pubblicato il 10.12.18
Roma, rubate 20 pietre d'inciampo in memoria degli ebrei deportati. I pm: «Aggravante razzista» ·
Lunedì 10 Dicembre 2018
Venti pietre d'inciampo in memoria degli ebrei deportati nei campi di sterminio sono scomparse in via Madonna dei Monti a Roma. Le pietre rubate, dedicate a 20 membri della famiglia Di Consiglio, erano state installate il 9 gennaio del 2012.
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per furto aggravato dall'odio razziale. Il procedimento è coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Caporale che ha delegato i carabinieri a svolgere le indagini.
«Gravissimo a Monti che continua a essere terra di nessuno: furto nella notte a Via Madonna dei Monti, asportate le pietre d'inciampo poste in memoria di chi viveva in quel palazzo, e fu deportato nei campi di sterminio....un furto aberrante e incomprensibile...», ha scritto su Facebook la consigliera del I Municipio, Nathalie Naim, raccogliendo la segnalazione di una residente.
E ricordando il degrado crescente nel rione «locali sempre più affollati e senza controllo». Sulla bacheca altri hanno aggiunto: «Un furto fascista», altri hanno commentato «solo un atto vandalico, visto che sono opere d'arte, il rione è pieno di gente che viene qui a bere e drogarsi». Naim sottolinea come il rione sia da tempo vittima di furti: «Dopo aver bevuto si portano a casa un souvenir, che sia una pietra d'inciampo o un pezzo di monumento. E comunque i muri di Monti sono pieni di scritte antisemite». Sono in corso i rilievi dei carabinieri in via Madonna dei Monti per far luce sulla sottrazione delle 20 pietre d'inciampo, installate all'altezza del civico 82. Sulla vicenda indagano i carabinieri.
Per stigmatizzare l'episodio l'Associazione Arte in Memoria e il primo Municipio promuovono per stasera alle 20, su via Madonna dei Monti, «un presidio silenzioso a cui invitano tutti i cittadini romani per testimoniare il loro sdegno contro il furto delle 20 pietre d'inciampo in memoria della famiglia Di Consiglio sterminata dai nazi-fascisti. Aderiscono l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Comunità Ebraica di Roma».
Condanna e indignazione verso il gesto l'hanno espresse tra gli altri la sindaca Virginia Raggi e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. «Quello di estirpare e rubare le 20 pietre d’inciampo nel Rione Monti, è un atto ignobile, vigliacco e stupido, perché vandalizzare delle pietre non cancella la Memoria, quella di una famiglia intera arrestata in quel luogo il 21 marzo del 1944 - commenta il presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia - Non cancella il fatto che la famiglia Di Consiglio fu sterminata in parte alle Fosse Ardeatine e in parte ad Auschwitz. Non cancella il fatto che la famiglia Di Consiglio fu tradita da un italiano, Leonardo Leonardi, che collaborava con i nazisti, per sua volontà e non per ordini superiori. Non cancella l’ignominia di un periodo che vide migliaia di cittadini italiani di origine ebraica massacrati in nome di una ideologia criminale. Questo atto criminale ci conferma il dovere di combattere per mantenere viva la Memoria».
https://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/roma_pietre_inciampo-4163060.html?fbclid=IwAR3mmsfNmQdg-mRKzzOmAiQORQyYQFp63FgRJmZXuyX5k3ruu-qcLO83gS8
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