pubblicato il 14.11.16
Provocazioni neofasciste a Pordenone e a Portogruaro per la presentazione di un libro su CasaPound ·
Provocazioni neofasciste a Pordenone e a Portogruaro per la presentazione del libro «Fascisti del terzo millennio. Per un’antropologia di CasaPound» (Edizioni Ombre Corte, 2015) con l’autrice Maddalena Gretel Cammelli. Una trentina di neofascisti a Pordenone e una cinquantina a Portogruaro hanno tentato di fare irruzione nelle sedi dove si svolgevano le iniziative. Un ingente spiegamento di Polizia e Digos li ha coperti, permettendo che si avvicinassero a pochi metri e facessero blocchi del traffico. E i giornali locali hanno dato voce solo ai comunicati dei neofascisti. Riceviamo e condividiamo il comunicato di Nord-Est Antifascista.
Ottima riuscita del giro di conferenze dell’antropologa Maddalena Cammelli tenutasi a Pordenone e Concordia Sagittaria (VE) organizzato dal NEA (Osservatorio Antifascista del Nord-est) in coordinamento con i locali gruppi del PnRebel e dello Stella Rossa.
Le due serate, che hanno riempito le rispettive sale di venerdì e sabato (un centinaio a PN e una sessantina a Concordia), hanno approfondito la storia ma soprattutto l’identità e le relazioni gregarie degli autonominatosi «fascisti del 3° millennio» ovvero il partito di CasaPound Italia e della sua giovanile Blocco Studentesco, attraverso il libro di Maddalena frutto della sua ricerca sul campo durata alcuni mesi prima della stesura della tesi di dottorato.
La modalità da branco, l’odio, la xenofobia e la violenza che permeano una necessità di identitarismo che si rifà al ventennio mussoliniano e alle prime scorribande squadriste; l’enfasi della «bella morte», l’individuazione del capro espiatorio in una riformulazione del razzismo di stampo comunitarista sono alcuni dei tratti salienti di questo movimento fattosi partito, oggi inserito senza imbarazzo nelle istituzioni «repubblicane e democratiche» nonostante gli innumerevoli episodi di violenza diffusa, culminata in decine di arresti, denunce e persino casi di omicidio (un dossier recente sul settimanale l’Espresso ne dà buon risalto con tanto di dati e statistiche).
Ai giornalisti del Gazzettino e del Messaggero Veneto informiamo che la relatrice è associata a l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e l’Università di Bergamo, non una semplice «scrittrice Toscana».
Denunciamo invece le pesanti intimidazioni e prevaricazioni da parte di CasaPound che in entrambe le occasioni di venerdì e sabato ha tentato di fare irruzione in gruppo nelle sedi dove si svolgevano le iniziative. Organizzati e schierati hanno potuto assembrarsi in presidio (non autorizzati… e legalità di cui si riempiono la bocca?) a pochi metri dalle iniziative di PN e Concordia nonostante lo schieramento di Polizia che gli ha lasciati indisturbati, intervenendo solo successivamente al diniego determinato della NEA al tentativo di fare irruzione, grazie al servizio d’ordine autorganizzato.
Diverse persone hanno desistito nell’avvicinarsi visto proprio l’assembramento dei fascisti, altri ci hanno testimoniato intimidazioni mentre uscivano dalla sala a fine iniziative.
Denunciamo questo atteggiamento ambivalente (Questura e Comune) di chi si professa super partes e che invece a parti invertite (durante iniziative di CasaPound) ha negato agli antifascisti di avvicinarsi anche per singoli volantinaggi e obbligando a sostare addirittura in piazze situate dall’altra parte della città: questo week-end i prevaricatori erano invece assembrati a pochi metri da un presidio autorizzato, due pesi e due misure? I fatti parlano chiaro.
Il nord-est (come in tutt’Italia) sta vivendo un clima di rigurgiti xenofobi e proprio CasaPound è in prima linea. Questo fine settimana ha cercato di «marchiare il territorio» come è nella sua logica autoritaria nonostante comunicati patetici a cui potrebbero credere solo giornalisti sprovveduti o simpatizzanti, visto che, oltre a non pubblicare pressoché nulla prima, han democraticamente deciso di sentire solo una campana. Un atteggiamento mediatico che va avanti ormai da anni.
Ripartiamo dalla cultura, dall’informazione e riprendiamoci gli spazi dove costruire relazioni libere ed eguali, questa è solo una delle prime iniziative del NEA, continueremo a informare la cittadinanza di chi siano davvero questi fascisti, delle loro infiltrazioni nelle istituzioni e i loro appoggi politici.
NEA – Nord-Est Antifascista
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r_friuli
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