pubblicato il 3.04.16
Tentato omicidio a Trento per mano fascista, ora basta! ·
Ore 15 30 piazza Pasi fermiamo le aggressioni fasciste
Ieri notte dopo la bella e molto partecipata festa in piazza, organizzata dalla Rete contro i fascismi per lanciare il primo festival trentino delle culture antifasciste, si è svolta una aggressione di una gravità inaudita. Un attivista della Rete e del centro sociale Bruno, allontanatosi dalla festa per ritornare a casa, è stato seguito dal responsabile locale di CasaPound che l'ha colpito prima con un martello e, successivamente, con un coltello.
Era ormai da un anno che in città non si verificano episodi come quello della scorsa notte. Probabilmente infastiditi dal successo dell'iniziativa di lancio del Festival i fascisti di CasaPound sono tornati ad infestare le strade cittadine compiendo l'ennesima efferata azione squadrista, che questa volta è un vero e proprio tentato omicidio.
Ad un giorno di distanza dalla manifestazione antirazzista, contro la chiusura del confine italo-austriaco, che si svolgerà al Brennero domenica 3 aprile, l'estrema destra, che da anni sta fomentando odio etnico e facendo il gioco di chi specula sulla guerra tra poveri, palesa il suo vero volto.
Per queste ragioni, e per chiedere l'immediata e definitiva chiusura della sede di Casapound a Trento ed in tutte le città, saremo oggi in piazza Pasi alle 15,30. Invitiamo tutta la cittadinanza ad unirsi a noi e portare una voce compatta ed unitaria contro la violenza squadrista e contro ogni forma di fascismo.
http://www.globalproject.info/it/in_movimento/tentato-omicidio-a-trento-per-mano-fascista-ora-basta/19998
Ragazzo assalito con coltello e martello
Il violento episodio nella notte dopo una manifestazione antifascista in centro. Denunciato per lesioni l’aggressore
TRENTO. Le versioni, come accade sempre in questi casi, sono discordanti. Di certo, al momento, c’è solo che due ragazzi sono finiti all’ospedale e che uno dei due ha subito una violentissima aggressione con martello e coltello. E solo la buona sorte ha impedito che si concludesse in tragedia.
Tutto ha avuto inizio venerdì sera, al termine della festa organizzata dalla Rete contro i fascismi in Santa Maria Maggiore. E questo è l’unico aspetto della vicenda su cui non sembrano esserci dubbi. Il resto è frutto della ricostruzione della polizia, che è intervenuta subito con le volanti e sta portando avanti le indagini con la Digos, e delle versione degli attivisti antifascisti, da una parte, e di quelli di Casa Pound, dall’altra. I primi a denunciare l’aggressione sono i ragazzi della Rete contro i fascismi: attorno alle, nei pressi del sottopasso di corso Buonarroti, un ventiquattrenne che aveva partecipato alla manifestazione in centro e stava tornando verso casa, sarebbe stato affrontato dal responsabile di Casa Pound che, dopo aver cercato di colpirlo con calci e pugni, gli avrebbe scagliato contro una pesante mazzetta e poi un coltello. L’aggredito, sotto choc, ha subito chiamato la Polizia e poi, accompagnato da alcuni amici, si è recato al pronto soccorso del Santa Chiara, dove gli sono state medicate lievi ferite guaribili in dieci giorni. All’ospedale arriva anche gli agenti della Squadra volanti della polizia, che raccoglie la testimonianza del ragazzo e tutti gli elementi necessari all’identificazione dell’aggressore, raggiunto poco dopo dagli agenti. Nei suoi confronti c’è una denuncia, ma si sarebbe comunque proceduto d’ufficio vista l’utilizzo di armi per l’aggressione: la procura di Trento gli contesta il reato di lesioni. Non c’è la flagranza e, questo, gli consente di cavarsela con una denuncia a piede libero. Questa la prima versione, supportata da referti medici e verbali.
L’altra campana è quella di Casa Pound che, nel corso della giornata di ieri, passa al contrattacca, rigetta tutte le accuse al suo militante e accusa un attivista della Rete contro i fascismi di aver aggredito un loro simpatizzante, attorno alle 1.40, in piazza Maria Maggiore. Lì, tre ragazzi della sinistra, avrebbero affrontato il giovane di destra, sferrandogli dei pugni al volto, costringendolo alla fuga e poi a ricorrere alle cure dei medici del Santa Chiara. L’episodio avrebbe poi dato il la per una “spedizione punitiva”, avvenuta poco dopo in corso Buonarroti. I feriti si sono poi ritrovati al Santa Chiara e non sono mancati momenti di tensione, seppur senza contatto.
http://www.giornaletrentino.it/cronaca/trento/ragazzo-assalito-con-coltello-e-martello-1.891301
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