuse, in modo da poter attribuire loro, con elasticità e senza dover spiegare troppo, il maggior numero possibile di nefandezze, anche in contraddizione l’una con l’altra” (Wu Ming)
Ecco perché è importante lottare quotidianamente contro ogni tipo di razzismo, favorire le politiche di accoglienza ed i momenti di incontro e dialogo con le realtà migranti che sono oramai, per fortuna, parte attiva e motore fondamentale della nostra società.
Ecco perché è importante contrastare l’opera di rimozione delle responsabilità italiane ed europee sulle morti dei migranti, vere e proprie stragi che cadono troppo velocemente nel dimenticatoio; denunciare le responsabilità di un sistema economico non più sostenibile, che continua a depredare e sfruttare i paesi africani appoggiando il regime di turno.
Il nemico è nelle grandi opere che distruggono i nostri territori e depredano il denaro pubblico, dalla Tav all'Expo alla Quadrilatero, nelle politiche neoliberiste della Troika, nello sfruttamento del lavoro di cui troppo spesso principali vittime sono proprio i migranti, nel becero razzismo di chi per non parlare dei veri problemi del paese si accanisce contro il debole di turno.
Qualche giorno fa, nel corso dell’incontro “Racconti d’Oltremare” al Csa Sisma abbiamo parlato della storia di Carlo Abbamagal, partigiano etiope che nel corso della guerra di liberazione è morto combattendo il nazifascismo sulle montagne del maceratese. Se oggi possiamo vivere una vita degna è anche grazie a lui. Per lui e per tutti i migranti che dagli oltremare di tutto il mondo si mettono in marcia alla ricerca di una libertà troppo spesso negata vogliamo affermare ancora una volta che razzismo e fascismo di qualsiasi natura non possono e non devono avere nessuna cittadinanza, nei nostri territori come da nessuna altra parte del mondo.
csa SISMA Macerata
http://www.csasisma.org/2015/03/razzisti-e-fascisti-go-home.html
Appiccato incendio a negozio migranti
Cassonetti come innesco e scritta 'Immigrati ho home'
Due cassonetti usati come innesco per dar fuoco a un negozio di generi alimentari gestito da migranti africani. E' doloso l'incendio che ieri a Macerata, ha distrutto la serranda e fatto esplodere la vetrina del locale, danneggiando anche alcuni prodotti esposti.
Anche se i vigili del fuoco non hanno trovato liquido infiammabile o altro, l'origine dolosa è confermata da un cartello lasciato dai vandali con su scritto: "Immigrati go home". Indagano i carabinieri.
http://www.ansa.it/marche/notizie/2015/03/15/appiccato-incendio-a-negozio-migranti_81f2f933-8fdd-4386-8f08-a81269c82216.html
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