pubblicato il 26.12.18
Terrorismo: morto Carlo Maria Maggi, mandante della strage di Piazza della Loggia ·
Responsabile della cellula veneta di Ordine Nuovo, da membro dell’Msi fu espulso a fine anni '60 proprio per i suoi presunti legami con il cosiddetto terrorismo 'nero'
26 dicembre 2018
Il 22 luglio 2015 era stato condannato all’ergastolo come mandante della strage di piazza della Loggia a Brescia. E da responsabile della cellula veneta di Ordine Nuovo, era noto da anni per fatti di terrorismo legati all’estrema destra. Carlo Maria Maggi è morto a 82 anni a Venezia, dove risiedeva ai domiciliari perché malato da tempo.
Già membro dell’Msi, fu espulso a fine anni ’60 proprio per i suoi presunti legami con il cosiddetto terrorismo ‘nero’. Più volte colpito da ordine d’arresto, era stato condannato a 12 anni di carcere per reato associativo nel processo per la strage di Peteano (31 maggio 1972) mentre nel 1988 aveva subito una condanna a nove anni per ricostituzione del partito fascista. Assolto con sentenza definitiva, dopo una condanna in primo grado all’ergastolo, per la strage di piazza Fontana a Milano (12 dicembre 1969) e per quella alla questura di Milano (17 maggio 1973) di cui era accusato di essere il mandante.
Assolto, per insufficienza di prove, in primo grado (16 novembre 2010) e in appello (14 aprile 2012) al processo per la strage di piazza della Loggia a Brescia (28 maggio 1974), ha visto la sentenza annullata dalla Cassazione nel 2014. Nel successivo processo d’appello era stato condannato all’ergastolo (22 luglio 2015) come mandante. La condanna all’ergastolo del 22 luglio 2015 è stata confermata definitivamente in Cassazione il 20 giugno 2017. Maggi, 82enne e da sempre in precarie condizioni di salute per una neuropatia congenita, che negli ultimi decenni lo ha costretto alla sedia a rotelle, non è mai stato arrestato rimanendo ai domiciliari.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/12/26/terrorismo-morto-carlo-maria-maggi-mandante-della-strage-di-piazza-della-loggia/4859772/
A proposito di Maggi, Tramonte e strage di Piazza della Loggia, ha scritto Anna Conforti, presidente della seconda sezione della Corte d'appello di Milano, nella sentenza del 22 luglio 2015:
"Lo studio dello sterminato numero di atti che compongono il fascicolo dibattimentale porta ad affermare che anche questo processo - come altri in materia di stragi - è emblematico dell'opera sotterranea portata avanti con pervicacia da quel coacervo di forze di cui ha parlato Vinciguerra ed individuabili ormai con certezza in una parte non irrilevante degli apparati di sicurezza dello Stato, nelle centrali occulte di potere, dai Servizi americani, alla P2, che hanno, prima, incoraggiato e supportato lo sviluppo dei progetti eversivi della Destra estrema, ed hanno sviato, poi, l'intervento della Magistratura, di fatto rendendo impossibile la ricostruzione dell'intera rete di responsabilità. Il risultato è stato devastante per la dignità stessa dello Stato e della sua irrinunciabile funzione di tutela delle istituzioni democratiche, visto che sono solo un ultraottantenne ed un non più giovane informatore dei Servizi a sedere, oggi, a distanza di 41 anni dalla strage, sul banco degli imputati, mentre altri, parimenti responsabili, hanno da tempo lasciato questo mondo o anche solo questo Paese, ponendo una pietra tombale sui troppi intrecci che hanno connotato la mala-vita, anche istituzionale, dell'epoca delle bombe".
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