pubblicato il 16.12.17
Perugia CasaPound, 47 accademici chiedono no alla manifestazione ·
L’insicurezza che assale i soggetti spinge a sfogare la paura e la frustrazione contro coloro che percepiamo ancora più deboli
14 dicembre 2017
PERUGIA – Appello di accademici contro la manifestazione di Casa Pound a Perugia. “Come accademici e studiosi – dicono – intendiamo denunciare i valori portati avanti dal movimento di Casa Pound che il 16 dicembre manifesterà nella nostra città di Perugia. La crisi sociale che precipita sempre più in basso, frutto di un capitalismo neo-liberista che accresce le diseguaglianze, togliendo speranza e futuro ai giovani, schiacciati dai fantasmi della disoccupazione e della distruzione del welfare state, produce il ritorno di valori regressivi come il razzismo, la xenofobia, la mixofobia, l’omofobia, il maschilismo.
L’insicurezza che assale i soggetti spinge a sfogare la paura e la frustrazione contro coloro che percepiamo ancora più deboli. In assenza di una soggettivazione di classe che incanali la rabbia contro l’elite economica che sta acquisendo privatamente la gran parte delle risorse economiche, depredando i beni pubblici e comuni, la protesta si rivolge sterilmente ed inumanamente contro gli stranieri, i migranti, i devianti, considerati responsabili del cosiddetto “degrado”.
Lo stesso atomismo competitivo che anima il neo-liberismo, veicolato dall’industria culturale, viene da movimenti come Casa Pound e Forza Nuova rideclinato in chiave collettiva come sistema di esclusione della diversità culturale ed etnica, richiamandosi ad un identitarismo nazional-popolare fuori dal tempo, ma funzionale al depistaggio cognitivo utile ad assolvere i veri responsabili della crisi (investitori finanziari, azionisti delle multinazionali e tutti i politici e professionisti ad essi asserviti nelle varie oligarchie cittadine, in genere composte da “purissimi” italiani)”.
“In tal modo risorge ciò che non si può chiamare che in un modo: il fascismo, che si addensa inquietante all’orizzonte futuro dell’aggravarsi della crisi, come avvenne negli anni trenta. Per questo è necessario che la città di Capitini, la Perugia multietnica e democratica, e la regione di San Francesco dicano un secco no a questo ritorno al passato, riaffermando i valori della Costituzione antifascista nata dalla Resistenza”.
A firmarlo Salvatore Cingari, Mauro Volpi, Enrico Terrinoni, Elisa Fiorucci, Annalisa Volpone, Alessia Fiorillo, Manuel Anselmi, Renato Tomei, Carlo Belli, Fabrizio Scrivano, Piera Margutti, Roberto Dolci, Andrea Maori, Filomena Laterza, Laura Diafana, Gianluca Gerli, Daniela Francisci, Mauro Pichiassi, Derek Boothman, Maristella Pitzalis, Livio Fanò, Enza Caruso, Paola Falteri, Matteo Duranti, Scilla Passeri, Federica Lanzi, Giulia Vitali, Flavia Baldassarri, Daniela Gigante, Giorgia Ballarani, Simone Pacetti, Aurora Caporali, Giovanna Scocozza, Daniele Parbuono, Fabrizio Pompei, Roberta Pompili, Carlo Cardellini, Valeria Marsili, Andrea Capotorti, Cristina Montilli, Stefania Tusini, Manuela Casasoli, Stefano Anastasia, Federico Batini, Irene Scierri, Michele Capurso e Roberto Vetrugno.
http://www.umbriajournal.com/politica/casapound-47-accademici-chiedono-no-alla-manifestazione-255763/
Corteo CasaPound, M5S difende antifascismo e prende distanze
Ma si comincino a pretendere risposte rispetto ai bisogni dei cittadini
15 dicembre 2017
Il M5S condivide la necessità di difendere il valore costituzionale dell’antifascismo, un patrimonio acquisito del nostro Paese, ed è contrario a qualsiasi tentativo di strumentalizzazione a fine politico delle problematiche, che oggettivamente la nostra città da tempo vive sul tema sicurezza, anche a causa della politica del negazionismo portata avanti per anni. Riteniamo che alcuno, nel manifestare liberamente il proprio pensiero, così come prevede la Costituzione, possa predicare valori e sentimenti che non rientrIno nel patrimonio acquisito di valori del nostro Paese; in primis, lo ripetiamo, l’antifascismo.
Rifuggiamo l’idea che politiche della contrapposizione tra “autoctoni” e “stranieri” possa ritenersi legittima e fruttifera. Occorre combattere con determinazione, ciascuna Istituzione con le proprie competenze, fenomeni di degrado e delinquenziali, da chiunque provengano. Purtroppo, le politiche repressive non sono sufficienti ad arginare fenomeni, anche di microcriminalità, spesso dettati dalla mancanza di politiche sociali e di prevenzione, di competenza anche degli enti locali, di cui le Forze dell’Ordine hanno assoluto bisogno per poter arginare con la repressione i fenomeni delinquenziali.
Ed, allora, si comincino a pretendere risposte dalle Istituzioni competenti, rispetto ai bisogni dei cittadini, anche quelli maggiormente in difficoltà, se si vuole essere interlocutori politici seri, anziché – e speriamo che ciò non accada – fomentare sentimenti di contrapposizione, che non hanno ragione di esistere.
Le istanze in tal senso del M5S sono una voce isolata, nel panorama politico locale. E, la conferma che la necessità di fare politiche serie di prevenzione, anche di carattere sociale, sia strumento indispensabile ed oggi mancante, ce lo hanno confermato tutte le Istituzioni che hanno poi il compito di agire sul piano della repressione. Anche nella visita fatta, taluni mesi or sono, al Carcere di Capanne, è emerso che tale aspetto è fondamentale.
La rieducazione e il reinserimento sociale non sono, infatti, possibili senza che le Istituzione preposte facciano, prima e dopo, le politiche sociali e di sostegno che servono. Ormai, le seconde generazioni di persone immigrate nel nostro territorio sono parte integrante del nostro tessuto sociale, come lo sono i loro genitori, e perché l’integrazione proceda secondo i giusti binari e produca quella ricchezza di cui l’incontro di culture è fonte, occorre che quartieri e frazioni della città, come Ponte San Giovanni, abbiano il giusto sostegno e le giuste politiche di valorizzazione e lotta al degrado, sotto qualsiasi forma, anche con politiche di riqualificazione, oggi mancanti.
Pertanto, il M5S, pur rispettando il diritto costituzionale alla libertà di manifestare il proprio pensiero, prende e prenderà le distanze da qualsiasi atteggiamento, pensiero e tentativo di strumentalizzazione volti a denigrare quartieri della città, che sicuramente hanno le loro difficoltà, ma che non hanno bisogno della contrapposizione, ma, piuttosto di isolare i fenomeni che impediscono i giusti percorsi di integrazione. E, riteniamo che i cittadini di Ponte San Giovanni, come hanno già fatto, sapranno dare la giusta risposta.
M5S Perugia
http://www.umbriajournal.com/politica/corteo-casapound-m5s-prende-distanza-255933/
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