pubblicato il 28.07.18
Follia razzista: Rimini Milano Vicenza Partinico ·
Rimini, coppia italiana rapina, picchia e insulta donna senegalese incinta al 6° mese: «Negra di m... ti facciamo abortire»
17 Agosto 2017
Rapinano, insultano e spintonano, facendola cadere a terra, una donna di colore incinta al sesto mese. Ieri sera la polizia di Stato ha arrestato una coppia, lei 19 anni di Ancona, lui 22 di Caserta per rapina con l'aggravante della matrice razziale. La vittima dell'aggressione, una senegalese di 39 anni, regolare in Italia dove vive da anni con la famiglia, spaventata e sotto choc per l'accaduto, è stata portata in ospedale per precauzione. I medici l'hanno subito dimessa con una prognosi di 15 giorni e il bambino non corre rischi. Ieri sera un equipaggio delle Volanti è intervenuto alla fermata del bus 11, che percorre il lungomare da Rimini a Riccione, dove la donna in gravidanza ha riferito di essere stata aggredita, derubata e spinta a terra.
La coppia - che non ha mai smesso di insultare la donna anche davanti ai poliziotti, con frasi razziste terribili come «negri di m... tornate a casa vostra» oppure «ti faccio abortire negra di m...» - è stata inchiodata dalla testimonianza di alcuni presenti. Dopo aver assicurato assistenza alla donna, la polizia ha acquisito la dichiarazione di una testimone, che ha riferito di aver visto scendere dall'autobus due donne e subito dopo una donna di colore spinta sul petto e fatta cadere in terra.
La stessa testimone ha riferito che la donna di colore si lamentava nei confronti di una ragazza italiana per riavere il proprio telefonino cellulare, sottrattole sull'autobus. Gli agenti hanno trovato vicino l'uscita del bus, a terra, un telefonino, un portamonete e la borsa dell'aggredita, che ha raccontato anche di essere stata colpita con calci e pugni e di aver protetto d'istinto la pancia. Dopo accertamenti, la coppia è stata condotta in Questura, dove i due giovani sono stati arrestati per rapina aggravata. «Si tratta di un attacco vile e vigliacco che mi sconvolge come donna e come cittadina della nostra città»: così il vicesindaco di Rimini, Gloria Lisi, ha condannato l'aggressione, esprimendo piena solidarietà alla vittima.
È «un gravissimo caso di violenza», ha rilevato: «Un furto con l'aggravante di un'aggressione fisica e morale di tipo razzista» e «se venisse confermata l'aggravante razzista - ha precisato - il Comune di Rimini valuterà, come ha già fatto nel caso di Emanuel, il giovane ragazzo nigeriano aggredito brutalmente davanti ad un supermercato, di costituirsi parte civile».
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Milano. Pretende che uno straniero parli italiano e lo picchia spaccandogli gomito e braccio
L'uomo lo ha anche minacciato con un taglierino ma lo straniero è riuscito a difendersi
Follia pura nella periferia di Milano dove uno straniero, originario dello Sri Lanka, è stato aggredito da un 50enne di Caserta che pretendeva che parlasse in italiano.
La vittima, un 42enne, era impegnata in una conversazione telefonica con un suo connazionale, in cingalese, attorno alle 13.30 di martedì. Stava passeggiando lungo via Antonio Martinazzoli, in zona Bruzzano, quando improvvisamente la sua chiamata è stata interrotta dall'aggressore.
L'uomo, armato di taglierino, gli ha intimato di parlare in italiano, puntandogli addosso la lama. A quel punto l'asiatico ha reagito. Nella colluttazione il 42enne è riuscito a disarmare il 50enne ma è caduto a terra. Allora l'aggressore - che era insieme alla propria compagna che, però, non ha partecipato all'attacco - si è buttato addosso al cingalese e gli ha dato due schiaffoni in faccia mentre con l'altra mano ritorceva con veemenza il braccio dello straniero, schiacciandolo al suolo fino a provocargli una frattura. Poi, come se nulla fosse, si è rialzato e allontanato.
Sul posto sono intervenuti immediatamente i carabinieri e il 118 con un'ambulanza. Per il ferito è stato necessario il trasporto in ospedale, alla Multimedica di Sesto San Giovanni (Milano). Per lui la prognosi è di quaranta giorni per una lussazione al gomito e una frattura del capitello radio.
Poco dopo i fatti, e poco distante da via Martinazzoli, i militari sono riusciti a rintracciare il violento: è un casertano residente a Parma, che ha dichiarato di trovarsi a Milano per trascorrere alcuni giorni. Il 50enne ha spiegato di fare l'artista - senza meglio precisare - e che per quella ragione aveva con sé il taglierino ma non ha spiegato le ragioni dell'aggressione. Contro di lui è scattata una denuncia a piede libero per lesioni personali aggravate.
25 luglio 2018
http://www.milanotoday.it/cronaca/parla-italiano-picchia-straniero-.html
Vicenza, spara dal terrazzo e ferisce immigrato: denunciato
Colpito un operaio di origine capoverdiana che lavorava su un ponteggio. Lo sparatore ai carabinieri: "Volevo prendere un piccione". La dinamica simile a quella della bimba rom di Roma. Nell'ultimo mese escalation di colpi contro gli stranieri
27 luglio 2018
VICENZA - Ha sparato un colpo dal terrazzo di casa. E ha ferito un operaio che lavorava su un ponteggio. L'episodio raccontato dal Giornale di Vicenza è avvenuto ieri a Cassola, nel Vicentino. L'uomo colpito, di origine capoverdiana, lavora per una ditta di impianti elettrici. Era a circa 7 metri di altezza, sulla pedana mobile, quando ha udito un colpo e avvertito dolore alla schiena, che ha iniziato a sanguinare, ed è stato portato all'ospedale San Bassiano. La dinamica dell'episodio ricorda quella che ha causato il ferimento della piccola bimba nomade a Roma, che ha suscitato l'indignazione del capo dello Stato Sergio Mattarella: "L'Italia non può somigliare a un far West, questa è barbarie".
I carabinieri sono risaliti al punto di origine dello sparo, il terrazzo di un'abitazione privata dove sono stati rinvenuti pallini di piombo. Nella casa sono state trovate munizioni e una carabina, dalla quale è partito il colpo che ha ferito l'operaio, che ha riportato una lesione sulla regione lombare con una prognosi di 7 giorni.. L'arma è una carabina nera calibro 4,5 millimetri, marca Stoeger, destinata alla libera vendita. Lo sparatore, un40enne di Cassola, è stato denunciato per lesioni personali aggravate ed esplosioni pericolose. Avrebbe sostenuto di aver voluto sparare a un piccione. Nell'appartamento non vi sarebbero elementi tali da far presupporre che dietro al suo gesto vi siano motivazioni razziste.
Tuttavia l'episodio è solo l'ultimo di una serie: sono sette nell'ultimo mese e mezzo, da Forlì a Caserta, i casi di immigrati colpiti in strada con armi ad aria compressa. Il primo avvenuto a Caserta, dove due ragazzi maliani sono stati feriti da una banda al grido "Salvini, Salvini", passando per Roma e Latina, con due stranieri colpiti mentre aspettavano il bus alla fermata. Interviene sul caso Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo Pd della Camera: "I leader di governo dovrebbero conoscere il peso delle parole, ma cercano solo consenso. Macerata, Forlì, Caserta, adesso Vicenza, la vicenda della bimba rom da chiarire. Non sono più casi #noindifferenza", scrive Fiano su Twitter.
"Torna al tuo Paese": Partinico, senegalese picchiato in piazza
Nuovo episodio di intolleranza xenofoba in provincia di Palermo: un diciannovenne richiedente asilo aggredito da quattro persone
28 luglio 2018
"Torna al tuo Paese": Partinico, senegalese picchiato in piazza
“Tornatene al tuo paese, vattene di qui sporco n...” e poi in quattro lo hanno affrontato, lo hanno riempito di calci e pugni in una piazzetta del comune di Partinico, in provincia di Palermo. L’aggressione a sfondo razzista è avvenuta due giorni fa ma il cittadino senegalese di 19 anni, Dieng Khalifa, l’ha denunciata ai carabinieri della compagnia di Partinico soltanto questa mattina, dopo essersi ripreso dall’aggressione. I sanitari dell’ospedale di Partinico lo hanno medicato al volto e ad un orecchio dandogli sette giorni di prognosi. Khalifa ha raccontato ai militari guidati dal capitano Marco Pisano di non aver reagito perché è contro ogni violenza. Il senegalese ha infatti più volte ripetuto ai suoi soccorritori di essere rimasto immobile “perché non uso le mani - ha raccontato il senegalese - Mi potevo difendere, ma gli educatori della comunità mi hanno insegnato che non si alzano le mani".
Il senegalese, arrivato nel giugno del 2016 ancora minorenne con uno dei tanti barconi della speranza, stava facendo una pausa dal suo impiego come cameriere ai tavoli in un bar in piazza Caterina. Il giovane, da due anni ospite della comunità Sympatheia. I carabinieri di Partinico stanno indagando per risalire all’identità dei quattro aggressori, tutti a quanto pare del posto sui 35-40 anni.
Si tratta dell'ottavo caso di intolleranza xenofoba in 45 giorni: gli ultimi a Vicenza il 26 luglio, quando un uomo ha sparato dal terrazzo a un operaio di origine capoverdiana, a Roma il 17 luglio, con una bambina rom di un anno ferita da un piombino, e a Latina il 12 luglio, quando invece sono stati sparati dei colpi ad aria compressa contro due nigeriani che aspettavano l'autobus.
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2018/07/28/news/_torna_al_tuo_paese_partinico_senegalese_picchiato_in_piazza-202869992/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P7-S1.8-T1
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