pubblicato il 26.10.17
L'alleanza nera degli ultras romani: il caso Anna Frank è solo l'ultimo episodio ·
Forza Nuova difende chi ha attaccato gli adesivi antisemiti in Curva Sud. E i comunicato è condiviso dall'estremista nero Giuliano Castellino, da sempre supporter romanista. Perché le tifoserie di Roma e Lazio non condividono solo lo stadio, ma anche la connivenza con l'estrema destra
«Siamo tutti Curva Nord». Forza Nuova solidarizza con gli ultrà biancocelesti, nell’occhio del ciclone dopo che alcuni di loro hanno attaccato adesivi antisemiti nel settore che solitamente ospita i tifosi della Roma. «Chiudere tutto. Sorvegliare tutti. Arrestare ogni voce ribelle, manganellare, diffidare, denunciare ogni grido non conforme. Questo è il volto della tirannia immigrazionista, salva banche e antifascista che sta affamando il popolo italiano» è scritto nel comunicato del partito neofascista, che si schiera contro la «criminalizzazione e repressione della curva laziale». Niente razzismo, niente antisemitismo: per Forza Nuova gli adesivi con Anna Frank in maglia giallorossa o con la scritta «Romanista ebreo» sono un «grido non conforme».
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Divisi dal tifo, uniti dalla politica. La solidarietà agli “Irriducibili”, che si dicono stupiti dal «clamore mediatico» per uno «scherno che non costituisce reato», arriva anche da Giuliano Castellino, convinto tifoso giallorosso. Il leader di Roma ai romani, l’associazione vicina a Forza Nuova nella Capitale, ha condiviso il comunicato sulla sua pagina Facebook. A dimostrazione che dove il calcio separa, l’ideologia unisce. Castellino è da sempre molto attivo nel mondo del tifo organizzato capitolino. Così come Forza Nuova.
La presenza di Castellino in Curva Sud si fa più ingombrante nei primi anni Duemila. Il 27 ottobre 2002, nella zona del settore occupata dal gruppo “Tradizione e distinzione” spunta uno striscione: «28.X.2002 Marciare per non marcire» (curiosamente lo stesso slogan utilizzato da Forza Nuova per la “Marcia dei patrioti” di quest’anno, ndr). Il riferimento è alla manifestazione organizzata per il giorno seguente, nell’ottantesimo anniversario della marcia su Roma, da Base Autonoma. Il raduno segna il ritorno sulle scene dell’organizzazione extraparlamentare, sciolta nel 1993 per gli effetti della Legge Mancino. All’inizio del millennio però riprende le attività nella Capitale. E a capo di Base Autonoma c’è, insieme a Maurizio Boccacci, proprio Giuliano Castellino.
Base Autonoma aveva contatti anche in Curva Nord. L’organizzazione di estrema destra era vicina alla “Banda Noantri”, formazione ultras che contendeva l’egemonia degli “Irriducibili”, da sempre più vicini a Forza Nuova. Uno dei capi ultras, Maurizio Catena, aveva avuto dal fondatore e leader forzanovista Roberto Fiore la gestione di “Easy London”, agenzia turistica con sede in tutta Italia che assicurava sostegno economico alla formazione di estrema destra.
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Un altro “amico” di Forza Nuova è Maurizio Boccacci. E anche lui è molto vicino al mondo del tifo organizzato, in particolare ai giallorossi di “Opposta Fazione” con cui partecipò agli scontri del 20 novembre 1994. Allora una “strana” alleanza di ultras romanisti e laziali si rese protagonista di un vero e proprio raid anti-leghista, in cui rimase in fin di vita il vicequestore Giovanni Selmin. “Opposta Fazione” è entrata anche nell’inchiesta di Mafia Capitale. «Il legame tra alcuni personaggi ruotanti attorno all'organizzazione mafiosa era rinsaldato dalla medesima militanza nelle fila del gruppo ultras romanista» segnalò la Procura di Roma. Tra i curvaroli della prima ora c'era infatti il braccio destro di Carminati, Riccardo Brugia.
Un altro gruppo vicino alla galassia dell’estrema destra romana è “Padroni di casa”, fondato nel 2008 sempre da Castellino insieme ad alcuni militanti di CasaPound. Tra questi figura Gianluca Iannone, oggi presidente dei “fascisti del terzo millennio”. Scopo dell’operazione era fare della Curva Sud una cassa di risonanza per proclami politici neofascisti.
La storia di “Padroni di casa” si incrocia anche con le indagini per l’omicidio di Ciro Esposito, il tifoso napoletano rimasto gravemente ferito il 3 maggio 2014, mentre si recava allo Stadio Olimpico per assistere alla finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, e morto dopo cinquantatré giorni di agonia. Colpevole dell’omicidio è Daniele De Santis, uomo legato proprio ai gruppi dell’estrema destra che fanno capo a Castellino.
http://espresso.repubblica.it/attualita/2017/10/25/news/ultras-di-roma-e-lazio-divisi-dal-tifo-ma-uniti-dall-ideologia-siamo-tutti-curva-nord-1.312815
documentazione
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