pubblicato il 14.03.18
Bologna Due agosto, chiamati a testimoniare il generale Mori e il capo di Fn Fiore ·
13 marzo 2018
Depositate le liste delle parti civili in vista del processo all'ex Nar Cavallini
Il generale dei carabinieri Mario Mori, che nel 1980 indagò sui Nar, Carlo Maria Maggi, storico leader del gruppo neofascista Ordine Nuovo condannato con l'accusa di essere il mandante della strage di piazza della Loggia a Brescia. E poi Roberto Fiore, oggi leader di Forza Nuova, che fu tra i fondatori del movimento di estrema destra Terza Posizione. Sono alcuni dei nomi indicati come testimoni dalle parti civili nel processo a carico di Gilberto Cavallini, ex membro dei Nar, che comincerà il 21 marzo a Bologna 38 anni dopo la strage della stazione. Cavallini è accusato di concorso nell'attentato che fece 85 morti e 200 feriti.
Nella lista depositata ufficialmente dagli avvocati Andrea Speranzoni, Roberto Nasci e Giuseppe Giampaolo, ci sono anche Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, condannati in via definitiva per la strage, e indicati come testimoni anche dal pool d'accusa composto dai pm Antonello Gustapane, Antonella Scandellari, Enrico Cieri e dal procuratore Giuseppe Amato. I tre ex Nar (Mambro e Fioravanti sono liberi avendo scontato la pena, Ciavardini è in semilibertà) compaiono anche nell'elenco depositato dai legali di Cavallini, assistito dagli avvocati Gabriele Bordoni e Alessandro Pellegrini.
Accusa e parti civili chiedono inoltre di sentire i periti che all'epoca si occuparono delle analisi chimico-esplositivistiche. Mentre nella lista testi della difesa figura anche il nome dell'ex senatore Carlo Giovanardi, già membro della commissione Moro, che potrebbe essere sentito in merito all'esistenza di atti secretati di interesse rispetto alla prova dei fatti oggetto del processo. Poi c'è il nome del terrorista venezuelano Ilich Ramirez Sanchez, alias Carlos lo Sciacallo, attualmente detenuto in Francia, indicato anche lui dalla difesa di Cavallini; e quello di Stefano Sparti, figlio di Massimo, che in un'intervista televisiva del 2010 smentì le dichiarazioni del padre che fu tra i principali accusatori di Mambro e Fioravanti.
Nell'elenco delle parti civili e della Procura c'è inoltre Walter Sordi, collaboratore di giustizia ed ex terrorista nero, chiamato "per le dichiarazioni rese sui rapporti avuti con Cavallini, circa l'alibi fornito a Fioravanti, Mambro e Ciavardini per la giornata del 2 agosto 1980". Citato come teste anche Sergio Picciafuoco, già assolto in via definitiva per la strage di Bologna, che la mattina del 2 agosto si trovava proprio in stazione, e secondo gli avvocati di parte civile può riferire informazioni utili sui suoi rapporti con Gilberto Cavallini e sulle frequentazioni a ridosso della strage con Roberto Fiore e Francesco Mangiameli.
L'Avvocatura dello Stato, in rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei ministri, del ministero dell'Interno e di quello delle Infrastrutture, indica invece tra i testimoni Giuseppe Procaccini, già capo di gabinetto del ministero dell'Interno.
I pm chiedono infine di acquisire le testimonianze di persone che nel frattempo sono morte, sulla cui ammissibilità si discuterà. Tra queste, Maria Cecilia Brunelli, la madre di Flavia Sbrojavacca (compagna di Cavallini, anche lei indicata come teste), Massimo Sparti e gli estremisti di destra Sergio Calore, Luigi Vettore Presilio e Carlo Digilio, soprannominato 'Zio Otto', ex ordine Nuovo, poi collaboratore di giustizia.
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2018/03/13/news/due_agosto_chiamati_a_testimoniare_il_generale_mori_e_il_capo_di_fn_fiore-191197172/
stragismo
r_emiliaromagna
articolo precedente
articolo successivo