pubblicato il 26.05.15
Gorizia Acqua sui cortei, niente scontri ·
In 1500 di CasaPound per la Grande Guerra. L’assessore comunale Romano sale sul palco di Roberto Covaz
Passata la paura, resta la consapevolezza di come Gorizia abbia vissuto ieri una giornata a suo modo storica. Superato l’esame di democrazia, dell’ordine pubblico e della cultura. I due cortei antagonisti hanno potuto manifestare le rispettive opinioni senza interferenze, a parte alcune scaramucce; il servizio d’ordine messo in campo dalla questura è stato esemplare nello svolgimento dei compiti; nessun danno ha patito il festival èStoria che con la conferenza di Roberto Saviano ha scritto un altro record di presenze. Il centro cittadino nel primo pomeriggio si presentava spettrale per la scelta di molti commercianti di tenere abbassate le saracinesche nonostante le ampie rassicurazioni fornite dal questore Pillinini, che è stato di parola.
«Ringrazio le forze dell’ordine, donne e uomini, che hanno agito con grande professionalità consentendo il regolare svolgimento dei cortei senza creare alcun disagio alla città e al festival èStoria», il commento del sindaco Ettore Romoli. Ma la presenza sul palco di CasaPound di un suo assessore (Silvana Romano) farà discutere.
Sotto la pioggia hanno sfilato almeno 2500 persone; in 1500 alla celebrazione di CasaPound il cui corteo ha mosso alle 16.05 da viale Virgilio. Alle 15.45 è invece partito quello degli antifascisti. Due soli i momenti di tensione grazie a un imponente schieramento di forze dell’ordine in assetto anti-sommossa. Davanti al municipio un gruppo di partecipanti al corteo antifascista ha urlato slogan contro la giunta Romoli. Il palazzo municipale era considerato dal questore uno dei siti sensibili e in quel punto le misure di sicurezza erano rafforzate. Poi i manifestanti si sono diretti verso via Garibaldi nel tentativo di forzare il blocco e raggiungere il corteo di CasaPound in uscita da piazza Battisti. Il secondo momento di allerta si è registrato al parco della Rimembranza durante il comizio finale dell’associazione di destra. Alcuni antagonisti transitanti lungo via Duca d’Aosta in rientro alla stazione hanno cercato di forzare la protezione insultando CasaPound e le forze dell’ordine. Polizia e carabinieri non hanno avuto difficoltà a bloccare tre ragazzi che erano riusciti a intrufolarsi nel parco. Immediato è scattato il servizio d’ordine di CasaPound che si è occupato di contenere i propri manifestanti più esagitati che erano pronti a contrattaccare. Il corteo di CasaPound ha sfilato in ordine e in totale silenzio. In prima fila il presidente nazionale Gianluca Iannone accanto ad Adriano Segatori. Spesso Iannone ha dialogato con il capo della squadra mobile di Gorizia, Claudio Culot. Non ci sono state sbavature rispetto al piano deciso dal questore. Sono state deposte corone d’alloro e rose rosse, posate da due ragazze, ai piedi dei monumenti al Fante e a Toti. Per enfatizzare la cerimonia sono stati accesi tre fumogeni tricolori e diffuso l’inno di Mameli. Il corteo si è concluso con la cerimonia al parco della Rimembranza. Iannone ha brevemente sostato al Lapidario dei deportati dove l’assessore comunale Silvana Romano gli ha brevemente riassunto la vicenda. Poi ai piedi del monumento alla Vittoria sono state conferite, in un apposita
urna, terre provenienti dalle città italiane dove è presente CasaPound, 200 circa in tutto. L’ultima proveniva dal colle Palatino di Roma. È seguito il comizio di Simone Di Stefano. Sul palco, come detto, non è passata inosservata la presenza di Silvana Romano.
http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2015/05/24/news/acqua-sui-cortei-niente-scontri-1.11489140
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r_friuli
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