pubblicato il 27.07.18
"Saluti romani in consiglio comunale a Verona". La denuncia dell'associazione "Non una di meno" ·
La protesta delle donne, vestite da ancelle, contro le mozioni antiabortiste salutata con il braccio teso dal consigliere Bacciga
La protesta dell'associazione Non una di meno contro le mozioni antiabortiste del consiglio comunale di Verona sono state salutate dal saluto fascista del consigliere comunale Andrea Bacciga. A denunciarlo in un post su Facebook l'associazione.
"Le mozioni antiabortiste sono state rinviate dal consiglio comunale a Verona - afferma la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone -. Ma in un clima di tensione la civilissima protesta di Non una di meno è stata 'salutata' dal consigliere Bacciga con un saluto romano all'indirizzo delle attiviste vestite da ancelle. Il presidente del Consiglio comunale, però, ha preferito non rilevare il gesto, chiedendo di andare avanti. In Italia si fanno i saluti fascisti nell'aula consiliare come se fosse una cosa naturale. Continueremo a essere al fianco di chi si batte per i diritti delle donne e contro il fascismo. A Verona e in tutto il Paese".
Il post di denuncia dell'associazione "Non una di meno"
SALUTI FASCISTI DI UN CONSIGLIERE IN AULA ALLE ATTIVISTE DI NON UNA DI MENO
Giovedì 26 luglio Non Una Di Meno Verona ha partecipato al consiglio comunale dove era in previsione la discussione delle mozioni 434 e 441 proposte da due consiglieri della Lega Nord volte a dare ampio spazio alle associazioni cattoliche per contrastare l’aborto libero e gratuito e per sistematizzare il programma di “sepoltura dei bambini mai nati”, anche senza il consenso della donna coinvolta e a carico della sanità pubblica.
Nei giorni scorsi Non Una di Meno ha scelto di contrastare l’approvazione delle due mozioni attraverso un’azione di pressione sui social network e via mail. Durante la discussione, dal loggione, abbiamo deciso di mettere in scena, così come già avvenuto in molte altre città e paesi, una protesta silenziosa e pacifica, il cui messaggio era trasmesso dall’abbigliamento: alcune di noi si sono presentate nell’aula indossando vestiti simili a quelli della serie tv The Handmaid’s Tale, cioè tuniche e mantelli rossi e copricapi bianchi. Nella serie, le donne vestite in questo modo vivono come schiave sessuali e incubatrici viventi.
La discussione sulle due mozioni non era ancora iniziata, quando il consigliere di maggioranza Andrea Bacciga (che appartiene al movimento Battiti, fondato dall’attuale sindaco di Verona Federico Sboarina a sua volta sostenuto dai movimenti integralisti cattolici e di estrema destra) poco dopo aver varcato la soglia dell’aula ha rivolto provocatoriamente alle attiviste il saluto romano che, ricordiamo, è punito dal nostro codice penale. Inutile aggiungere che il gesto risulta ancor più grave se commesso da un rappresentante delle istituzioni che ha giurato sulla costituzione italiana, costituzione antifascista, e all’interno di una sede istituzionale.
A quel punto sia tra le persone che assistevano al consiglio sia tra i consiglieri di minoranza si sono sollevate immediate proteste accompagnate dalla richiesta di una presa d’atto del gesto gravissimo di Bacciga da parte del presidente del consiglio Ciro Maschio di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale. Ciro Maschio, tra le proteste generali, ha dichiarato di non aver visto nulla, di non poter interrompere la seduta “per fare l’esegesi dei gesti altrui”, rispondendo inoltre a un consigliere di minoranza che aveva fatto notare come ci fossero decine di testimoni che lui non poteva dare credito a una sua personale interpretazione. Ciro Maschio ha inoltre posto sullo stesso piano il “disturbo” creato dalla presenza delle silenziose attiviste al “disturbo” eventualmente creato dal gesto di un consigliere che lui non aveva visto.
Nel frattempo il loggione si era riempito di forze dell’ordine che hanno filmato noi attiviste, ci hanno intimato di toglierci i mantelli rossi (nonostante il regolamento comunale non li vieti) e hanno trattenuto alcune per l’identificazione.
Il consiglio comunale è stato interrotto per una ventina di minuti. Quando è ripreso, il consigliere Bacciga - sollecitato da un quesito della minoranza - ha dichiarato: “Io stavo entrando, ho salutato in questa maniera qua delle persone con la mano destra, ma se è proibito salutare con la mano destra ditemelo, evidentemente siamo in un regime che dovrò salutare con il pugno chiuso”.
(…) Io ho salutato con la mano destra, se volete tagliarmi la mano destra fatelo”.
Dopo le sue parole, il presidente del consiglio Ciro Maschio, ha ritenuto sufficienti queste poche e vaghe spiegazioni e si è augurato che l’equivoco potesse essere così chiarito.
Ciò che è successo ha causato un notevole ritardo e le due mozioni in questione non sono state discusse: sono dunque state rinviate a settembre.
Apprezziamo il fatto che sia bastato un travestimento silenzioso per svelare la vera natura di questa destra che entra a braccio teso all’interno delle istituzioni democratiche. Ora a voce alta Non Una di Meno Verona chiede le immediate dimissioni del consigliere Andrea Bacciga.
https://www.huffingtonpost.it/2018/07/27/saluti-romani-in-consiglio-comunale-a-verona-la-denuncia-dellassociazione-non-una-di-meno_a_23490730/
iniziative_fasciste
r_veneto
articolo precedente
articolo successivo